In risposta ai recenti commenti fatti dall'editore di Haaretz Amos Schocken, che ha definito i terroristi palestinesi "combattenti per la libertà", il governo annuncia di voler tagliare tutti i legami con il quotidiano di sinistra.

L'ufficio del ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi afferma che il gabinetto approva all'unanimità la sua proposta di tagliare tutta la pubblicità e gli annunci di gare d'appalto governative sia nell'edizione cartacea che sul sito web di Haaretz.

La risoluzione afferma che mentre il governo sostiene una stampa libera e la libertà di espressione, "non accetterà una situazione in cui l'editore di un quotidiano ufficiale chiede l'imposizione di sanzioni contro di esso e sostiene i suoi nemici nel mezzo di una guerra".

Pertanto, il governo "reciderà ogni rapporto pubblicitario con il quotidiano Haaretz e chiede a tutte le sue filiali, ministeri e organismi, così come a qualsiasi corporazione o organismo governativo da esso finanziato di non avere contatti con il quotidiano Haaretz in alcuna forma e di non pubblicare alcuna pubblicazione su di esso", aggiunge. In una dichiarazione, l'ufficio di Karhi afferma che la decisione di boicottare il quotidiano di sinistra segue "numerosi articoli che hanno danneggiato la legittimità dello Stato di Israele nel mondo e il suo diritto all'autodifesa" e in particolare i commenti di Schocken durante una conferenza a Londra il mese scorso.