DANTE GABRIEL ROSSETTI
Prosperina (Persefone)
«Lungi è la luce che in sù questo muro / Rifrange appena, un breve istante scorta / Del rio palazzo alla soprana porta. / Lungi quei fiori d’Enna, O lido oscuro, / Dal frutto tuo fatal che ormai m’è duro. / Lungi quel cielo dal tartareo manto / Che qui mi cuopre: e lungi ahi lungi ahi quanto / Le notti che saran dai dì che furo. / Lungi da me mi sento; e ognor sognando / Cerco e ricerco, e resto ascoltatrice; / E qualche cuore a qualche anima dice, / (Di cui mi giunge il suon da quando in quando, / Continuamente insieme sospirando,) – / “Oimè per te, Proserpina infelice!»
Prosperina (Persefone)
«Lungi è la luce che in sù questo muro / Rifrange appena, un breve istante scorta / Del rio palazzo alla soprana porta. / Lungi quei fiori d’Enna, O lido oscuro, / Dal frutto tuo fatal che ormai m’è duro. / Lungi quel cielo dal tartareo manto / Che qui mi cuopre: e lungi ahi lungi ahi quanto / Le notti che saran dai dì che furo. / Lungi da me mi sento; e ognor sognando / Cerco e ricerco, e resto ascoltatrice; / E qualche cuore a qualche anima dice, / (Di cui mi giunge il suon da quando in quando, / Continuamente insieme sospirando,) – / “Oimè per te, Proserpina infelice!»