Renato Brunetta


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Presidente del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) 🇮🇹
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In questi 86 anni, i Vigili del Fuoco hanno affrontato con determinazione emergenze di ogni tipo, dalle calamità naturali agli incendi, garantendo sempre un intervento tempestivo e competente.

Un Corpo che ha dimostrato costantemente coraggio, dedizione e professionalità nel proteggere e salvaguardare la vita e i beni dei cittadini.

A tutti i Vigili del Fuoco, un sincero ringraziamento per il loro instancabile impegno al servizio della comunità.


Nel giorno del terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, la facciata di Villa Lubin si tinge di azzurro e giallo, dei colori della bandiera ucraina.

Un gesto simbolico con l’augurio che si possa arrivare presto alla pace e si possa avviare il processo di ricostruzione di un paese martoriato 🇺🇦

#24febbraio


Il mondo ha bisogno di pace, le giovani generazioni di speranze per il futuro.

Nel terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, l’augurio della comunità internazionale e delle istituzioni italiane è che il 2025 sia l’anno in cui tacciono le armi e parte la ricostruzione di un paese martoriato.

🇺🇦


Apprendo con profondo dolore la scomparsa di Francesco Occhiuto, figlio del senatore Mario Occhiuto e nipote del governatore della Calabria Roberto Occhiuto. Una tragedia improvvisa che lascia sgomenti.

Voglio esprimere tutto il mio affetto e la mia vicinanza all’amico Mario e all’amico Roberto, a cui sono unito da un legame fraterno. A loro e a tutta la famiglia un abbraccio sincero, in questo momento così difficile e doloroso.


“Serve un piano di politica economica e industriale con risorse pari almeno al 5% del PIL UE, un piano "hamiltoniano" finalizzato alla crescita e alla sicurezza pronto a spiazzare ogni deriva opportunista a livello nazionale. L'UE ha tutte le carte sul tavolo. Serve però qualcuno che faccia partire subito il gioco. L'Italia può farlo”.

Il mio editoriale di oggi sul Sole 24 Ore: http://www.freenewsonline.it/wp-content/uploads/2025/02/RB_21022025.pdf


Stiamo preparando un disegno di legge delega CNEL sugli stili vita, nella chiave della sostenibilità del welfare. Abbiamo scelto un approccio olistico, che investe la sfera della sanità ma anche molte altre dimensioni, come lo sport, la formazione, il lavoro. Gli stili di vita non possono dipendere dalla pubblicità dei grandi produttori di beni di consumo, che inducono a cattive abitudini e i cui effetti ricadono poi sulla salute e quindi sulla sostenibilità degli schemi di welfare. È un discorso delicato, dove la logica autoritaria e paternalistica non serve.

Occorre educazione, cultura, libera partecipazione. Il mio sogno è che nelle scuole si possa insegnare la corretta alimentazione, i comportamenti che fanno star bene, la qualità della vita. I lavoratori e le loro rappresentanze, i corpi intermedi, le parti sociali, il volontariato possono svolgere un ruolo centrale per favorire una sostenibilità consapevole, legata agli stili di vita.


Ora alla celebrazione del 57° anniversario della Comunità di Sant’Egidio.

La Comunità di Sant’Egidio rappresenta una realtà di eccezionale valore, offrendo solidarietà e soluzioni concrete ai cittadini in difficoltà, agli emarginati, alle persone senza fissa dimora, ai detenuti.

Il CNEL è al fianco della Comunità, attuando progetti e iniziative in materia di welfare e di reinserimento sociale delle fasce più fragili della popolazione.


Nel porgere ogni miglior augurio di buon lavoro ai quattro nuovi giudici della Corte Costituzionale, Francesco Saverio Marini, Roberto Cassinelli, Massimo Luciani e Maria Alessandra Sandulli, vorrei sottolineare come, ancora una volta, il metodo del dialogo, anche aspro, della condivisione e dell’interesse pubblico, abbia portato i suoi frutti.

Quando è in gioco il buon funzionamento degli organi previsti dalla Costituzione non c’è interesse di partito che tenga.

Oggi, almeno oggi, è una bella giornata per il Paese e per i rapporti tra cittadini e istituzioni.


Il passaggio del testimone tra Luigi Sbarra e Daniela Fumarola è il segno che la CISL fa da apripista per un sindacato moderno, intergenerazionale, aperto al dialogo sociale e alla proposta senza pregiudizi. Un sentito ringraziamento va a Luigi Sbarra per il suo impegno nell’avviare il percorso legislativo sul tema della partecipazione. Sbarra ha saputo promuovere con determinazione il coinvolgimento attivo dei lavoratori nei processi decisionali nelle imprese, un tema cruciale per il futuro del mondo del lavoro. Ci auguriamo dunque che la legge sulla partecipazione voluta dalla CISL, ora all’esame del Parlamento, venga approvata speditamente e rappresenti un momento storico per una nuova fruttuosa stagione di rapporti tra sindacati e imprese.

A Daniela Fumarola, nuovo Segretario Generale della CISL, auguro buon lavoro. Sono certo che sotto la sua guida, il sindacato continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nella tutela dei diritti dei lavoratori e nello sviluppo del dialogo sociale.


È un dovere delle istituzioni ricordare eventi tragici come la strage delle #Foibe che ancora oggi costituiscono un momento di divisione e non di unità. Ne sono una testimonianza i recenti atti vandalici nella foiba di Basovizza che rappresentano un oltraggio alla memoria e alla dignità di ogni essere umano.

Il dramma delle Foibe è una pagina terribile della nostra storia, un momento di grande sofferenza per migliaia di italiani che persero la vita o furono costretti a lasciare le loro terre natali durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. La memoria delle foibe va tutelata dalle istituzioni democratiche, evitando ogni forma di revisionismo storico.

#10febbraio #GiornodelRicordo


In questi dieci anni al Quirinale, il Presidente Mattarella ha dimostrato grande equilibrio e dedizione nel guidare il nostro Paese nei momenti più delicati della sua complessa trasformazione. La sua leadership rappresenta un faro per le istituzioni e colloca l’Italia al centro del panorama geopolitico internazionale. Il CNEL continuerà ad essere al fianco del Capo dello Stato con un rinnovato impegno di analisi e di proposta, interpretando al meglio l’articolo 99 della Costituzione.

Auguri Presidente! 🇮🇹


Perché l’intelligenza artificiale, che abbia in sé la componente partecipativa, conviene. A tutti. Perché è più inclusiva, più produttiva, meno conflittuale. È più efficiente e più comunitaria. Ed è più credibile, nel dare risposte alle persone. In poche parole, l’intelligenza artificiale dà maggiore coesione sociale, che a sua volta favorisce la crescita. I Paesi, le imprese, le amministrazioni che hanno più coesione sono quelli più performanti. Il passaggio che proponiamo è proprio questo: l’intelligenza artificiale deve essere partecipativa. Vuol dire combattere gli imbrogli, gli inganni, il deepfake e la concorrenza sleale. Vuol dire semplicemente democrazia.

Ve ne parlo oggi sul Sole 24 Ore: http://www.freenewsonline.it/wp-content/uploads/2025/01/RB_Sole.pdf


(2)

Uno dei più begli incipit della letteratura anglosassone è quello di Moby Dick, l’esemplificazione di un vero e proprio modello economico. Sul Pequod – la baleniera comandata dal capitano Achab – vige infatti un sistema che non discrimina, perché ciò che conta è il merito individuale, in grado di assegnare a ciascun lavoratore una ‘pertinenza’, un salario, basato sulle competenze individuali e sui profitti, cosicché a tutti convenga che il capitale frutti il più possibile. Io credo che noi dovremmo tornare a Moby Dick, vale a dire passare dalla società dei salariati alla società della partecipazione, per avere piena occupazione. In un modello a partecipazione c’è il massimo di condivisione e il conflitto è ai margini. Ecco perché questo Ddl rappresenta un cambiamento epocale, che segnerà la transizione a un nuovo modello redistributivo dei guadagni di produttività derivanti dalle nuove tecnologie.

Ringrazio l’amico Antonio Tajani e l’On. Chiara Tenerini, responsabile del dipartimento lavoro di Forza Italia, per avermi invitato ad intervenire oggi al convegno a Montecitorio“Partecipazione dei lavoratori all’impresa: un traguardo vicino”.


(1)

Il disegno di legge sulla partecipazione dei lavoratori all’impresa, al di là della contingenza del momento, è un fatto epocale. Perché segna un discrimine tra un prima e un dopo. Perché chiude in Italia il modello della distribuzione del reddito e del controllo esogeno della produttività che ha caratterizzato l’800 e il 900, l’era delle rivoluzioni industriali. Un modello di regolazione che era funzionale a quelle rivoluzioni industriali e di cui è figlio anche il welfare. Un modello che però non regge più, perché cambiano le tecnologie. È destinato a implodere. Non riesce più a finanziare il welfare. E non funziona più neanche il conflitto tra i fattori della produzione. Tutta la cassetta degli attrezzi costruita intorno all’800 e al 900 deve essere rivista. Ed ecco allora che la parola chiave è partecipazione.


Accogliamo con grande soddisfazione la scelta dei giudici costituzionali che hanno eletto al vertice della Consulta, l’insigne giurista Giovanni Amoroso. Già vicepresidente in carica della Corte.

Amoroso nella sua attività accademica si è distinto per gli studi in materia di contrattazione collettiva e sullo Statuto dei lavoratori. Come magistrato di Cassazione e presidente del Massimario ha redatto sentenze di grande equilibrio. Per il CNEL e per la sua attività di iniziativa legislativa sarà un imprescindibile punto di riferimento.

All’amico Augusto Barbera, che lascia al termine del mandato, un ringraziamento per come ha saputo guidare la Corte in momenti assai delicati, gestiti con saggezza e senso delle istituzioni.


L’accordo siglato oggi con la Federazione nazionale dei Cavalieri del Lavoro è motivo di grande soddisfazione perché si rivolge in primo luogo a una tematica cruciale, una vera e propria emergenza nazionale, quella della fuga all’estero di tanti giovani italiani. Si stima che al capitale umano uscito negli ultimi tredici anni corrisponda un valore di oltre 130 miliardi, una cifra che potrebbe triplicarsi se si considera la sottovalutazione dei dati ufficiali.

Ringrazio il presidente Maurizio Sella per la disponibilità ad avviare questa proficua collaborazione.

https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/4708/SOTTOSCRITTO-PROTOCOLLO-D’INTESA-CNEL-FEDERAZIONE-NAZIONALE-DEI-CAVALIERI-DEL-LAVORO


L’Italia ha fatto l’Italia. Un plauso alle nostre istituzioni che hanno dimostrato sotto la guida del presidente del Consiglio di aver saputo lavorare in modo coeso, nella riservatezza e avendo sempre a cuore l’incolumità della nostra connazionale Cecilia Sala.


L’indulto parziale può dare certezza alla pena, umanizzare le carceri e abbattere la recidiva.

#RecidivaZero

Il mio intervento di oggi sul Sole 24 Ore: http://www.freenewsonline.it/wp-content/uploads/2024/12/RB_29122024.pdf


L’apertura della Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia voluta da Papa Francesco è molto più di un gesto simbolico. Si vuole così dimostrare, in questi giorni di festa, una particolare vicinanza alla popolazione detenuta, agli operatori carcerari, alle famiglie di chi sta scontando la pena.

Il Papa vuole con questo gesto sottolineare che il recupero è possibile anche se società e carcere sono ancora due mondi incapaci di comunicare efficacemente tra loro. Uno strumento per farli incontrare è sicuramente il lavoro, fuori e dentro le carceri, purtroppo finora poco sviluppato.

Il CNEL con il suo ddl depositato alle Camere intende raggiungere l’obiettivo della ‘Recidiva zero’.

https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Notizie/ArtMID/1174/ArticleID/4670/preview/true


Molti dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda ONU 2030 passano dall’azione dei corpi intermedi. Lo Stato non basta. Serve la società civile. Penso innanzitutto ai corpi intermedi rappresentati nel CNEL, ma anche a quelli che potrebbero esserci in futuro, come le fondazioni bancarie, che hanno un’eccezionale pregnanza sia territoriale che di risorse. Penso alle camere di commercio e alla loro capacità di rappresentare capillarmente il mondo produttivo. E poi altri organismi talvolta misconosciuti, quali i consorzi di bonifica e la loro rete pubblico-privato di grandissimo valore o le università popolari, antico strumento di irradiamento culturale.

Il CNEL va a caccia di reti, che abbiano un significato territoriale, economico e sociale e con cui stringere un’alleanza su obiettivi comuni, che sono appunto gli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.

#RapportoASviS

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