Comitato Donbass Antinazista - Notizie sulla guerra in Ucraina


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Il COPASIR ci descrive come un gruppo "attivo nello smascherare la disinformazione ucraina e contrastare l'isteria anti-russa."
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🇮🇹 ORSINI CRITICA LA DIFESA RIDICOLA DI BENIGNI DEL DISCORSO GUERRAFONDAIO DI MATTARELLA
Roberto Benigni a Sanremo: "Non ho mai sentito dire al presidente della Repubblica, Mattarella, una parola che non fosse di verità e di pace".
Mattarella's parole di pace: "Dobbiamo investire nella guerra in Ucraina inviando armi all'infinito fino alla sconfitta della Russia sul campo".
Mattarella's parole di verità: "L'Ucraina sconfiggerà la Russia".

-Alessandro Orsini

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Vi racconto la Russia dan repost
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Ho letto di imponenti manifestazioni in Russia per l'anniversario della morte di Navalny: "Raduni e marce in tutto il paese, si temono ritorsioni".

Così mi sono recato in quello che dovrebbe essere l'epicentro delle manifestazioni a San Pietroburgo,.nei pressi del monumento dedicato alle vittime della ritorsione politica... la situazione alle ore 14:30 potete vederla nel video.

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Vi racconto la Russia dan repost
Per non parlare di quando il cameriere non gli sposta il pezzo di pane rimasto nel nuovo piatto, come "simbolo del lavoro dell'uomo".

Neanche il dentifricio sullo spazzolino si mette da solo, sto parassita!

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🇮🇹🚩 SANDRO PERTINI: PER LA MORTE DI GIUSEPPE STALIN
Signori, voi tutti ricorderete le ore angosciose che abbiamo vissuto quando la valanga nazista si rovesciò sull’Unione Sovietica. Le armate naziste già scorgevano le torri del Cremlino e le vette del Caucaso. Ebbene, noi sentivamo che se, per dannata ipotesi, fosse crollata l’Unione Sovietica, con l’Unione Sovietica – non dimenticatelo voi che mi ascoltate – sarebbero crollate tutte le speranze di un trionfo della libertà sulla dittatura nazi-fascista. In quel momento sentivamo che uomini di tutti i credi politici trattenevano il respiro consapevoli che la loro sorte era legata alla sorte di Stalingrado. E Stalingrado diventò la Valmy della Rivoluzione d’Ottobre e al mondo attonito offrì il miracolo di una strepitosa vittoria, sotto la guida di Stalin. Allora comprendemmo che da Stalingrado aveva inizio la vittoria delle armi democratiche contro le armi della barbarie!

-Pertini

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Vi racconto la Russia dan repost
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👆Se volete dissociarvi dalle parole di Mattarella e dal circo messo su contro la Zakharova, firmate anche voi la petizione:
https://www.petizioni.com/il_popolo_italiano_prende_le_distanze_dalle_parole_del_presidente_mattarella#a

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Vi racconto la Russia dan repost
Fino alle fine insieme 💘

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War Room - Russia, Ucraina, NATO dan repost
4/fine

Ora però non siamo più al tempo della guerra fredda. Ora non è più l'Europa il premio del vincitore, anche perché se l'è già mangiata tutta, e l'atteggiamento trumpiano lo certifica senz'ombra di dubbio. Ora i punti focali sono altrove, nel Pacifico ad esempio, in Asia centrale, nel Golfo Persico e nel Mar Rosso, nell'Artico, e di nemici ce ne sono tanti, non più uno solo, e tutti sempre più organizzati - gli huthi, per dire, nella loro area di competenza sono sostanzialmente un pari strategico degli Stati Uniti, rendiamoci conto. La Russia non è più "il" nemico, al limite uno dei tanti, e di certo non il più minaccioso. Continuare a spendere soldi per la difesa di un'area che non è più l'unica area strategica e importante del pianeta non ha senso. Se l'Europa ci tiene alla sua difesa si difenda da sola, invece di continuare a risucchiare soldi, e soprattutto attenzione strategica, agli USA. Da questo punto di vista l'amministrazione Trump è più moderna non solo di quella di Biden ma anche di quella russa, che ha continuato a vedere solo l'Europa (e quindi l'Ucraina) come area di sua pertinenza strategica; e in questo senso Biden gli ha fatto un favore, obbligandoli a confrontarsi con l'Asia in maniera molto più radicale, significativa e vantaggiosa di quanto non avrebbe altrimenti mai fatto. E questa "modernità" la si vede anche nella scelta della squadra. L'amministrazione Biden era imbottita di vecchi arnesi della guerra fredda (Blinken, ad esempio, Nuland, Graham, e lo stesso Biden), che dovevano chiudere i conti col vecchio nemico e coronare il progetto. Qui abbiamo il Segretario alla Difesa che è nato nel 1980, il vicepresidente addirittura nel 1984 - il "vecchio" è Rubio che è del 1970, e infatti è quello ideologicamente più vetero, ma sempre meno di chi lo ha preceduto. Questa gente è vissuta in un mondo in cui l'URSS non c'era più e la Russia era ben poca cosa. I loro nemici sono gli islamici e la Cina, non Mosca, e nessuno di loro è disposto a una guerra mondiale per difendere un continente in cui tutt'al più vai in vacanza, che non produce più nulla, che non innova, che non ha risorse, e che invecchia a velocità straordinaria. Ed è questo, non la loro cattiveria o il loro autoritarismo, che informa le scelte della loro amministrazione. Da noi, invece, i vecchi arnesi della guerra fredda sono ancora in giro, anche se sono nati nel 1977 (Kallas). La guerra fredda ce l'hanno in testa e la stanno ancora combattendo, e buona fortuna a farlo senza gli USA.


War Room - Russia, Ucraina, NATO dan repost
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È in questa prospettiva che va letto l'allargamento a est della NATO, che infiniti addusse lutti eccetera. Era roba degli Stati Uniti, la certificazione del loro dominio sulla metà di continente che, prima, era dell'avversario. Non era minimamente necessaria e lo sapeva la stessa amministrazione USA (lo diceva la CIA, porca miseria, che non era il caso), ma era una dichiarazione d'intenti ideologica e i Dem ci tenevano tantissimo - è stata roba dei Dem l'allargamento, non ce lo dimentichiamo. Clinton, Obama, di cui Biden era il vicepresidente. Non ce lo dimentichiamo. Ovviamente i Rep non hanno fatto follie per fermarla, sia chiaro, ma il progetto è sostanzialmente dell'asse Clinton-Obama. L'Europa, nel senso di UE, si è allargata anch'essa pensando, poveretta, di riuscire a gestire l'allargamento e guadagnarci (e c'era ancora qualche fesso come me, che pensava alla "casa comune europea" e scemenze simili, ed era contento. Aveva ragione Guccini, a vent'anni si è stupidi davvero anche se erano quasi trenta), non accorgendosi che si stava invece mettendo in casa la "nuova Europa" tanto lodata da Rumsfeld, ovvero una manica di personaggi fedeli agli USA, non all'Europa, e dagli USA foraggiati a botte di associazioni, fondazioni, American University, "centri studi" e cose del genere, gestiti, ops, da USAID, NED e compagnia cantante, proprio quelli che Trump sta facendo fuori adesso. E questa "nuova Europa" con referenti a Washington e non a Bruxelles ha dirottato la vecchia, e ora tra NATO a trazione statunitense (ovviamente, essendo loro il socio di maggioranza) e vertici dell'Unione Europea non c'è nessuna differenza, se non di compiti tecnici, e perché il peso di Polonia, baltici eccetera è così sproporzionatamente alto nella NATO/UE, perché sono loro l'anello di congiunzione.


War Room - Russia, Ucraina, NATO dan repost
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La realtà è più semplice, e più complessa. Il disimpegno trumpiano certifica in sostanza la fine della guerra fredda: è una conseguenza, non una causa, del fatto che per gli USA la Russia non è più una minaccia esistenziale, per cui la NATO europea non è più una cosa sulla quale sia necessario investire troppo. E non è più una minaccia non perché, come mi è capitato di leggere, Trump e Putin sono due dittatori e si sa, tra dittatori ci si mette sempre d'accordo (è vero esattamente il contrario, al limite, ma ormai ognuno dice quello che gli pare), non perché, come sempre mi è capitato di leggere, grazie a Putin ora Trump sente di avere il via libera e lo premia regalandogli l'Ucraina (figurati se gli Stati Uniti aspettavano l'autorizzazione della Russia per fare quello che gli pare) ma perché, molto semplicemente, l'Europa è diventata irrilevante e rischiare un conflitto diretto, o continuare a spenderci troppi soldi, non vale più la pena. Durante la guerra fredda l'Europa era considerata la posta in palio, sia dal punto di vista ideologico che dal punto di vista economico, da parte di entrambe le superpotenze, e una parte preponderante del loro arsenale militare e diplomatico era rivolta al suo controllo. Il resto del mondo sostanzialmente non esisteva. Sì, il Giappone faceva le radioline, Taiwan i pupazzetti, gli arabi avevano il petrolio, ma il resto del mondo non era pervenuto. Cina? India? Africa? Iran?Indocina? Terzo mondo. Pezzenti. Ci facevi le guerre senza pensarci troppo (e le perdevi, di solito, cosa che già avrebbe dovuto metterle sull'avviso, le superpotenze in questione), al limite erano terreno di scontro perché non diventassero socialiste o liberiste, ma alla fine era roba secondaria. Contava solo l'Europa.


War Room - Russia, Ucraina, NATO dan repost
Post lungo, ma tanto è sabato.

Il vertice di Monaco non sta andando benissimo, da qualunque punto lo si consideri. Non sta andando bene per l'Ucraina, ovviamente, ma soprattutto non sta andando bene per l'Europa. Il disimpegno statunitense dal conflitto in Ucraina non è solo disimpegno dall'Ucraina, ma si accompagna a un atteggiamento di disinteresse, se non quasi di ostilità, nei confronti dell'Europa stessa intesa come sintesi di NATO/UE (che è quello che è diventata, in fin dei conti). La cosa è del tutto evidente, così come evidente è che, a giudicare dalle reazioni che vanno dall'isterico all'indignato all'incredulo, la leadership europea pare non ne abbia capito il motivo e ne scarica la colpa su Trump, come se il motivo non fosse profondo ma dipendesse dalla sua incapacità, o dalla sua cattiveria, o dal suo essere manovrato da Putin (capita di leggere anche questo), o dal fatto che non capisce niente di quello che lo circonda.


la fionda📚 dan repost
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Che dite, tutti i giornalai guerrafondai nostrani, ammetterranno mai di aver raccontato stronzate in tutti questi anni?

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🇭🇺🇷🇺🇺🇸 ORBAN: LA RUSSIA VERRÀ REINTEGRATA NELL'ECONOMIA MONDIALE E NELLA SICUREZZA EUROPEA SE IL CONFLITTO TERMINERÀ
-CGTNEurope

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Maurizio Vezzosi dan repost
Nessuno può dire quanto tempo sarà necessario per realizzare in Ucraina una tregua e quanto per reale accordo di pace, ma di certo si possono rilevare alcune evidenze. Il negoziato tra Washington e Mosca non concerne soltanto il problema ucraino, ma la reciproca sicurezza strategica dei due attori - anzitutto in ambito nucleare – e le altre aree geografiche in cui il loro coinvolgimento è prominente. Il Cremlino non accetterà di concludere un accordo con Zelensky e non accetterà alcun Minsk-3, ossia un semplice congelamento della guerra. Il nuovo inquilino della Casa Bianca finora ha almeno un merito: quello di avere ricordato brutalmente che cosa ci sia davvero alle radici della guerra in Ucraina. La postura di Donald Trump impone anche ai più miopi di ammettere che l’Unione Europea non è un soggetto rilevante negli equilibri globali, ed in materia di guerra e di pace nemmeno negli equilibri europei. Il colossale sforzo bellico a sostegno di Kiev ha difeso soltanto interessi alieni e contrari a quelli della maggioranza degli ucraini: il cinismo esplicitato da Donald Trump - 500 miliardi di terre rare - in merito alle risorse ucraine si discosta solo nella forma da quello sostanziatosi nella politica delle precedenti amministrazioni. E conferma quello che l’Ucraina sia sempre stata dal 1991 ad oggi per Washington. Prima di tutto uno strumento per dividere ad ogni costo – fosse anche la distruzione dello strumento stesso – l’area occidentale del continente da quella orientale, oltre che una spina nel fianco di Mosca ed un enorme serbatoio di risorse. Del resto oggi Donald Trump ha gioco facile nell’imporre ai paesi dell’Europa occidentale l’acquisto di risorse energetiche statunitensi grazie al lavoro ereditato dalle precedenti amministrazioni. A questo si aggiungeranno i colossali acquisti di armi che Washington già non fa mistero di pretendere dai paesi dell’Europa occidentale, tra cui l’Italia. D’altra parte, di che cosa si alimenterà l’industria militare degli Stati Uniti se in Ucraina non dovessero essere inviate più armi, almeno con le stesse proporzioni degli ultimi tre anni?
Mentre il mondo cambia, ed una nuova Yalta appare meno lontana, gli ucraini restano le prime vittime di enormi illusioni, pagando a loro spese un’ecatombe senza precedenti in Europa dal 1945 ad oggi.

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la fionda📚 dan repost
Rutte, il segretario della NATO, presenta una potentissima candidatura per la figuraccia del decennio, negando ciò che a chiarissime lettere aveva detto pochi mesi fa.

Se anche tu hai fatto incetta di popcorn 🍿 per goderti i fegati spappolati dei vari "Slava Ucraini" segui @lafionda

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‼️🇺🇸⚡️🇺🇦🇪🇺 DAZIBAO: "ACCORDO PER L'UCRAINA: IPOCRISIA DELL'EUROPA CHE TEME DI AVER PERSO IL PADRONE"
Il Segretario della Difesa degli Stati Uniti Pete Hegseth ha chiarito con gli alleati europei la nuova politica americana, e cioè la necessità di porre fine il più presto possibile allo spargimento di sangue in Ucraina, con un negoziato, al termine del quale l'Ucraina non entrerà nella NATO, gli Stati Uniti non manderanno forze in ucraina per il mantenimento della pace, e alle forze che verranno mandate da alleati europei non si estenderà l'articolo 5 della NATO, cioè non saranno protette dagli Stati Uniti nel caso in cui si scontreranno con i russi... e ora i vertici europei cosa faranno? Ne parliamo in questo video!

https://www.youtube.com/watch?v=o-a2PwvO04s

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🇺🇦 L'EPILOGO DI ZELENSKY: DA EROE A OMBRA
Dicono che la sta prendendo bene

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‼️🇮🇹⚡️🇺🇸 ITALIANI NON VEDONO GLI USA COME "ALLEATI" MA "PARTNER CON CUI SI DEVE COOPERARE" E SOLO 23% RITIENE RESPONSABILE LA RUSSIA DEL CONFLITTO
...stando all’ultimo sondaggio dello European Council on Foreign Relations (Ecfr)... Gli italiani poi tra i grandi Paesi Ue sono i più inclini a credere che l’arrivo di Trump renda più facile la fine della guerra in Ucraina e sono i meno propensi a continuare a sostenere Kiev contro la Russia (molti la ritengono in parte responsabile del conflitto)...

Italia è penultima in classifica – tra Romania e Bulgaria – tra chi ritiene che la vittoria di Kiev sia un bene per la pace mondiale o che l’Ue dovrebbe sostenerla per riprendere i territori. Solo il 23% degli italiani ritiene che solo la Russia sia la responsabile della guerra (uno dei valori più bassi)... alla domanda se l’Ucraina “sia parte dell’Europa”, il 50% si dice contrario e il 40% favorevole (penultimi in classifica)

-FQ

Mentre abbiamo l'80% dei media che incolpa la Russia

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‼️🇺🇦☢️ FALSE FLAG, REGIME DI KIEV BOMBARDA LA CENTRALE DI CHERNOBYL E ACCUSA I RUSSI PER SABOTARE I PIANI DI PACE
Un drone d'attacco russo con una "testata altamente esplosiva" ha colpito la notte scorsa il sarcofago della centrale nucleare di Chernobyl, ovvero la massiccia struttura in acciaio e cemento che copre il reattore n. 4 del sito: lo ha reso noto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky... ha sottolineato che il sarcofago colpito "protegge il mondo dalle radiazioni del reattore n. 4...

-Ansa

Quindi Zelensky ha reso noto (una fonte imparziale come per il Nord Stream) che i russi, nel pieno della gioia per la vittoria nel conflitto, avrebbero cercato di creare un bel disastro nucleare in Europa.

Che carino poi che ribadisce che quel sarcofago (ucraino) protegge il mondo dalle radiazioni. Grazie ucraini! E grazie Zelensky, che rendete il mondo un posto più sicuro!

💸 Cari giornalisti di Ansa, per caso avete mai avuto a che fare con USAID?

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Giorgio Bianchi Photojournalist dan repost
Pacifinti e paciveri
di Marco Travaglio

Non esiste discarica o inceneritore tanto capiente per smaltire tre anni di pattume atlantista sull’Ucraina. L’aggressore e l’aggredito, la democrazia e la dittatura, l’Impero del Bene e quello del Male, il conflitto non provocato, le armi fino alla vittoria sulla Russia, Mosca in default per le sanzioni, la pace o i condizionatori accesi, Putin morente e isolato dal mondo e prossimo al golpe, il nuovo Hitler che vuole invaderci tutti, i nuovi Chamberlain che vogliono la resa, gli eroi dell’Azov con le svastiche, le liste dei putiniani fino al Papa e a Dostoevskij, i pacifinti, non si tratta con il nemico, i negoziati solo quando vuole Kiev e i russi si ritirano, l’Armata Rotta che combatte con le pale del 1869, la controffensiva di primavera che riprende il Donbass e pure la Crimea, i confini del 1991, l’Ucraina nella Nato, il Piano Draghi per l’economia di guerra, gli attacchi a Orbán e Scholz che osano parlare con Putin, i missili in Russia, le truppe di Macron, il geniale blitz a Kursk, il piano della vittoria di Zelensky in 10 punti, la pace giusta: tutto nel cesso. Sono bastate tre settimane scarse di Trump alla Casa Bianca per cancellare con un paio di telefonate e di grugniti una delle più vergognose pagine di viltà, servilismo e disinformatia della storia moderna. E per dire la verità che tutti conoscono fin dal primo giorno, ma pochissimi osavano dire: la guerra non sarebbe mai dovuta cominciare, se l’Ucraina avesse rispettato gli accordi di Minsk; sarebbe potuta finire dopo un mese con l’intesa di Istanbul, se Johnson&Nato non l’avessero sabotata; e soprattutto era persa in partenza, visto che la Nato non inviava truppe, ma armi per combattere per procura.

Ora il fronte atlantoide sommerso dal suo stesso ridicolo si divide: c’è chi piagnucola perché Trump e Putin si sono scordati di invitare l’Ue, come se quell’accozzaglia di 27 buoni a nulla divisi su tutto potesse dare un qualsiasi contributo dopo tre anni trascorsi a predicare guerra e riarmo e a boicottare la via diplomatica senza un piano B; e c’è chi implora l’Ue di accodarsi a Trump con la stessa disinvoltura con cui prima riveriva Rimbambiden sulla linea opposta. Tipo Sambuca Molinari alias Nando Mericoni che, anziché scusarsi per i tre anni di propaganda sul Bene e il Male, raccomanda su Repubblica all’Ue di “lavorare con Trump”, “consolidare il legame atlantico” e “tenere compatta la Nato” (di cui Trump s’infischia almeno quanto dell’Ue): cioè di dire e fare il contrario di ciò che dice e fa dal 2022. In fondo la pace separata Trump-Putin è solo “un cambio di dinamica”: che sarà mai. C’è chi l’America First, se non nel passaporto, ce l’ha nel sangue e nel cuore. L’importante è lustrare scarpe americane sempre e comunque, a prescindere dal titolare dei piedi.

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