Le nostre carceri continuano ad essere sovraffollate con un tasso medio del 105/110% dei posti disponibili, che però presenta situazioni di emergenza come in Puglia (130%) o Lombardia (160%). Il carcere diventa così luogo di degrado ed emarginazione.
Si tenga presente che il 29 % dei detenuti non ha una sentenza definitiva e il 15 % è in attesa del primo giudizio, 𝐞 𝐢𝐥 𝟑𝟔,𝟔 % 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐜𝐞𝐫𝐞.
I detenuti stranieri sono il 31,3 per cento (in calo rispetto al 32,3 per cento del 2021) i tossicodipendenti sono 15.244 (circa il 28,1 per cento del totale).
𝐀𝐥 𝐬𝐨𝐯𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐥𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢. Servirebbero bagni per i disabili, finestre più grandi, luoghi per la preghiera e maggiore assistenza sanitaria e psichiatrica anche per il personale che lavora nelle carceri.
L’art 27 della Costituzione afferma che l𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐫𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 e questo difficilmente avviene laddove diventi difficile salvaguardare i diritti fondamentali della persona.
Questa estate ci sono stati tanti suicidi tra i detenuti. 𝐋’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐮𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐥𝐭𝐢 𝐝’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 e sono sempre più in crescita i tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo. Il caldo afoso di questa estate che sta volgendo al termine ha esasperato i problemi.
𝐎𝐜𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐜𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨:
✅ rispettare e tutelare la dignità umana in ogni fase del processo, ivi compresa quella dell’esecuzione della pena
✅ ridurre la durata dei processi anche al fine di ridurre i casi di ingiusta detenzione
✅ rafforzare il supporto psicologico e psichiatrico nelle strutture detentive
✅ aumentare ill numero di medici e psichiatri a disposizione in ogni struttura carceraria
✅ investire sulla prevenzione e avviare percorsi mirati per le persone più fragili e a rischio
✅ investire nella formazione
✅ incrementare il personale della polizia penitenziaria e ridistribuirlo sul territorio nazionale in base alle esigenze
✅ investire nelle infrastrutture carcerarie per garantire ai detenuti gli standard per una vita dignitosa.
Voltaire diceva: “𝐈𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢”.
Si tenga presente che il 29 % dei detenuti non ha una sentenza definitiva e il 15 % è in attesa del primo giudizio, 𝐞 𝐢𝐥 𝟑𝟔,𝟔 % 𝐝𝐢 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐢 𝐬𝐭𝐚 𝐬𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚𝐧𝐧𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐫𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐚𝐢 𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐞𝐛𝐛𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐚𝐜𝐜𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐚𝐥 𝐜𝐚𝐫𝐜𝐞𝐫𝐞.
I detenuti stranieri sono il 31,3 per cento (in calo rispetto al 32,3 per cento del 2021) i tossicodipendenti sono 15.244 (circa il 28,1 per cento del totale).
𝐀𝐥 𝐬𝐨𝐯𝐫𝐚𝐟𝐟𝐨𝐥𝐥𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐮𝐧𝐢𝐬𝐜𝐨𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐜𝐚𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐞 𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐬𝐞𝐫𝐯𝐢𝐳𝐢. Servirebbero bagni per i disabili, finestre più grandi, luoghi per la preghiera e maggiore assistenza sanitaria e psichiatrica anche per il personale che lavora nelle carceri.
L’art 27 della Costituzione afferma che l𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐝𝐞𝐭𝐞𝐧𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐚𝐭𝐭𝐨, 𝐫𝐞𝐜𝐮𝐩𝐞𝐫𝐨 𝐞 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 e questo difficilmente avviene laddove diventi difficile salvaguardare i diritti fondamentali della persona.
Questa estate ci sono stati tanti suicidi tra i detenuti. 𝐋’𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐫𝐞𝐠𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐭𝐚𝐬𝐬𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐮𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐚𝐥𝐭𝐢 𝐝’𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐚 e sono sempre più in crescita i tentativi di suicidio e degli atti di autolesionismo. Il caldo afoso di questa estate che sta volgendo al termine ha esasperato i problemi.
𝐎𝐜𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐥𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐢𝐧 𝐦𝐚𝐧𝐢𝐞𝐫𝐚 𝐬𝐭𝐫𝐮𝐭𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐦𝐞𝐫𝐠𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐚 𝐜𝐚𝐫𝐜𝐞𝐫𝐚𝐫𝐢𝐨:
✅ rispettare e tutelare la dignità umana in ogni fase del processo, ivi compresa quella dell’esecuzione della pena
✅ ridurre la durata dei processi anche al fine di ridurre i casi di ingiusta detenzione
✅ rafforzare il supporto psicologico e psichiatrico nelle strutture detentive
✅ aumentare ill numero di medici e psichiatri a disposizione in ogni struttura carceraria
✅ investire sulla prevenzione e avviare percorsi mirati per le persone più fragili e a rischio
✅ investire nella formazione
✅ incrementare il personale della polizia penitenziaria e ridistribuirlo sul territorio nazionale in base alle esigenze
✅ investire nelle infrastrutture carcerarie per garantire ai detenuti gli standard per una vita dignitosa.
Voltaire diceva: “𝐈𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐨 𝐒𝐭𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐚𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐢”.