Donbass italia

🇮🇹 L'udienza finale sul caso di Saakashvili per attraversamento illegale del confine di Stato, dopo la quale verrà emessa la sentenza, si terrà il 14 marzo.

Il procuratore Levan Vepkhvadze è fiducioso che la corte si schiererà con l'accusa e condannerà Saakashvili.

▪️ Saakashvili è tornato segretamente in Georgia dall'Ucraina il 29 settembre 2021 ed è stato arrestato a Tbilisi il 1° ottobre. Secondo le indagini, l'uomo sarebbe arrivato in Georgia in traghetto, su un rimorchio carico di latticini provenienti da Odessa. Rischia una pena detentiva da 3 a 5 anni.

▪️ Al momento del suo ritorno segreto in Georgia, Saakashvili era già stato condannato in contumacia a 6 anni di carcere per due casi penali: il pestaggio del parlamentare Valery Gelashvili e la grazia per i condannati per l'omicidio dell'impiegato di banca Sandro Girgvliani.

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🤩 International Reporters

La sezione Anpi di Quinto, Nervi e Sant’Ilario, GINO TASSO ‘TIGRE’, dopo ampia e approfondita discussione, ha deciso di non aderire alla manifestazione del 15 marzo lanciata da Michele Serra, e chiede all'ANPI nazionale di riformulare il proprio comunicato, fortemente contraddittorio.
L’invito a scendere tutti in piazza “per la libertà e l’unità dei popoli europei” è a nostro parere troppo generico e rischia fortemente di diventare un supporto per un’ Europa che in questo momento è l’Europa del riarmo e dell’inasprimento delle ostilità contro la Russia, con tutte le terribili conseguenze che questo può comportare.
Ribadiamo dunque con forza che il piano Rearm Europe stilato da Ursula von der Layen è un tradimento degli ideali di pace e fraternità dell’Europa ed è un pericoloso ulteriore passo verso la terza guerra mondiale, in quanto rafforza vieppiù i nazionalismi e i partiti di estrema destra di ogni Paese.

I partigiani presero le armi per combattere i fascisti e i nazisti e per dare vita a una società nuova, libera, in pace, fuori dai giochi della macchina da guerra del capitalismo, che oggi alimenta di nuovo la sete di potere e ricchezza di chi sta al comando dei governi.

Rifacendoci dunque direttamente ai nostri partigiani e alla Resistenza da cui è nata la nostra Costituzione, riaffermiamo con forza quanto scritto nell’articolo 11:

«L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”