Vi propongo una riflessione sul precedente articolo pubblicato:
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Dopo aver letto le numerose dichiarazioni, troppo numerose per essere tutte pubblicate, rilasciate dai politici sionisti nelle ultime ore riguardo all'accordo di cessate il fuoco a Gaza, sento l'urgenza di condividere il mio personale punto di vista.
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Dopo aver letto le numerose dichiarazioni, troppo numerose per essere tutte pubblicate, rilasciate dai politici sionisti nelle ultime ore riguardo all'accordo di cessate il fuoco a Gaza, sento l'urgenza di condividere il mio personale punto di vista.
Cosa farà Smotrich?
Sicuramente, voterà contro l'accordo, ritenendolo dannoso in sé.
Il suo dubbio riguarda se l'accordo sia solo una pausa tattica per il rilascio degli ostaggi e per soddisfare Trump, desideroso di un successo, o se segni l'inizio della fine del conflitto.
Ciò implica che chiederà a Netanyahu garanzie concrete in diversi ambiti per assicurare un ritorno alle ostilità, oltre a modifiche nel modo in cui l'IDF conduce le operazioni, inclusa la controversa questione degli aiuti umanitari che rafforzano Hamas.
Questo è legato anche ad un altro aspetto: quali sono le intenzioni di Trump?
Dalle conversazioni con persone vicine all'attuale presidente, emerge una differenza sostanziale rispetto al suo predecessore.
Biden utilizzava la questione degli ostaggi come pretesto per simulare la fine della guerra; Trump, invece, è ossessionato dal successo, in particolare da uno che rievochi Reagan, il presidente repubblicano che risolse la crisi degli ostaggi in Iran il primo giorno del suo mandato, dopo 450 giorni di fallimenti del democratico Carter: sembra quasi un déjà vu, sottolineando un parallelo tra le due situazioni storiche.
La narrativa sembra ripetersi, con Trump desideroso di ottenere un trionfo simile a quello di Reagan nella risoluzione di una crisi di ostaggi, offrendo così un'immagine di forza e successo.
Se così fosse, e Trump non solo non ostacolasse, ma sostenesse attivamente i futuri sforzi bellici, comprese modifiche sostanziali agli aiuti umanitari e l'autorizzazione ad annettere de facto l'area che separa le comunità limitrofe da Gaza, l'accordo andrebbe avanti.
Le conclusioni evidenziano un quadro complesso in cui l'accordo di cessate il fuoco è visto con scetticismo da alcuni, considerato potenzialmente dannoso o semplicemente una pausa tattica.
Se Trump supportasse attivamente i futuri sforzi bellici, compresi cambiamenti negli aiuti umanitari e l'annessione de facto di territori, l'accordo potrebbe andare avanti, rafforzando una strategia più aggressiva e prolungando il conflitto.
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