ℹ️ LA FIGURACCIA DEL GOVERNO CHE SI FA ANNULLARE I CONCORSI ℹ️
Con la sentenza n. 9488/2024, il Consiglio di Stato ha annullato i bandi dei concorsi a 267 funzionari Ministero della Difesa e a 374 funzionari Ministero dell'Agricoltura.
Nel concreto della vicenda, i ricorrenti lamentavano l'indizione di queste due nuove procedure nonostante fosse ancora in vigore la ben nota graduatoria CUFA (di cui abbiamo parlato).
Secondo costante e consolidata giurisprudenza amministrativa, le PP.AA possono sì indire concorsi in vigenza di graduatorie valide, ma devono motivarli in modo adeguato. Secondo il CdS, tale motivazione adeguata non è stata prodotta e i concorsi così banditi risultano illegittimi e come tali da annullare.
Le conseguenze sono semplici: tutte le posizioni ottenute dai partecipanti a queste due procedure vengono estinte, spazzate via. Poiché gli Enti centrali devono essere autorizzati dalla Funzione pubblica a indire concorsi, è evidente che la responsabilità di quanto avvenuto grava, a monte, sul governo e solo a valle su MASAF e Difesa. Di fronte a ciò, ci si aspetterebbe una sola cosa dal ministro Zangrillo: le dimissioni.
Con la sentenza n. 9488/2024, il Consiglio di Stato ha annullato i bandi dei concorsi a 267 funzionari Ministero della Difesa e a 374 funzionari Ministero dell'Agricoltura.
Nel concreto della vicenda, i ricorrenti lamentavano l'indizione di queste due nuove procedure nonostante fosse ancora in vigore la ben nota graduatoria CUFA (di cui abbiamo parlato).
Secondo costante e consolidata giurisprudenza amministrativa, le PP.AA possono sì indire concorsi in vigenza di graduatorie valide, ma devono motivarli in modo adeguato. Secondo il CdS, tale motivazione adeguata non è stata prodotta e i concorsi così banditi risultano illegittimi e come tali da annullare.
Le conseguenze sono semplici: tutte le posizioni ottenute dai partecipanti a queste due procedure vengono estinte, spazzate via. Poiché gli Enti centrali devono essere autorizzati dalla Funzione pubblica a indire concorsi, è evidente che la responsabilità di quanto avvenuto grava, a monte, sul governo e solo a valle su MASAF e Difesa. Di fronte a ciò, ci si aspetterebbe una sola cosa dal ministro Zangrillo: le dimissioni.