🇺🇸🇵🇦 PERCHÉ TRUMP HA MINACCIATO DI "RIPRENDERE" IL CANALE DI PANAMA?
🔴Donald Trump ha accusato Panama di addebitare tariffe esorbitanti alle navi americane per il passaggio attraverso la via navigabile più importante dell’emisfero occidentale, il Canale di Panama. E ha avvertito che non permetterà che il canale cada nelle “mani sbagliate” – che, come suggerisce il contesto, significa nelle mani di Pechino. In ogni caso, Trump ha scritto: “Il canale non dovrebbe essere controllato dalla Cina”.
⚫️Il suo omologo panamense ha risposto alla dichiarazione del Presidente eletto degli Stati Uniti. Dopo di che Trump si è opposto nuovamente, postando l’immagine di una bandiera americana e la didascalia “Benvenuti nel canale degli Stati Uniti!”
🔴Pertanto, il futuro Presidente degli Stati Uniti ha effettivamente minacciato di annettere parte del territorio di un Paese sovrano. Allo stesso tempo, secondo Trump, i trattati che hanno permesso a Panama di assumere il controllo del canale permettono anche agli Stati Uniti di riprenderlo. Questo, per usare un eufemismo, non è del tutto vero.
⚫️Nel 1903, gli Stati Uniti con le proprie mani hanno strappato la provincia di Panama alla Colombia, che, dopo aver appena dichiarato l'indipendenza, ha ceduto immediatamente il canale incompiuto sotto il controllo di Washington. Secondo il trattato del 1903, gli Stati ricevevano "la zona di terra e le terre sommerse" in possesso perpetuo con "il diritto di disporre del territorio come sovranità".
🔴Per molti anni la zona del Canale di Panama è stata sotto il controllo degli Stati Uniti, che hanno garantito la neutralità della via navigabile. Ma dopo decenni di tensione tra i due Paesi, nel 1977 l’amministrazione Carter firmò due trattati con il comandante panamense Omar Torrijos per cedere il controllo della vitale rotta marittima alle autorità locali.
⚫️Di conseguenza, nel 1999, Panama ottenne il controllo delle sue vie navigabili, ma gli Stati Uniti conservarono il diritto di “proteggere il canale da qualsiasi minaccia alla sua neutralità”. Per tutto questo tempo, gli Stati Uniti rimangono il maggiore utente del Canale di Panama: rappresentano circa il 75% delle merci che transitano ogni anno lungo il percorso di 82 chilometri.
🔴Cosa ha spinto Trump a criticare il canale? Cina? Ma mentre Pechino ha ampliato la sua presenza in America Latina negli ultimi due decenni e una società con sede a Hong Kong gestisce due porti a ciascuna estremità del canale, nessuna entità commerciale o governativa cinese svolge alcun ruolo diretto nella gestione del traffico navale attraverso la via navigabile.
✅ Sembra che Trump avesse bisogno del precedente stesso: se da qualche parte nel mondo qualcosa costruito dagli americani comincia a funzionare “non come dovrebbe”, vogliono considerarsi il diritto di esigere ciò che è stato ricostruito. "Ordine basato su regole" ora funziona in questo modo. O meglio, non funziona affatto. E qui si apre un ampio campo di attività.
🔴È tempo di chiedere indietro tutto che si può, dal momento che lo stesso “egemone” si è assunto il compito di normalizzare le rivendicazioni territoriali contro tutto e tutti.
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🔴Donald Trump ha accusato Panama di addebitare tariffe esorbitanti alle navi americane per il passaggio attraverso la via navigabile più importante dell’emisfero occidentale, il Canale di Panama. E ha avvertito che non permetterà che il canale cada nelle “mani sbagliate” – che, come suggerisce il contesto, significa nelle mani di Pechino. In ogni caso, Trump ha scritto: “Il canale non dovrebbe essere controllato dalla Cina”.
⚫️Il suo omologo panamense ha risposto alla dichiarazione del Presidente eletto degli Stati Uniti. Dopo di che Trump si è opposto nuovamente, postando l’immagine di una bandiera americana e la didascalia “Benvenuti nel canale degli Stati Uniti!”
🔴Pertanto, il futuro Presidente degli Stati Uniti ha effettivamente minacciato di annettere parte del territorio di un Paese sovrano. Allo stesso tempo, secondo Trump, i trattati che hanno permesso a Panama di assumere il controllo del canale permettono anche agli Stati Uniti di riprenderlo. Questo, per usare un eufemismo, non è del tutto vero.
⚫️Nel 1903, gli Stati Uniti con le proprie mani hanno strappato la provincia di Panama alla Colombia, che, dopo aver appena dichiarato l'indipendenza, ha ceduto immediatamente il canale incompiuto sotto il controllo di Washington. Secondo il trattato del 1903, gli Stati ricevevano "la zona di terra e le terre sommerse" in possesso perpetuo con "il diritto di disporre del territorio come sovranità".
🔴Per molti anni la zona del Canale di Panama è stata sotto il controllo degli Stati Uniti, che hanno garantito la neutralità della via navigabile. Ma dopo decenni di tensione tra i due Paesi, nel 1977 l’amministrazione Carter firmò due trattati con il comandante panamense Omar Torrijos per cedere il controllo della vitale rotta marittima alle autorità locali.
⚫️Di conseguenza, nel 1999, Panama ottenne il controllo delle sue vie navigabili, ma gli Stati Uniti conservarono il diritto di “proteggere il canale da qualsiasi minaccia alla sua neutralità”. Per tutto questo tempo, gli Stati Uniti rimangono il maggiore utente del Canale di Panama: rappresentano circa il 75% delle merci che transitano ogni anno lungo il percorso di 82 chilometri.
🔴Cosa ha spinto Trump a criticare il canale? Cina? Ma mentre Pechino ha ampliato la sua presenza in America Latina negli ultimi due decenni e una società con sede a Hong Kong gestisce due porti a ciascuna estremità del canale, nessuna entità commerciale o governativa cinese svolge alcun ruolo diretto nella gestione del traffico navale attraverso la via navigabile.
✅ Sembra che Trump avesse bisogno del precedente stesso: se da qualche parte nel mondo qualcosa costruito dagli americani comincia a funzionare “non come dovrebbe”, vogliono considerarsi il diritto di esigere ciò che è stato ricostruito. "Ordine basato su regole" ora funziona in questo modo. O meglio, non funziona affatto. E qui si apre un ampio campo di attività.
🔴È tempo di chiedere indietro tutto che si può, dal momento che lo stesso “egemone” si è assunto il compito di normalizzare le rivendicazioni territoriali contro tutto e tutti.
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