SAPERE DI NON SAPERE 🌺🌺🌺
Buona fine e miglior principio d'anno! Ce li regala una perla di saggezza di uno dei mostri sacri della mia disciplina, il prof. Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale il giorno di Santo Stefano rilascia un'intervista poi pubblicata dal FQ il 31 dicembre successivo in cui ricorda uno dei principi cardine della farmacologia clinica: "Sappiamo solo il 10% degli effetti tossici di un [nuovo] farmaco". Le ragioni le abbiamo spesso esposte e discusse nei nostri post e riguardano i limiti intrinseci alla sperimentazione dei medicinali, a oggi non superabili se non con adeguate attività di farmacovigilanza ma prima di tutto con l'esercizio di tanta tanta prudenza da parte di medici e pazienti nell'adottare farmacoterapie appena autorizzate, tanto più se altamente innovative. Ora, in questa intervista il prof. Garattini si riferisce alla semaglutide, farmaco "miracoloso" assurto all'onore delle cronache soprattutto mondane per la sua capacità di far dimagrire "magicamente" (ma pare che altrettanto velocemente alla sospensione di riprendano i chili appena persi, oltre tutto forse recuperando in forma di grasso quel che prima era quel minimo di muscolo...). Bene. Molto bene. Parole sante. Tanto sante che converrebbe riferirle prima di tutto ai medicinali più innovativi e meno sperimentati che la storia della moderna farmacologia ricordi. E, no: somministrarli a miliardi di persone ignorandone poi intenzionalmente gli effetti non vuol dire sperimentarli, manco per nulla. Perché nessuno mi leva nemmeno nel nuovo anno l'enorme dubbio che una sperimentazione appena appena decente non la supererebbero nemmeno a calci. Mica per nulla dopo meno di due mesi qualsiasi studio clinico autorizzativo venne interrotto, dando il via a una miriade di ricerche epidemiologiche osservazionali nelle quali con la statistica si è potuto dire tutto e il suo contrario. E così non prevale certo la tesi più solida bensì quella di chi ha i mezzi per urlarla più forte, dalle riviste scientifiche così come dai talk show. Ben detto, prof Garattini: "Conosceremo le reali conseguenze solo in futuro". E' così per qualsiasi nuovo farmaco, e per questo è sempre irrinunciabile un atteggiamento di prudente valutazione dei benefici rispetto ai rischi.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/31/lallarme-del-prof-garattini-sappiamo-solo-il-10-degli-effetti-tossici-di-un-farmaco-lozempic-conosceremo-le-reali-conseguenze-solo-in-futuro/7821382/
Grazie a Francesco Servadio per la segnalazione.
Buona fine e miglior principio d'anno! Ce li regala una perla di saggezza di uno dei mostri sacri della mia disciplina, il prof. Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, il quale il giorno di Santo Stefano rilascia un'intervista poi pubblicata dal FQ il 31 dicembre successivo in cui ricorda uno dei principi cardine della farmacologia clinica: "Sappiamo solo il 10% degli effetti tossici di un [nuovo] farmaco". Le ragioni le abbiamo spesso esposte e discusse nei nostri post e riguardano i limiti intrinseci alla sperimentazione dei medicinali, a oggi non superabili se non con adeguate attività di farmacovigilanza ma prima di tutto con l'esercizio di tanta tanta prudenza da parte di medici e pazienti nell'adottare farmacoterapie appena autorizzate, tanto più se altamente innovative. Ora, in questa intervista il prof. Garattini si riferisce alla semaglutide, farmaco "miracoloso" assurto all'onore delle cronache soprattutto mondane per la sua capacità di far dimagrire "magicamente" (ma pare che altrettanto velocemente alla sospensione di riprendano i chili appena persi, oltre tutto forse recuperando in forma di grasso quel che prima era quel minimo di muscolo...). Bene. Molto bene. Parole sante. Tanto sante che converrebbe riferirle prima di tutto ai medicinali più innovativi e meno sperimentati che la storia della moderna farmacologia ricordi. E, no: somministrarli a miliardi di persone ignorandone poi intenzionalmente gli effetti non vuol dire sperimentarli, manco per nulla. Perché nessuno mi leva nemmeno nel nuovo anno l'enorme dubbio che una sperimentazione appena appena decente non la supererebbero nemmeno a calci. Mica per nulla dopo meno di due mesi qualsiasi studio clinico autorizzativo venne interrotto, dando il via a una miriade di ricerche epidemiologiche osservazionali nelle quali con la statistica si è potuto dire tutto e il suo contrario. E così non prevale certo la tesi più solida bensì quella di chi ha i mezzi per urlarla più forte, dalle riviste scientifiche così come dai talk show. Ben detto, prof Garattini: "Conosceremo le reali conseguenze solo in futuro". E' così per qualsiasi nuovo farmaco, e per questo è sempre irrinunciabile un atteggiamento di prudente valutazione dei benefici rispetto ai rischi.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/12/31/lallarme-del-prof-garattini-sappiamo-solo-il-10-degli-effetti-tossici-di-un-farmaco-lozempic-conosceremo-le-reali-conseguenze-solo-in-futuro/7821382/
Grazie a Francesco Servadio per la segnalazione.