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Trump rivuole la Russia nel G7. L'obiettivo è sopprimere i BRICSVisto il fallimento militare sul campo in Ucraina da parte della NATO e il conseguente sganciamento statunitense dal buco nero degli aiuti a Kiev, ormai
accollati totalmente ai paesi europei, l'amministrazione Trump torna ad occuparsi direttamente del principale nemico degli Stati Uniti a livello geopolitico, la Cina. Ricordiamo in ogni caso che la distinzione netta tra stati nazionali è molto limitata e limitante: da un certo livello di potere in poi infatti, i confini nazionali, gli schieramenti politici e i consessi economico-finaziari apparentemente contrapposti hanno linee di demarcazione molto labili se non inesistenti, poiché gli interessi convergono. Emblematica è la
corsa all'IA.
Tornando al potere visibile, l'amministrazione Trump pare stia tentando di attuare, vedremo con quale esito, la stessa tattica utilizzata da Kissinger durante la Guerra Fredda, ma cambiando l'ordine dei termini: in passato blandendo la Cina per separarla dall'Unione Sovietica, oggi blandendo la Federazione Russa per separarla, o quantomeno allontanarla, dalla Cina.
La strategia di Kissinger prevedeva l'uso della diplomazia "triangolare", in cui gli Stati Uniti si sarebbero impegnati sia con la Cina che con l'URSS, ma avrebbero utilizzato le loro relazioni con ciascun paese per influenzare l'altro. Visitando segretamente la Cina nel 1971, Kissinger fu in grado di stabilire un dialogo con il premier cinese Zhou Enlai, che alla fine portò alla normalizzazione delle relazioni tra Cina e Stati Uniti.
Kissinger credeva che impegnandosi con la Cina, gli Stati Uniti avrebbero potuto usare il peso di quest'ultima per spingere l'URSS nella direzione desiderata.
Il perno dell'amministrazione Nixon sulla Cina, di cui Kissinger fu prima Consigliere per la sicurezza nazionale e poi Segretario di Stato, fu il tentativo deliberato di creare una frattura tra Cina e URSS, la cui saldatura avrebbe rappresentato un rischio per l'egemonia degli Stati Uniti.
Lo stesso è accaduto, in maniera molto più spiccia, nell'ambito della sinergia tra Russia ed Europa (in particolare la Germania) stroncata dalla guerra in Ucraina. L'intenzione degli Usa è quella di ripetere la stessa manovra per sabotare l'intesa strategica odierna tra Federazione Russa e Cina.
Anche se al momento i BRICS+ non ci sembrano una reale minaccia all'egemonia USA, almeno in tempi brevi, a Washington sicuramente non hanno intenzione di rischiare.
Come spesso accade, più che una minaccia esterna, l'avvenimento in grado di far saltare il banco potrebbe essere presumibilmente il collasso interno degli USA dovuto a ragioni di tenuta strutturale. In fin dei conti tutti gli imperi hanno un inizio e una fine.
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https://www.reuters.com/world/trump-says-russia-should-be-readmitted-g7-2025-02-13/🌐
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