In un periodo come il nostro, dove la paura della morte è diventata paura di vivere, Schopenhauer ci viene in aiuto, dandoci il suo messaggio di non temere la morte perché essa distrugge solo il fenomeno, cioè la rappresentazione o percezione che abbiamo di noi stessi ma non il nostro essere noumenico che è la nostra vera essenza. Aldilà del principio di individuazione con le sue tre categorie di spazio, tempo e causalità. Con questa weltanschauung sulla morte e l'immortalità del nostro essere, Schopenhauer si avvicina molto agli insegnamenti di Śaṅkarācārya e dei maestri buddisti.
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