Rossella Fidanza

L’ANGOLO OSCURO

Non è "cambiamento climatico", ma incompetenza criminale

di Juan Manuel de Prada

Nell'alluvione del 1982, che fece esplodere la diga di Tous causando quaranta morti, caddero fino a mille litri per metro quadrato a Cortes de Pallás (il doppio rispetto a quelli caduti in questa occasione). I più anziani del luogo ricorderanno anche l’alluvione che provocò ottanta morti nel 1957, della quale non abbiamo dati affidabili di precipitazione.

La feccia governante, in combutta con i burattini sistemici che controllano i media di indottrinamento di massa, ha attribuito le inondazioni nel Levante a ciò che chiamano "cambiamento climatico". Così ha proclamato Ursula von der Leyen, con la sua ingenuità spavalda che la rende tanto arrogante quanto falsa, sostenendo con enfasi: "Questa è la drammatica realtà del cambiamento climatico". Le mancava solo tirare in ballo anche Putin, e sarebbe parsa figlia di una grandissima p*.

Nell'alluvione del 1982, che fece esplodere la diga di Tous causando quaranta morti, caddero fino a mille litri per metro quadrato a Cortes de Pallás (il doppio rispetto a quelli caduti in questa occasione). I più anziani del luogo ricorderanno anche l’alluvione che provocò ottanta morti nel 1957, della quale non abbiamo dati affidabili di precipitazione. Ma per definire questa situazione si sono inventati un termine, "Dana", per riferirsi a un fenomeno meteorologico ben noto nelle terre levantine; e questi figli di una grandissima p* ora necessitano di creare un "racconto" per i creduloni, presentando ciò che è successo come qualcosa di nuovo, sconosciuto, inaspettato e terribilmente devastante, causato da quel "cambiamento climatico" di cui tutti, tutti e ancora tutti sono colpevoli.

Questi figli di una grandissima p* non possono scagionarsi dalla colpa senza estendere il peso della responsabilità a tutta la popolazione, scaricando su di essa il fardello delle posizioni a cui siamo sottoposti per il profitto della plutocrazia che li serve. Se nel 1957 o nel 1982 l’alluvione produsse meno vittime rispetto al 2024, nonostante i media facessero prevedere, prevenire e mitigare molto di più, è perché siamo governati da incompetenti criminali che, pur sfruttando i disastri per il loro tornaconto, ci impoveriscono moralmente.

Dobbiamo aggiungere che questi figli di una grandissima p* non ci lanciano segnali di allarme protettivi e ci consegnano, inerme, all'apocalisse per compiacenza, per dare a tutti i dipendenti pubblici, abituati nelle funzioni di soccorso, una giustificazione a interrompere le lezioni nelle scuole e ogni attività lavorativa non essenziale, invece di esortare la popolazione a non uscire dalle proprie case e a evacuare preventivamente le zone a rischio.

Ma questi figli di una grandissima p* non hanno mosso un dito, così che quando arrivava il fiume, in totale incompetenza criminale, lasciavano che la gente si dirigesse verso le strade inondate, lasciando la popolazione senza una guida, senza protezione civile, senza un coordinamento.

La situazione della provincia di Valencia è terribile, una vera e propria ecatombe. Mentre si parla di circa 214 vittime, con un bilancio purtroppo in costante aggiornamento, i dispersi sono oltre 1500. I soliti noti stanno cercando di usare l'accaduto a riprova del fantomatico cambiamento climatico. Io credo che dinanzi a tanta devastazione, sarebbe meglio avere la decenza di tacere piuttosto che persistere nel ripetere a pappagallo i dogmi dell'agenda globalista. Ringrazio Marco per le informazioni che mi ha mandato, ora poco per volta ve le pubblicherò tutte.

Un giorno, mentre il giovane Caspar stava pattinando, il ghiaccio si spezza sotto ai suoi piedi. Suo fratello si lancia per salvarlo, e annega. Si dice che dalla sofferenza siano nate le anime più forti, che le anime più belle siano quelle segnate dalle cicatrici. E lui ne aveva tante. Perse la madre quando aveva solo 7 anni, poi le due sorelle ed infine l'amato fratello. Conobbe la povertà, la solitudine e l'incomprensione. Nonostante questi dolori, il giovane Caspar si dà la forza per andare avanti. Nella posa del Viandante c'è tutto: coraggio, solitudine, struggimento, nostalgia, sì, la nostalgia di chi è alla ricerca non di un luogo qualunque ma di una casa. Perchè la casa non è dove si vive, ma dove ci si comprende. E ci si perdona. La nebbia che inghiotte le montagne è la metafora delle difficoltà, delle prove e dell'incertezza che ognuno di noi deve affrontare nella vita. Ma se osservate bene, la nebbia sembra diradarsi all'orizzonte. Non importa ciò che ti capita, ma è come reagisci a ciò che ti capita che fa la differenza, questo è quello che dice questo dipinto. Nascere non basta. Siamo nati per rinascere. In questo gruppo come in tanti altri c'è chi ha vissuto tante difficoltà, e non solo negli ultimi quattro anni. Eppure siamo ancora qua, rinati o forse in procinto di esserlo. Si fa di giorno in giorno più pressante il desiderio di estraniarsi, imboccando vie sconosciute e impervie e confidando in quello che qualcuno diceva: chi non sa dove andare, solitamente è colui che arriva più lontano. Ecco, guardiamo l'orizzonte e non smettiamo mai di camminare. Poco importa cosa abbiamo passato, manteniamo fisso il nostro obiettivo sulla nebbia che si dirada.