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CANALE NO GREEN PASS ❎ Gruppo in descrizione dan repost
TELEGRAM DARÀ I NOSTRI DATI AI GOVERNI?
La risposta è sì, ma scelgono loro caso per caso in base alle violazioni dei termini di servizio.
1) BERSAGLIANO CHI VIOLA LE REGOLE DI TELEGRAM
In seguito ad un post sul canale di Durov che puoi leggere cliccando qui, diverse testate giornalistiche hanno scritto diversi articoli sostenendo che l'anonimato su Telegram è finito (1, 2, 3, 4, 5, 6) e che da adesso Telegram condividerà i dati alle autorità se queste ne faranno richiesta. C'è motivo di pensare che tutto ciò possa in qualche modo avere effetto sulla controinformazione? Come Durov ha scritto nel post, questi cambiamenti sono stati introdotti per ostacolare chi usa telegram per vendere beni illegali. Il passo, però, dove parla di dare i dati ai governi è ambiguo, perché sembra essere generale e riferirsi a tutte le attività considerate criminali dal sistema. Il passo, riportato per intero, è
Ora, a quanto pare, riporteranno solo coloro che violano le loro regole, ma potrebbero riportare anche chi non vende beni illegali, ma compie altre violazioni.
2) I CANALI A RISCHIO
Nell'informativa sulla privacy c'è scritto che le regole che non si possono violare sono i termini di servizio, e che le persone e i canali i cui dati saranno mandati alle autorità saranno pubblicati nel bot https://t.me/transparency. I termini di servizio sono visualizzabili qui, e le regole che non si possono violare sono
A quanto pare è quindi Telegram che gestisce caso per caso e decide o meno di dare i dati. La decisione, pertanto, sarà interamente arbitraria. È certo che la "promozione della violenza", come ben sapete, vuol dire tutto e nulla. Alcuni considerano il semplice opporsi all'ideologia gender o il parlare delle differenze tra razze come una forma di violenza. In ogni caso, per come stanno attualmente le cose, solo chi "promuove violenza" nei canali pubblici può essere a rischio, se telegram lo ritiene opportuno. Quindi una misura precauzionale, almeno in un primo momento, per i canali che si ritengono a rischio, è rendere privato il canale.
CONCLUSIONI
Questo progressivo inasprimento delle regole di Telegram è proprio il motivo per cui hanno arrestato Durov (1, 2). Vedremo fino a che punto si spingerà Durov nell'autodistruggere la sua piattaforma e nel trasformarla in un banale social mainstream.
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La risposta è sì, ma scelgono loro caso per caso in base alle violazioni dei termini di servizio.
1) BERSAGLIANO CHI VIOLA LE REGOLE DI TELEGRAM
In seguito ad un post sul canale di Durov che puoi leggere cliccando qui, diverse testate giornalistiche hanno scritto diversi articoli sostenendo che l'anonimato su Telegram è finito (1, 2, 3, 4, 5, 6) e che da adesso Telegram condividerà i dati alle autorità se queste ne faranno richiesta. C'è motivo di pensare che tutto ciò possa in qualche modo avere effetto sulla controinformazione? Come Durov ha scritto nel post, questi cambiamenti sono stati introdotti per ostacolare chi usa telegram per vendere beni illegali. Il passo, però, dove parla di dare i dati ai governi è ambiguo, perché sembra essere generale e riferirsi a tutte le attività considerate criminali dal sistema. Il passo, riportato per intero, è
To further deter criminals from abusing Telegram Search, we have updated our Terms of Service and Privacy Policy, ensuring they are consistent across the world. We’ve made it clear that the IP addresses and phone numbers of those who violate our rules can be disclosed to relevant authorities in response to valid legal requests.
Ora, a quanto pare, riporteranno solo coloro che violano le loro regole, ma potrebbero riportare anche chi non vende beni illegali, ma compie altre violazioni.
2) I CANALI A RISCHIO
Nell'informativa sulla privacy c'è scritto che le regole che non si possono violare sono i termini di servizio, e che le persone e i canali i cui dati saranno mandati alle autorità saranno pubblicati nel bot https://t.me/transparency. I termini di servizio sono visualizzabili qui, e le regole che non si possono violare sono
Usare il loro servizio per mandare spam o truffare gli utenti.
Promuovere la violenza su canali telegram pubblici, bot etc.
Postare contenuti pornografici illegali su canali Telegram pubblici, bot etc.
Partecipare ad attività considerate illegali nella maggior parte dei Paesi.
Questo include abusi sui bambini, vendere o offrire beni illegali (droghe, armi da fuoco, documenti contraffatti) etc.
A quanto pare è quindi Telegram che gestisce caso per caso e decide o meno di dare i dati. La decisione, pertanto, sarà interamente arbitraria. È certo che la "promozione della violenza", come ben sapete, vuol dire tutto e nulla. Alcuni considerano il semplice opporsi all'ideologia gender o il parlare delle differenze tra razze come una forma di violenza. In ogni caso, per come stanno attualmente le cose, solo chi "promuove violenza" nei canali pubblici può essere a rischio, se telegram lo ritiene opportuno. Quindi una misura precauzionale, almeno in un primo momento, per i canali che si ritengono a rischio, è rendere privato il canale.
CONCLUSIONI
Questo progressivo inasprimento delle regole di Telegram è proprio il motivo per cui hanno arrestato Durov (1, 2). Vedremo fino a che punto si spingerà Durov nell'autodistruggere la sua piattaforma e nel trasformarla in un banale social mainstream.
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