Rabbit finalmente ha un'anima, Glovo segue sempre i rider e Brave aggiunge la AI
Rabbit forse ha un senso
La startup di intelligenza artificiale Rabbit, che ha lanciato alcuni mesi fa un controverso device per la #AI , è finalmente lanciato la "teach mode" per il suo LAM (Language, Action, Model).
Rabbit ha sorpreso fin dal primo minuto per la presenza di questo LAM che avrebbe permesso l'abbandono delle applicazioni per come le conosciamo oggi, ma al lancio di R1, la AI aveva bisogno di un apprendimento manuale mediante l'utilizzo di mouse e tastiera.
Con un sistema basato sull'apprendimento automatico, basterà svolgere delle azioni generiche per far sì che il modello impari ad usare un determinato applicativo al nostro posto.
#intelligenzaartificiale@techstorymore
[Fonte: HdBlog]
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Glovo viola la privacy
Glovo è stata multata di oltre 5 milioni di euro siccome ha tracciato i propri rider anche al di fuori dei turni di lavoro.
Questa chiaramente è un'enorme problematica e violazione della privacy degli oltre 35 mila rider colpiti. Ma la domanda che bisogna porsi è, quanti di questi 5 milioni si vedranno recapitati i rider per una violazione così importante dei loro diritti ❓
#privacy@techstorymore
[Fonte: HdBlog]
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Brave porta la ricerca AI
Brave cambia il concetto di motore di ricerca grazie all'intelligenza artificiale, prima che lo faccia #Google , grazie al nuovo aggiornamento di Brave Search.
Quando effettuiamo una ricerca con Brave ci verrà evidenziato un mini riassunto con i collegamenti alle fonti, un po' come accade con Perplexity, da cui poi potremo decidere se e come approfondire il tema.
La funzionalità sarà attiva di default su tutte le ricerche, quello che bisogna chiedersi è l'effettiva moralità di effettuare una ricerca AI ogni volta che facciamo una ricerca per via dei costi ambientali e non solo che questo può avere. Sarebbe forse meglio avere una funzionalità simile a DuckDuckGo che permette di relazionarsi velocemente con la AI ma non ad ogni ricerca.
[Fonte: DDay]
@techstorymore
Rabbit forse ha un senso
La startup di intelligenza artificiale Rabbit, che ha lanciato alcuni mesi fa un controverso device per la #AI , è finalmente lanciato la "teach mode" per il suo LAM (Language, Action, Model).
Rabbit ha sorpreso fin dal primo minuto per la presenza di questo LAM che avrebbe permesso l'abbandono delle applicazioni per come le conosciamo oggi, ma al lancio di R1, la AI aveva bisogno di un apprendimento manuale mediante l'utilizzo di mouse e tastiera.
Con un sistema basato sull'apprendimento automatico, basterà svolgere delle azioni generiche per far sì che il modello impari ad usare un determinato applicativo al nostro posto.
#intelligenzaartificiale@techstorymore
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Glovo viola la privacy
Glovo è stata multata di oltre 5 milioni di euro siccome ha tracciato i propri rider anche al di fuori dei turni di lavoro.
Questa chiaramente è un'enorme problematica e violazione della privacy degli oltre 35 mila rider colpiti. Ma la domanda che bisogna porsi è, quanti di questi 5 milioni si vedranno recapitati i rider per una violazione così importante dei loro diritti ❓
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Brave porta la ricerca AI
Brave cambia il concetto di motore di ricerca grazie all'intelligenza artificiale, prima che lo faccia #Google , grazie al nuovo aggiornamento di Brave Search.
Quando effettuiamo una ricerca con Brave ci verrà evidenziato un mini riassunto con i collegamenti alle fonti, un po' come accade con Perplexity, da cui poi potremo decidere se e come approfondire il tema.
La funzionalità sarà attiva di default su tutte le ricerche, quello che bisogna chiedersi è l'effettiva moralità di effettuare una ricerca AI ogni volta che facciamo una ricerca per via dei costi ambientali e non solo che questo può avere. Sarebbe forse meglio avere una funzionalità simile a DuckDuckGo che permette di relazionarsi velocemente con la AI ma non ad ogni ricerca.
[Fonte: DDay]
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