Nel frattempo...
In Sudafrica, un migliaio di minatori "illegali"- gli zama zamas (in lingua zulu i tentatori di fortuna) - sono stati intrappolati dalla polizia nella miniera abbandonata di Buffelsfontein. Gli agenti hanno bloccato i rifornimenti e quasi tutte le vie d'uscita.
L'assedio va avanti da mesi. Le miniere scendono a oltre 2,4 chilometri di profondità e le possibilità che molti operai possano morire sotto terra diventa col passare dei giorni sempre più alta.
La polizia ha lanciato nei tunnel dei depliant per spiegare agli assediati la situazione.
Il ministro Khumbudzo Ntshavhen è stato brutale: "Volte che aiutiamo dei criminali? Davvero? Non manderemo aiuto a dei criminali. Li staneremo e usciranno".
Nei giorni scorsi si sono arresi in 1200, ma è stato recuperato anche il cadavere di un operaio che non ce l'ha fatta.
I famigliari dei minatori (molti dei quali sono anche immigrati clandestini dai Paesi vicini) si sono radunati attorno all'ingresso della miniera. Temono di non vedere più i loro cari tornare a casa.
Chi tornerà in superficie verrà subito arrestato ed espulso, se è un clandestino.
Con una disoccupazione al 42%, la piaga delle miniere illegali è una delle più sentite in Sudafrica. Secondo le stime, ogni anno i minatori sottraggono allo Stato risorse per 3,8 miliardi di dollari all'anno.
In dicembre il governo ha lanciato l'operazione "Chiudi il buco", che ha portato in pochi mesi a oltre 13mila arresti. Molto spesso questi minatori illegali vengono sfruttati dalla criminalità organizzate.
All'interno delle miniere abbandonate si sviluppano veri e propri ecosistemi paralleli. Sì può comprare di tutto, dal dentifricio al sesso.
Non si sa esattamente quanti operai siano ancora rimasti nei meandri di Buffelsfontein. E quello che spaventa di più è che non si sa nemmeno se non vogliano arrendersi o non siano più in grado di farlo.
(Luca Bolognini)
🔗 WSJ
__
@vdkpt