Si introducono ulteriori misure inutilmente vessatorie a fronte di un aumento dei contagi che dipende in larghissima parte dall’inefficienza pregressa delle autorità. Anche la peggiore mortalità a livello mondiale dipende da colpe gravissime della classe dirigente italiana…sarà per questo che le (poche) energie disponibili sembrano venire concentrate su un susseguirsi sempre più frenetico di decreti, ordinanze e proclami video contro chi va a fare una corsa o una passeggiata. Il risultato è che ora abbiamo una popolazione terrorizzata e sempre più inferocita, con gente che ha paura di finire fotosegnalata nei gruppi social del vicinato se scende nel giardino condominiale o esce col passeggino e il figlio piccolo. La nostra sanità è stata resa inadeguata già IN SITUAZIONE ORDINARIA (a Milano le terapie intensive erano già al limite con la mera influenza a gennaio 2018, tutti ricordiamo le lunghe file d’attesa per semplici visite, etc.). In aggiunta a ciò, non si è mosso un dito per prepararsi al rischio di una pandemia in arrivo (e lo si poteva fare, se non da dicembre, almeno da gennaio/febbraio). Tale condizione prosegue– coerentemente…- ora, salvo boutade poco più che propagandistiche. Si spinge ad una pericolosissima guerra di tutti contro tutti mentre il problema è uno e uno solo, che traspare in filigrana o in modo dichiarato da QUALUNQUE notizia e reportage sull’emergenza Coronavirus: non eravamo pronti, continuiamo a non essere pronti.
E non solo per l’insufficiente numero di terapie intensive, che è stato portato negli ultimi 20 anni SOTTO la media europea, o per l’assenza di ventilatori polmonari, ora ormai irreperibili sul mercato mondiale. A noi mancano anche i LETTI - Fontana dice che la Regione Lombardia li sta cercando “in Nuova Zelanda” (??), le mascherine e i guanti (“non servono”, garantivano gli “esperti” in tv), istruzioni e protezione adeguate alla classe medica e alle forze dell’ordine, etc. E i tamponi a tappeto non si fanno perché “sarebbe inefficace” (certo, come no…), la disinfezione e lavaggio delle strade (utile anche contro le Pm10, possibile “carrier” del contagio) pure. Questa carenza strutturale ha una incidenza diretta sui numeri evidentemente abnormi di contagi e vittime: i sanitari e le forze di sicurezza sono i primi veicoli di infezione, e a causa dei pochi posti e cure disponibili i nostri protocolli di cura (ma questo da anni) spingono i pazienti a rimanere a casa fino all’aggravamento delle proprie condizioni. Il risultato a fronte di un virus così aggressivo e senza particolari sintomi esteriori fino alla fase finale è che, se non si muore direttamente prima - come capita a sempre più persone in Lombardia - , si finisce in ospedale quando si può solo essere intubati (ammesso che ci siano TI libere). A fronte di ciò, purtroppo tanti, troppi, se la berranno, che il collasso è stata colpa del runner o del vicino di casa che andava a fare la spesa…
E non solo per l’insufficiente numero di terapie intensive, che è stato portato negli ultimi 20 anni SOTTO la media europea, o per l’assenza di ventilatori polmonari, ora ormai irreperibili sul mercato mondiale. A noi mancano anche i LETTI - Fontana dice che la Regione Lombardia li sta cercando “in Nuova Zelanda” (??), le mascherine e i guanti (“non servono”, garantivano gli “esperti” in tv), istruzioni e protezione adeguate alla classe medica e alle forze dell’ordine, etc. E i tamponi a tappeto non si fanno perché “sarebbe inefficace” (certo, come no…), la disinfezione e lavaggio delle strade (utile anche contro le Pm10, possibile “carrier” del contagio) pure. Questa carenza strutturale ha una incidenza diretta sui numeri evidentemente abnormi di contagi e vittime: i sanitari e le forze di sicurezza sono i primi veicoli di infezione, e a causa dei pochi posti e cure disponibili i nostri protocolli di cura (ma questo da anni) spingono i pazienti a rimanere a casa fino all’aggravamento delle proprie condizioni. Il risultato a fronte di un virus così aggressivo e senza particolari sintomi esteriori fino alla fase finale è che, se non si muore direttamente prima - come capita a sempre più persone in Lombardia - , si finisce in ospedale quando si può solo essere intubati (ammesso che ci siano TI libere). A fronte di ciò, purtroppo tanti, troppi, se la berranno, che il collasso è stata colpa del runner o del vicino di casa che andava a fare la spesa…