Il Palio di Siena 🏇


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GIANCARLO "FOLCO" e PAOLO BERNI un cappello per i due figli di Sciabolino di Michele Fiorini, Cecilia Rigacci, Michele Landi e Klaus Biancuccidue barbareschi e un cappello solo - Ricordi di PALIO
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Il podcast Ricordi di Palio su Spotify

#spotify #ricordidipalio


Nuovi episodi podcast a cura di Ricordi di Palio, nel canale podcast.


Come segnala Francesco Zanibelli sul suo canale Telegram @lavocedelpalio, la Contrada della Chiocciola aprirà domenica 28 aprile 2024 gli spazi Museali di Contrada, tutte le info qui

Se avete segnalazioni di aperture, a parte le Contrade che notoriamente tengono i loro spazi aperti, segnalate pure a @pistakkio oppure nel Gruppo chiuso in bacheca.


IL 23 APRILE 1880 NASCE A MANCIANO (GR) ALFONSO MENICHETTI, DETTO NAPPA

Alfonso Menichetti, detto Nappa
, nasce a Manciano (GR) il 23 aprile del 1880. Appartenente alla celeberrima "dinastia" dei Menichetti, è figlio di Girolamo Menichetti, detto Girolametto e fratello di Ermanno Menichetti, detto Popo, di cui abbiamo parlato anche qui, e Santi Menichetti, il meno noto dei tre fratelli, che corse solo due Palii senza mai vincere, anche in seguito alla regola che venne introdotta nel 1908, la quale prevedeva che non potessero correre lo stesso Palio i membri della stessa famiglia. Regola, che fu introdotta proprio in seguito ai vari "aggiustamenti" che proprio i tre fratelli Menichetti avevano compiuto al Palio del 16 agosto 1907, vinto proprio da Popo nel Bruco.

Di Nappa ricordiamo:

- scuffiò ben tre Contrade (la Pantera nel 1904, l'Aquila nel 1906 e la Chiocciola nel 1911).
- corse ben 12 volte nell'Aquila, con una Vittoria, record ancora oggi imbattuto per la Contrada di Via del Casato.
- riuscì a vincere il Palio del 2 luglio 1911 nella Chiocciola, nonostante un contradaiolo della Rivale Tartuca gli avesse gettato un cane tra le gambe del Cavallo. Questo episodio è ancora oggi rievocato nel Museo della Contrada della Chiocciola da uno dei cosiddetti "cavallini", i disegni celebrativi delle Vittorie, che sono anche nel ns. sito.
- terminò la carriera nel 1921, tradendo proprio la Contrada che più gli aveva dato fiducia, e favorendo la Vittoria di Picino nell'Oca al Palio del 16 agosto 1921. Si salvò per miracolo dalla furia degli Aquilini, rifugiandosi in Fontebranda.

Proprio qualche giorno fa è uscita la prima puntata del podcast di Michele Fiorini e di Ricordi di Palio.
Nella prima puntata, dedicata ad Angelo Meloni, detto Picino, Picino, la Leggenda si parla diffusamente di tutti i Menichetti, data la rivalità che ci fu.


OGGI 23 APRILE È LA GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO

La guida definitiva dei libri sul Palio di Siena

Più volte abbiamo parlato di libri che parlano del Palio di Siena. Alcuni sono un'operazione di marketing, altri sono delle perle. Su tutti l'ormai noto "La terra in Piazza" di Dundes - Falassi, due antropologi di fama internazionale ed entrambi professori. Il prof. Falassi, senesissimo (già dirigente della Contrada Sovrana dell'Istrice), è purtroppo scomparso prematuramente qualche anno fa, ma di lui si ricorda la sua sagacia, la sua acutezza, la sua umanità, sia di contradaiolo che di studioso, non solo del Palio, giacché per anni insegnò all'Università di Siena.

In occasione della Giornata Mondiale del Libro di oggi 23 aprile, andate a scartabellare su Ebay in cerca di documenti, libri, nuovi e usati, sul Palio di Siena. Per tutti coloro che invece si affidano ad Amazon, avevo già scritto una guida tempo addietro sui libri dedicati al Palio che si trovano nel portale.

Ma su tutti, se siete di Siena, fatevi un giro nelle librerie della città. Ecco anche l'elenco di tutte le librerie. Anzi, entrateci dentro, tuffatevici dentro, scartabellate e chiedete. Di Palio e non.

Feltrinelli - Banchi di Sopra 52
Tel. 0577-199151173

Libreria Senese - Via di Città 62
Tel. 0577-280845
libreria_senese@libero.it

Mondadori - Via Montanini 112
Tel. 0577-281658
mondadorisiena@libero.it

Segnalo anche l'ottima libreria Rebecca in Pantaneto, un new business gestito tutto da donne che ha delle perle, sia nuove che usate.
Seguitele su Instagram, dove sono molto attive.

https://www.instagram.com/rebecca_libreria

Ovviamente non possiamo non raccomandarvi il libro del Papei, "Fantini brava gente", dove Orlando è andato a scoprire insieme a Enrico Giannelli, Alessandro Ferrini e Maurizio Picciafuochi tutte le malefatte e i processi ai fantini del Palio. Un libro che, tra l'altro, fa anche parecchio ridere, con documenti storici di processi subiti dai fantini per crimini più o meno violenti e anche storie di corna!!!

I LIBRI SUL PALIO DI SIENA IN VENDITA SU AMAZON


Mociano 23 aprile 2024 annullato. Ecco il programma per i prossimi addestramenti, con quello del 23 che andrà probabilmente ad essere recuperato

- martedì 30 aprile corse di addestramento a Monticiano
- martedì 7 maggio lavori di addestramento a Mociano
- martedì 14 maggio corse di addestramento a Monticiano
- martedì 28 maggio lavori di addestramento a Mociano
- martedì 4 giugno lavori di addestramento a Mociano

#mociano2024 #monticiano2024


IL 19 APRILE 1677 NASCE SALLUSTIO BANDINI

Sacerdote, poi arcidiacono, grande amministratore, ma anche politico, sostenne un miglioramento delle condizioni delle campagne della Maremma, con anche un'elevazione delle condizioni del popolo dei contadini. Fu intellettuale e fu presidente dell’Accademia dei Fisiocritici, nel 1758 donò la sua biblioteca privata di 2758 libri alla città di Siena, che istituì così il primo nucleo della Biblioteca degli Intronati in Via della Sapienza.


Il podcast Ricordi di Palio su Spotify

#spotify #ricordidipalio


IL 17 APRILE 1672 NASCE A SIENA GIUSEPPE GALARDI, DETTO PELLICCINO

Il 17 aprile 1672 nasce a Siena (San Pellegrino) Giuseppe Galardi, detto Pelliccino, ma anche citato in alcuni documenti come Pelliccia, Pulcino o Pidocchio. Sul ns. sito c'è la scansione del battesimo, trovata dal nostro Orlando Papei, fondatore e presidente del sito.

Pelliccino ha vinto un sacco di Palii, sono documentate 9 Vittorie sul Campo, sempre dal nostro Orlando Papei, ma ci sono anche 3 Vittorie non certe. Comunque, anche a essere fedeli ai documenti comprovati, 9 Vittorie sul Campo sono sicuramente di tutto rispetto come recita la nostra stat sui fantini vittoriosi di tutti i tempi. E comunque è il record del Seicento (3 vittorie, con 6 poi del Settecento).

Terminò la sua carriera di fantino da vincitore, poichè morì, per cause a noi ignote, il 21 novembre del 1711.
Che fosse un personaggio noto, lo si capisce nel necrologio (documento originale tratto dalle ricerche del Papei), quando il parroco, con prassi inconsueta, ne riportò pure il soprannome.

Pelliccino è passato alla Storia del Palio di Siena, perché è uno dei sei fantini imbattuti, essendo morto all'indomani dell'ultimo Palio Vittorioso del 16 agosto 1711.

I sei fantini imbattuti nella Storia del Palio sono: Tommaso Felloni detto Biggèri, Angelo Giusti detto Ciocio, Antonio Guasqui detto Folaghino, Paolo Santinelli detto Marzialetto, Matteo Marzi detto Mattiaccio e appunto Giuseppe Galardi detto Pelliccino.
Tutti morti dopo l'ultimo Palio vinto.

Pelliccino è anche stato il secondo fantino nella Storia del Palio di Siena ad aver fatto Cappotto proprio nel 1711, dopo il Cappotto di Cappellaro del 1707.


IL 17 APRILE 1555 SIENA SI ARRENDE ALLA DOMINAZIONE SPAGNOLA E DELLA FAMIGLIA MEDICI

A Siena la data del 17 aprile sul calendario è una delle date più tristi da rievocare lungo tutto l'arco dell'anno.

Dopo un assedio lunghissimo, il 17 aprile 1555 Siena è costretta ad arrendersi alla dominazione della nemica di sempre, dopo una resistenza strenua ad opera di Biagio di Montluc, condottiero francese che si era eretto a difensore del popolo senese insieme alla famiglia Strozzi, acerrima e storica nemica della famiglia dei Medici.

Da notare che i Medici, che per tutto il Trecento e Quattrocento erano stati stretti alleati del Re di Francia del Papa, dopo la loro cacciata nel 1494 e il loro ritorno all'inizio del Cinquecento, si alleano con gli Spagnoli e con l'Impero di Carlo V, facendo una delle loro classiche "rigirate" che caratterizzano la storia di quella città, che, ricordiamolo, è divenuta magnifica, certo, ma lo ha fatto sfruttando, vessando e massacrando tutte le città intorno della Toscana.

Tornando a bomba, la tregua del 17 aprile 1555 permetteva, a chi lo avesse voluto, di lasciare la città con l'onore delle armi, cosa che Montluc fece quattro giorni dopo, quando le truppe di Cosimo I dei Medici entrarono in Siena.

Qui la scheda di Biagio di Montluc su Wikipedia


⁣IL 17 APRILE 1938 SI CORRE IL FAMOSO PALIO D'ETIOPIA DELL'AMBACIARA

Nella "Siena d'Etiopia" si disputa il 17 aprile 1938 lo storico Palio dell'Ambaciara, vinto dalla Nobile Contrada dell'Oca, che ancora oggi espone nel suo Museo di Contrada il Drappellone vinto in quell'occasione e che vi postiamo qua sotto.

Siena, città di sogni e di chimere... recita una "vecchia" canzone senese... che è disponibile nel ns. canale YT.

Perché sognare non costa nulla... Anche quando è appena finita la Guerra d'Etiopia e sta per iniziare la Guerra in Africa.

Oggi è l'anniversario importante del famoso Palio dell'Ambaciara, il Palio d'Etiopia corso a dorso d'asino il giorno di Pasqua del 1938, 17 aprile, dai senesi d'Etiopia. Ambaciara (o Amba Ciara) era considerata la Siena d'Etiopia, anche per i paesaggi, molto simili alle campagne senesi e lì si stabilirono parecchi senesi e toscani.
Ma c'era appena stata la guerra di conquista per l'Etiopia e ancora battaglioni e armate di soldati erano in Etiopia a "difendere" le terre appena conquistate!

Il giorno di Pasqua del 1938 i senesi decisero così di sentirsi un po' più vicini alla loro terra di origine i commilitoni del 97° Battaglione CC. NN. organizzarono questo Palio, entrato nella Storia, ovviamente non ufficiale e non riconosciuto dal Comune, ma che testimonia che i pensieri di un senese fuori da Siena vanno sempre alla terra di origine e quindi al Palio, che è la quintessenza della Senesità.

Il Palio fu corso nei pressi della Residenza del Governatore ed offerto dallo stesso, i fantini erano i legionari del 97° Battaglione CC.NN. L'unico resoconto della corsa è quello riportato da Dino Corsi nell'articolo pubblicato dal quotidiano "Il Telegrafo" il 13 maggio 1938, "La Pasqua dei legionari a Siena d'Etiopia".

Come si legge nell'articolo apparso circa un mese dopo nella Cronaca di Siena del quotidiano (che consigliamo di leggere per intero), furono osservate, per quanto possibili, le norme e i regolamenti vigenti a Siena, con l'eccezione, non proprio secondaria, dei cavalli, che non essendo disponibili, furono sostituiti con degli asini reperiti in loco. Vinse l'Oca, dopo una lotta tra Nicchio e Drago per due giri e mezzo, che culminò con l'impuntamento dei due asini di queste due Contrade.

Il cencio, dipinto su di una bandiera, venne donato allo stesso Comandante, che lo riportò a Siena al termine del suo periodo di comando nel febbraio 1939. Dopo essere stato mostrato per la prima volta al pubblico in occasione della Festa Titolare della Nobil Contrada del Bruco, è stato donato nel 2015 alla Nobile Contrada dell'Oca, che lo conserva gelosamente nel proprio Museo di Contrada.

Il resoconto è sul sito del Papei con l'articolo originale scannerizzato in biblioteca dal nostro mitico Orlando Papei.

Il "corrispondente" era Dino Corsi, scrittore senese, che era presente quel giorno e di cui potrete leggere la sua storia qui

http://dinocorsi.blogspot.it/2012/10/dino-corsi.html

Altre info qui, nel sito amatoriale del Battaglione

http://www.97legione.siena.it


Grandi novità in vista per il canale Telegram di Ricordi di Palio.
Facciamolo crescere insieme!!!

https://t.me/ricordidipalio


Mociano 16 aprile 2024 ore 15
Ecco il programma


Che cosa ha rappresentato Mastuchino a Siena

Se oggi vediamo gli Alfieri delle Contrade di Siena "girare" la bandiera come sanno fare solo i Senesi, ciò è dovuto in gran parte a Mastuchino, che ha codificato i movimenti come nessun'altro.

Già cento anni fa uscì questo articolo che potete leggere qui, tratto da La Lettura del 1 gennaio 1929
Per chi ama Siena, averlo potuto vedere nel video di Michele Fiorini è stata un'emozione genuina, che pochi riescono a capire.



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