Venerabile Fulton J. Sheen


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pillole di saggezza cattolica - blog personale

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una suora un giorno spolverata un'immagine di Nostro Signore nella cappella. Durante il suo lavoro la fece cadere a terra. La raccolse intatta, le diede un bacio e la rimise al suo posto, dicendo:"Se non fossi caduto, non lo avresti ricevuto". Mi meraviglierei se Nostro Signore non provasse lo stesso per noi, poichè se non avessimo mai peccato, non avremmo mai potuto chiamarlo Salvatore.


Nessuna preghiera umana, nessun atto umano né abnegazione, nessun sacrificio è sufficiente a squarciare il cielo. Solo il sacrificio della croce può farlo ed è ciò che avviene nella Messa. Quando la celebriamo, per noi è come essere appesi alle sue vesti, aggrappati ai suoi piedi durante l’Ascensione, stretti alle sue mani piagate mentre offre sé stesso al Padre celeste. Nascondendoci in lui, le nostre preghiere e i nostri sacrifici hanno il suo stesso valore.


"Eli, Elì, lena sabactàni?" Lo registrarono così, perchè quel suono restò impresso nelle loro orecchie per tutta la vita... Ma perchè quel grido nell' oscurità? Perchè il grido dell'abbandono...era il grido dell'espiazione per il peccato. Il peccato è l'abbandono di Dio da parte dell'uomo; è la creatura che dimentica il Creatore, come se un fiore potesse abbandonare la luce del sole che gli dona forza e bellezza.


In quel momento compiamo fino in fondo il comando del Salvatore: "Ciascuno prenda la sua croce e mi segua". Nel far questo, non ci chiede di fare qualcosa che non ha già fatto lui stesso. E non è valida la scusa:"sono un'ostia misera e indegna." Anche il ladrone lo era.


Siamo quindi presenti in ciascuna Messa sotto le specie del pane e del vino, simboli del nostro corpo e del nostro sangue. Non siamo spettatori passivi, come se guardassimo uno spettacolo a teatro, ma offriamo la nostra Messa insieme a Cristo... di fronte a noi c'è una grande croce su cui è stesa l' Ostia grande, Cristo. Tutt'intorno alla collina del Calvario ci sono le nostre piccole croci su cui noi, le ostie piccole, stiamo per essere offerti. Quando nostro Signore sale sulla sua croce, noi saliamo sulle nostre e ci offriamo in unione con Lui, come oblazione pura all'eterno Padre.


Perchè portiamo a Messa il pane e vino oppure l'equivalente (ciò che permette di acquistarli, di qui la raccolta delle offerte)?Perchè questi due elementi, tra tutti quelli della natura, rappresentano in pieno l'essenza della vita. Il grano è il cuore della terra e l' uva ne è il sangue, ed entrambi ci danno il corpo e il sangue della vita. Portare questi due elementi che ci danno la vita, ci nutrono, equivale a portare noi stessi al sacrificio della Messa.


"Per sua natura, l'Amore è un' Ascensione in Cristo e un' Assunzione in Maria... Una cosa è certa: è facile credere nell'Assunzione se si ama profondamente Dio, ma è difficile credervi se non Lo si ama..."
Andiamo avanti nella ns.vita sotto la guida di Maria. Buona Festa dell'Assunta!


Come l'etere è sempre colmato da musica e parole, ma non le udiamo se non sintonizziamo la radio, così le anime non percepiscono la gioia di quell'eterno e divino perdono se non si sintonizzano con esso nel tempo; il confessionale è il luogo in cui possiamo sintonizzarci con quel grido lanciato dalla croce.


Ovunque oggi nel mondo i successori degli apostoli hanno il potere di perdonare. Non dobbiamo chiedere come possa un uomo perdonare i peccati. Infatti, un uomo non può, ma Dio può farlo attraverso l'uomo...
Conoscete la storia della scatola ignorata a lungo e persino disprezzata come cosa di scarso valore; un giorno fu aperta e scoprirono che conteneva l'enorme cuore di un gigante. In ogni Chiesa cattolica c'è quella scatola. La chiamiamo confessionale. È ignorata o disprezzata da molti, ma vi si trova il Sacro Cuore di Cristo che perdona i peccatori per mezzo delle mani tese dei suoi sacerdoti, come Lui stesso una volta ha perdonato con le sue mani stese sulla croce.


Noi non vediamo le conseguenze delle ns.azioni altrettanto chiaramente; siamo deboli, ignoranti. Però,
se ci rendessimo conto che ogni peccato di orgoglio ha intrecciato una corona di spine sulla testa di Cristo;
se ci rendessimo conto che ogni volta che contraddiciamo la sua divina volontà innalziamo per Lui il segno della contraddizione, la croce;
se ci rendessimo conto che ogni atto di avarizia ha inchiodato le sue mani e ogni vagabondaggio nei sentieri del peccato ha trafitto i suoi piedi;
se ci rendessimo conto della bontà di Dio, eppure continuiamo a peccare, non saremmo mai salvati.
Solo la ns.ignoranza dell'infinito amore del Sacro Cuore ci permette di udire il suo Confiteor sulla croce.


Si noti il motivo per cui chiede al Padre celeste di perdonarci, "perchè non sanno quello che fanno". Quando qualcuno ci offende o ci accusa ingiustamente, diciamo:"avrebbero dovuto saperlo!" invece quando pecchiamo contro Dio, Egli trova nella ns.ignoranza la giustificazione per i ns.peccati.


Nostro Signore stesso inizia la sua Messa con il Confiteor, ma il suo è diverso dal ns. perchè Lui non ha peccati da confessare. È Dio, quindi è senza peccato...di conseguenza il suo Confiteor non può essere una preghiera per il perdono dei suoi peccati, ma dei nostri.


La Messa ha inizio con il Confiteor, una preghiera in cui confessiamo i ns.peccati e chiediamo alla Beata Madre e ai Santi di intercedere presso Dio per la ns.colpevolezza, perchè solo i puri di cuore vedranno Dio.


la quarta "Perchè mi hai abbandonato?" è la Consacrazione; la quinta "ho sete" è la Comunione; la sesta "è compiuto" è l' Ite missa est; la settima "Padre nelle tue mani consegno il mio spirito" è l'ultimo Vangelo.


Ogni parola è una parte della Messa. La prima "Perdonali" è il Confiteor; la seconda "oggi sarai con me in Paradiso" è l' Offertorio; la terza "Ecco tua Madre" è il Sanctus;


per il Salvatore, questa era un'anticipazione di ciò che si sarebbe irradiato dall'altro lato della Croce. Festa della Trafigurazione di ns.Signore Gesù Cristo.


Il Calvario è una cosa sola con la Messa e la Messa è una cosa sola con il Calvario perchè in entrambi c è lo stesso Sacerdote e Vittima. Le 7 ultime parole sono come le sette parti della Messa. E proprio come le sette note della musica permettono un'infinità varietà di armonie e combinazioni, così anche sulla Croce ci sono sette note divine che Cristo morente ha fatto risuonare nei secoli, ciascuna delle quali concorre a formare la meravigliosa armonia della redenzione del mondo.


Nostro Signore sulla croce vide nella sua mente eterna l'intero dramma della storia, la storia di ogni singola anima individuale e il modo in cui più tardi avrebbe reagito alla sua crocifissione; ma se Egli vide tutto, noi invece non possiamo sapere come reagiremo alla croce finchè non saremo proiettati sullo schermo del tempo.Non eravamo consapevoli di essere presenti quel giorno sul Calvario, ma Egli era consapevole della nostra presenza.


Uomini liberi di peccare erano altrettanto liberi di crocifiggere. Da quando esiste il peccato nel mondo la Crocifissione è una realtà.


Se confidiamo nelle forze materiali, e cerchiamo di affermarci attraverso il mondo invece che attraverso lo spirito, eravamo lì in Erode. E così la storia procede per i singoli peccati del mondo, che ci rendono ciechi dinanzi al fatto che Lui è Dio.

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