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Transatlantic institute è la più importante lobby filo israeliana presente a Bruxelles.
Il gruppo di pressione annovera tra le sue fila 33 europarlamentari italiani; Benedetta Buttiglione, la figlia di Rocco Buttiglione, ne è il vicepresidente.

Come emerge dal sito di Radio Radicale, che propone la registrazione quotidiana di lavori parlamentari, convegni ed eventi, l'europarlamentare risulta essere particolarmente impegnata nella causa.


Muore a 92 anni il giornalista Furio Colombo, già direttore de l'Unità e cofondatore del Fatto Quotidiano.

Presidente nazionale di Sinistra per Israele, si deve alla sua iniziativa l'istituzione, nel 2000, del Giorno della Memoria del 27 Gennaio.


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EUROPARLAMENTARI VALUTATI CON UN VOTO CHE ESPRIME IL GRADO DI SOSTEGNO FORNITO AD ISRAELE

➡️ Nella puntata di Report del 12 Gennaio, fondamentale inchiesta sulle 20 lobby filo israeliane presenti a Bruxelles dal 2000

La più importante è il TRANSATLANTIC INSTITUTE, costola della statunitense AMERICAN JEWISH COMMITTEE. Ne fanno parte 33 europarlamentari italiani, di ogni schieramento politico (Picierno, Fassino, Matone, Bergamini, Rosato, Bonetti), e ne è vicedirettore la figlia di Rocco Buttiglione.
Dal 2005 ad adesso, l'AJC ha speso 47 milioni di dollari per le sue attività nelle istituzioni UE.

Le lobby filo israeliane organizzano copiose missioni in Israele per europarlamentari e parlamentari italiani: tutto spesato al fine di promuovere il sostegno all'entità coloniale israeliana. E gli effetti sono sotto gli occhi del mondo intero.

Da commissario con delega all'industria e all'imprenditoria dal 2010, Antonio Tajani, nel direttivo di una di queste lobby, ha intensificato gli scambi con Israele.


La potentissima arma di guerra che porta il nome di SANZIONI.


Un dolore che si converte in vita e che con tutto ciò che esprime riesce a restituire valore alle nostre esistenze, defraudate di ogni senso dalla società capitalista. La Palestina fa soffrire eppure continuerà sempre e solo a dare.

#IosonoPalestina


😉🤥🥳

Il nostro governo è pronto a giurare che la vicenda dell'ingegnere iraniano arrestato in Italia e quella di Cecilia Sala non siano collegate.
Per intanto, stamane Abedini è stato messo su di un volo per Teheran.

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Forward from: Atlas: news on China
CINA: "NESSUN VIRUS SCONOSCIUTO"

PECHINO, 10 gennaio - La Cina smentisce le voci su un presunto "virus sconosciuto" e rassicura sulle infezioni da metapneumovirus umano (HMPV). Il portavoce del Ministero degli Esteri, Guo Jiakun, ha precisato che si tratta di "un virus comune, noto da oltre 60 anni" che causa infezioni respiratorie autolimitanti.

Guo ha sottolineato che, nonostante l'attuale stagione invernale sia di picco per le infezioni respiratorie nell'emisfero nord, sia la diffusione sia l'intensità delle malattie in Cina sono "inferiori rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente". Il portavoce ha definito "scientificamente infondati" gli allarmismi su presunti virus sconosciuti.

Fonte

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《 La Terza Guerra mondiale spiegata bene 》

Giorgio Bianchi questo pomeriggio a Ferrara!


Che fortuna che Cecilia sia rientrata! Sono certa che domani scriverà del 203° giornalista assassinato da Israele a Gaza. Si tratta di un turco indipendente che lavorava per l'agenzia Anadolu, colpito da un cecchino.

Ho appena visto le immagini di quando viene preso alle spalle e cade, di quando giunge in ospedale col volto insanguinato e del momento in cui lo sistemano per la sepoltura. Bellissimo. Bello come le benedizioni di Dio.


Riassumendo: loro vanno coi terroristi ma a te vengono a prenderti per manifestazione non organizzata.
O vengono a prenderti proprio perché manifesti contro le loro decisioni deliranti?


Forward from: LR, Geopolitica e News
📱 Pavel Durov a gamba tesa contro Zuckerberg

🧐 Sono orgoglioso che Telegram abbia supportato la libertà di parola molto prima che diventasse politicamente sicuro farlo. I nostri valori non dipendono dai cicli elettorali degli Stati Uniti.

😂 Oggi, altre piattaforme annunciano che avranno meno censura. Ma la vera prova dei loro nuovi valori scoperti arriverà quando i venti politici cambieranno di nuovo. È facile dire di supportare qualcosa quando non si rischia nulla.


Forward from: Giubbe Rosse
‌LOS ANGELES. MIGLIAIA DI PROPRIETARI DI CASE ABBANDONATI DAI LORO ASSICURATORI PRIMA DELL’INCENDIO DI PALISADES

Gli assicuratori americani sono sempre più restii a coprire immobili in aree considerate a rischio ambientale, specialmente quando tali aree ospitano immobili di elevato valore patrimoniale, come accade per i quartieri di classe medio-alta colpiti dai recenti incendi nel nord di Los Angeles. Come abbiamo visto anche nelle recenti inondazioni in Emilia Romagna, è evidente che al giorno d’oggi il rischio ambientale esiste ed è alto. Indipendentemente da quale sia la sua causa, l’ormai mitologico “cambiamento climatico” o, piuttosto, l’incuria e la negligenza come più frequentemente accade, è ovvio che le compagnie assicurative tendono sempre più a tenersi lontane da aree considerate ad alto rischio ambientale. Il problema di fondo è che gli stati nazionali non investono abbastanza in prevenzione, di fatto utilizzando le compagnie di assicurazione come scaricabarile. Le grandi calamità sono una questione di Stato e come tali andrebbero trattate dai governi. Il fatale risultato è che i proprietari che risiedono in zone ad alto rischio ambientale vengono abbandonati due volte: dallo Stato, che non fa opera di prevenzione, e dalle compagnie assicurative, che sono aziende e mirano per natura a fare utili.

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James Woods filma la sua villa in fiamme e piange. California, Hollywood, gennaio 2025. Un pianto disperato, ci informa Open, che probabilmente mira a far commuovere l'utente medio del web.
E chi è l'utente medio del web? È colui che in un anno di genocidio a Gaza, di fronte ai bambini arsi vivi nelle tende di nylon colpite dai missili dell'entità coloniale, non ha proferito verbo, ma che è sempre molto rapido nel raccogliere gli stimoli lanciati dai media mainstream, i quali indirizzano gli umori del pubblico e decidono per chi si debba piangere e per chi no.
E quindi ci si aspetta commozione per le perdite materiali di un pugno di stramiliardari, a loro volta silenti e complici del genocidio in atto.
James Woods è tra quelli. Poiché il web non perdona, è saltato fuori uno dei suoi tweet migliori, quello in cui dà sfogo alla sua enorme crudeltà personale, indirizzato alla gente di Gaza: " Nessun cessate il fuoco. Nessun compromesso. Nessun perdono". Agghiacciante l'hashtag finale: "Uccideteli tutti".
Non so a quando risalga il tweet. Non importa, in realtà. Suppongo che risalga a genocidio ormai iniziato, visto che blatera di un cessate il fuoco. E ciò dà la misura di quali esseri umani sia oggi popolato anche il mondo dell'arte. E uso l'aggettivo "umani" per comodità di ragionamento, 'che di umano costoro hanno pochissimo.
Un mondo che dovrebbe essere contro. Contro il potere costituito che diviene strumento di oppressione e morte per tanta parte dell'umanità. Contro il silenzio imposto sulle questioni cruciali del nostro tempo.
Contro il predominio del pensiero unico, per cui alla gente comune viene persino impedito o ostacolato l'esercizio dei propri diritti, primo tra tutti il diritto al dissenso.
E invece.
Come ebbe giustamente a dire Roger Waters, il mondo dell'arte oggi è un agglomerato di yes men, legati al carro della politica come mai accaduto prima nella storia. Questo in generale. In particolare, Hollywood è espressione del più becero sionismo e dell'adesione più acritica all'agenda israeliana. Questione di contratti, di opportunità, di visibilità, di semplice vigliaccheria e mediocrità oppure di malvagità personale. Esiste anche quest'ultima, non dimentichiamolo.
Il sionismo becero di Hollywood non è cosa nuova. Ricordo il video di una grande donna, e straordinaria attrice - tra i pochissimi ad uscire fuori dagli schemi, dai recinti e dalle imposizioni; che non si curano del personale interesse ma rivendicano con orgoglio la dignità del proprio pensiero e, nel farlo, brillano di luce propria come gemme preziose - la quale, in occasione di una premiazione, utilizzò lo straordinario palcoscenico e la visibilità che le veniva concessa per denunciare l'appiattimento e la connivenza del mondo del cinema verso lo sterminio dei palestinesi. Non utilizzò mezze frasi, né allegorie e neanche metafore. Il sionismo è un cancro, ed Hollywood ne è pregna. Il suo nome, luminoso, è Vanessa Redgrave ed il video risale, pensate, agli anni '70.
Lo sterminio dei palestinesi è cosa assai antica. Dovrebbe saperlo anche James Woods, giunto quasi al termine di una vita platealmente inutile.
Piangi pure per la tua villa che scompare nel fuoco. Tra le fiamme, guarda meglio. Ci sono occhi, e sorrisi, e voci, e capelli, e mani infantili che hai visto bruciare, godendone.
Che siate maledetti per sempre.

#Shame_on_you
r.a.


L'attore James Woods, feroce anti palestinese, riferendosi a Gaza in passato aveva tweettato cose come "No cessate il fuoco. No compromessi. No perdono.". Come hashtag aveva aggiunto: "#UccideteLiTutti".

Oggi frigna al tg perché gli è andata a fuoco la villa con piscina al mare.

Interpellato se ora possa comprendere le sofferenza dei palestinesi, rincara la dose.
La lezione non è stata sufficiente.


Punto 1: I media sono asserviti agli interessi delle classi dominanti.

Punto 2: Le classi dominanti hanno come unico interesse far soldi, sfruttando senza ritengo la gente.

Conseguenza: Quando i media battono ossessivamente su un tasto è per fare gli interessi, innanzitutto economici delle classi dominanti.

Fin qua ci siamo? Sì, che ci siamo, dai, è elementare.

Come si impongono questi interessi, questi modelli socio-economici? Lo abbiamo detto, con la propaganda ossessiva. Ma non basta, affinché questa funzioni per bene, bisogna gettare fumo. Cos'è questo fumo? Il buon senso spicciolo, la favoletta, la narrazione.

Facciamo un esempio pratico:

Renzi vuole imporre la libertà di poterti licenziare con un calcio in culo, senza lacci e laccioli? Come procederà? Semplicissimo, imporrà sui media la favoletta che il posto fisso è una costrizione, che la libertà è meravigliosa ecc... Ovviamente l'unica libertà sarà quella di crepare di fame e di morire al gelo in qualche angolo di stazione. Ma questo lo capirai, se lo capirai, quando sarà troppo tardi. Intanto avrai fatto il suo gioco urlacchiando: "Sì, sì, viva la libertà, che noia il posto fisso".

Veniamo ora a una delle narrazioni ossessive del momento: la libertà delle donne di non fare figli. Per comprendere bene, rileggere i punti 1 e 2 e trarre la medesima conclusione. Identica anche la cortina fumogena, la narrazione: quanto è meravigliosa la libertà di non far figli, quanto è meraviglioso realizzarsi e bla bla bla. Si da a bere la favoletta, verranno le donne a ripetere che una donna è meravigliosa anche senza figli e addio comprensione di quale interesse, di quale modello sta dietro a tutto questo. La narrazione, la favoletta trionfa ancora una volta sulla realtà.

La realtà: si va verso un futuro sempre più miserabile, stipendi bassissimi, impossibilità di mantenere sé stessi, figuriamoci i figli. Si fa immaginare alle donne che diventeranno tutte cazzute, vincenti e ralizzate come la Bruzzone, la Impacciatore, la Cucciari ecc... ma la sola realizzazione che avranno sarà fare le schiavette fino all'età della pensione (che non avranno). E allora occorre da un lato convincere queste donne che essere sole, povere, miserabili come la merda, sia una meravigliosa conquista, affinché non rompano i coglioni e dall'altro evitare che si mettano al mondo figli che andranno a mendicare e rubacchiare magari i portafogli dei padroni. Insomma, vogliono evitarsi l'immensa rottura di coglioni di una scenario stile Inghilterra del 1700.

Ma tanto a parlare di tutto questo non ci si arriverà mai, saremo sempre impegnati in discussioni da cortina fumogena: le donne sono libere di non fare i figli, i giornali agli uomini queste cose non le chiedono. Menate da parruccheria all'infinito.

E come al solito la conclusione è che il metodo per buttarcelo in culo se lo son studiato da Dio. Hanno pensato a tutto. Semplice e infallibile.

A. Scotti


"AVEVO IL VOLO PER LONDRA TRA 3 ORE MA DOPO UNA LUNGA RIFLESSIONE HO DECISO DI RESTARE A GAZA", DOTT. MOHAMMED AL-TAHER

Dopo 5 mesi di servizio volontario a Gaza con la delegazione Fajr Foundation, il dottore di origini irachene Mohammed AlTaher sarebbe dovuto tornare a Londra ma ha deciso di restare.
Sono tangibili stanchezza e dolore per non essere riuscito a salvare feriti curabili ma afferma di ricevere una profonda ricompensa spirituale per il suo lavoro.

Il 6 Gennaio il neochirurgo ha riattaccato un braccio a una ragazza che lo aveva perso sotto le macerie. La giovane era giunta all'ospedale di Deir al-Balah (centro della Striscia di Gaza) senza l'arto. Il padre tornava a cercarlo su suggerimento del medico e dopo averlo trovato lo consegnava per l'operazione, che pare riuscita.


Incendi a Los Angeles: 10 mila gli edifici distrutti o a rischio.



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