Per Rai, Il Tempo e altri, nel Regno Unito ci si difende dai virus mettendosi uno scudo. Poi arriva Il Messaggero
via attivissimo.blogspot.it
Guardate quante testate giornalistiche hanno scritto che stasera il primo ministro britannico Boris Johnson si è rivolto ai cittadini dicendo “Se siete persone vulnerabili vi consiglio di proteggervi, riceverete una lettera per indicarvi come mettere uno scudo”.Media
Cialtroni, inetti e incompetenti. Nessuno, ma dico nessuno, che si chieda cosa possa voler mai dire "mettere uno scudo" quando si parla di virus? Pensano che nel Regno Unito si difendano dalle malattie con le armature? Sono imbecilli?Complimenti a Rainews, RadioNBC, Leggo, Romalife, Il Tempo e a tutti gli altri, che copiaincollano l'uno dall'altro o si fidano ciecamente di agenzie popolate da capre di guerra. E questi ci dovrebbero informare.Nel momento in cui ci sarebbe disperato bisogno di giornalismo competente, cauto, rigoroso, ci regalano questa diarrea verbale. Ditemi perché mai dovremmo pagare per questo schifo.Per chi volesse capire la nuova vetta d'imbecillità collettiva del giornalismo italiano, mi affido alle olimpiche parole di Licia Corbolante:
#Covid19: in inglese #shielding indica misure di distanziamento sociale aggiuntive per proteggere le persone più vulnerabili (ad es. non uscire di casa neanche per la spesa ma farsela portare ecc.). In italiano è diventato uno scudo 🛡 (grazie a @SaraCee_T9N per la segnalazione) pic.twitter.com/dPwBxxnGTg— Licia Corbolante (@terminologia) January 4, 2021E tutti hanno tradotto così: mettere uno scudo.
La cosa che mi manda più in bestia non è soltanto (si fa per dire) l’errore grossolano di traduzione, roba che a scuola avrebbe preso un due secco con convocazione dei genitori. Che nelle redazioni dei giornali non si sappia l’inglese, e non si abbia almeno l’umiltà di dire “non so l’inglese, chiedo a un traduttore”, è già uno sconcio, certo, ed è un chiaro sintomo di un giornalismo che lavora a neuroni spenti. Ma quello che mi imbestialisce, e che dovrebbe far preoccupare ancora di più, è che erroracci come questo dimostrano il fatto che tutti copiano e nessuno controlla. Vuol dire che in ognuna di queste redazioni si lavora allo stesso modo reso celebre da René Ferretti di Boris.Media
Questo vuol dire che uno dei pilastri del giornalismo, ossia la pluralità delle fonti, il pluralismo delle voci, è una foglia di fico. In realtà tutti copiano (male) dalla stessa fonte. Che lavora col deretano. Il risultato è questo.---
Ma non è ancora finita. Quando pensi che più imbecilli di così non si possa essere, che lavorare più col deretano di così sia impossibile, arriva Il Messaggero con questa “traduzione” della telefonata di Donald Trump che chiede di “trovare” voti per lui in Georgia.Guardate e piangete: si comincia con "Il signor Germania" e con "è negli anni '50 di migliaia".MediaPoi arriva la ciliegina sulla torta: "La mattina tardi, la mattina presto, andarono a tavola con la veste nera e lo scudo nero, e tirarono fuori i voti."
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Guardate quante testate giornalistiche hanno scritto che stasera il primo ministro britannico Boris Johnson si è rivolto ai cittadini dicendo “Se siete persone vulnerabili vi consiglio di proteggervi, riceverete una lettera per indicarvi come mettere uno scudo”.Media
Cialtroni, inetti e incompetenti. Nessuno, ma dico nessuno, che si chieda cosa possa voler mai dire "mettere uno scudo" quando si parla di virus? Pensano che nel Regno Unito si difendano dalle malattie con le armature? Sono imbecilli?Complimenti a Rainews, RadioNBC, Leggo, Romalife, Il Tempo e a tutti gli altri, che copiaincollano l'uno dall'altro o si fidano ciecamente di agenzie popolate da capre di guerra. E questi ci dovrebbero informare.Nel momento in cui ci sarebbe disperato bisogno di giornalismo competente, cauto, rigoroso, ci regalano questa diarrea verbale. Ditemi perché mai dovremmo pagare per questo schifo.Per chi volesse capire la nuova vetta d'imbecillità collettiva del giornalismo italiano, mi affido alle olimpiche parole di Licia Corbolante:
#Covid19: in inglese #shielding indica misure di distanziamento sociale aggiuntive per proteggere le persone più vulnerabili (ad es. non uscire di casa neanche per la spesa ma farsela portare ecc.). In italiano è diventato uno scudo 🛡 (grazie a @SaraCee_T9N per la segnalazione) pic.twitter.com/dPwBxxnGTg— Licia Corbolante (@terminologia) January 4, 2021E tutti hanno tradotto così: mettere uno scudo.
La cosa che mi manda più in bestia non è soltanto (si fa per dire) l’errore grossolano di traduzione, roba che a scuola avrebbe preso un due secco con convocazione dei genitori. Che nelle redazioni dei giornali non si sappia l’inglese, e non si abbia almeno l’umiltà di dire “non so l’inglese, chiedo a un traduttore”, è già uno sconcio, certo, ed è un chiaro sintomo di un giornalismo che lavora a neuroni spenti. Ma quello che mi imbestialisce, e che dovrebbe far preoccupare ancora di più, è che erroracci come questo dimostrano il fatto che tutti copiano e nessuno controlla. Vuol dire che in ognuna di queste redazioni si lavora allo stesso modo reso celebre da René Ferretti di Boris.Media
Questo vuol dire che uno dei pilastri del giornalismo, ossia la pluralità delle fonti, il pluralismo delle voci, è una foglia di fico. In realtà tutti copiano (male) dalla stessa fonte. Che lavora col deretano. Il risultato è questo.---
Ma non è ancora finita. Quando pensi che più imbecilli di così non si possa essere, che lavorare più col deretano di così sia impossibile, arriva Il Messaggero con questa “traduzione” della telefonata di Donald Trump che chiede di “trovare” voti per lui in Georgia.Guardate e piangete: si comincia con "Il signor Germania" e con "è negli anni '50 di migliaia".MediaPoi arriva la ciliegina sulla torta: "La mattina tardi, la mattina presto, andarono a tavola con la veste nera e lo scudo nero, e tirarono fuori i voti."