L’Ucraina: un paese coeso in lotta contro un invasore straniero, o un paese profondamente diviso in cui una parte consistente della popolazione si oppone al governo, si sente perseguitata, e addirittura attende una liberazione da parte dei russi?
La stampa occidentale ha sempre alimentato la prima narrazione, descrivendo una popolazione ucraina coesa al seguito del proprio governo, rispettoso della libertà e dei valori democratici, che combatte disperatamente contro l’aggressione dell'autocrazia russa.
Ma perfino nei media americani si trova frequentemente materiale che apre crepe profonde in questa descrizione. L’ultimo “caso” è apparso su Foreign Policy.
👉https://foreignpolicy.com/2023/01/17/russia-ukraine-war-collaborators-sympathizers-putin/
“Informatori”, “traditori”, “collaborazionisti”, così vengono definiti gli oppositori al governo. “Vi sono agenti russi ovunque, nel governo, nel sistema giudiziario, nella Chiesa. Sono membri del parlamento, giudici, preti, e naturalmente civili”. A parlare così è Iryna Fedoriv, caporedattrice di Chesno, una ONG che dall’inizio della guerra denuncia “collaborazionisti” filorussi, ed è finanziata da agenzie americane come l’USAID e il NED (National Endowment for Democracy).
👉https://www.chesno.org/en/information/finances/
Secondo la Fedoriv, ciò accade perché “il sistema è marcio e corrotto”. “Abbiamo ancora parlamentari provenienti dai partiti filorussi” (che sono stati messi al bando), “abbiamo giudici filorussi; perché li teniamo lì? Dobbiamo sbarazzarcene”.
Perfino nell’intelligence ucraina (SBU) vi sono “talpe e traditori” secondo il portavoce Artem Dekhtiarenko. “Ci sono agenti nemici fra le più alte autorità e tra i funzionari di alto rango”.
Per inciso, è probabile che nel paese l’intelligence russa competa con i servizi dei paesi occidentali per assicurarsi la lealtà di specifiche fazioni all’interno dell’apparto statale ucraino.
👉https://t.me/intelligenceforthepeople/166
In tutto il paese sono affissi manifesti governativi che incoraggiano la popolazione alla delazione: “Conosci un collaborazionista o un traditore? Informaci”.
La questione degli “agenti” e dei “collaborazionisti” filorussi era già stata trattata da altri mezzi di informazione americani, in particolare dal Washington Post:
👉https://twitter.com/riannuzziGPC/status/1596922619584184321
👉https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/22/kherson-city-sympathies-russia-complicate-reintegration-into-ukraine/
👉https://www.washingtonpost.com/opinions/2022/11/17/kherson-liberation-collaborators-patriots/
👉https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/11/ukraine-sbu-traitors-russia-kharkiv/
La domanda però sorge spontanea: com’è possibile che in un paese descritto come socialmente e politicamente coeso, con un governo che avrebbe ampia legittimazione popolare, vi siano così tanti “traditori” e “agenti stranieri” in grado di infiltrare praticamente tutte le istituzioni, compresi servizi segreti e polizia, e le più alte cariche dello stato?
Non bisognerebbe invece ammettere che la “coesione ucraina” è un mito creato dalla propaganda governativa e occidentale, che nasconde la realtà di una società frammentata e divisa, in cui una parte consistente della popolazione non si sente rappresentata dal governo – tutt’altro che democratico – e addirittura si sente oppressa da esso, e attende i russi come dei liberatori?
👉https://www.theamericanconservative.com/false-democracy/
Che fratture sempre più profonde stiano emergendo nel paese sembra confermarlo il recente accorato appello di Zelensky a “rimanere uniti”. Egli ha sottolineato come sia “vitale che gli ucraini di tutte le regioni si uniscano”. Dunque sono divisi?
👉https://www.nytimes.com/2023/01/22/world/europe/zelensky-unity-tanks.html
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Sono anche su Twitter: @riannuzziGPC
La stampa occidentale ha sempre alimentato la prima narrazione, descrivendo una popolazione ucraina coesa al seguito del proprio governo, rispettoso della libertà e dei valori democratici, che combatte disperatamente contro l’aggressione dell'autocrazia russa.
Ma perfino nei media americani si trova frequentemente materiale che apre crepe profonde in questa descrizione. L’ultimo “caso” è apparso su Foreign Policy.
👉https://foreignpolicy.com/2023/01/17/russia-ukraine-war-collaborators-sympathizers-putin/
“Informatori”, “traditori”, “collaborazionisti”, così vengono definiti gli oppositori al governo. “Vi sono agenti russi ovunque, nel governo, nel sistema giudiziario, nella Chiesa. Sono membri del parlamento, giudici, preti, e naturalmente civili”. A parlare così è Iryna Fedoriv, caporedattrice di Chesno, una ONG che dall’inizio della guerra denuncia “collaborazionisti” filorussi, ed è finanziata da agenzie americane come l’USAID e il NED (National Endowment for Democracy).
👉https://www.chesno.org/en/information/finances/
Secondo la Fedoriv, ciò accade perché “il sistema è marcio e corrotto”. “Abbiamo ancora parlamentari provenienti dai partiti filorussi” (che sono stati messi al bando), “abbiamo giudici filorussi; perché li teniamo lì? Dobbiamo sbarazzarcene”.
Perfino nell’intelligence ucraina (SBU) vi sono “talpe e traditori” secondo il portavoce Artem Dekhtiarenko. “Ci sono agenti nemici fra le più alte autorità e tra i funzionari di alto rango”.
Per inciso, è probabile che nel paese l’intelligence russa competa con i servizi dei paesi occidentali per assicurarsi la lealtà di specifiche fazioni all’interno dell’apparto statale ucraino.
👉https://t.me/intelligenceforthepeople/166
In tutto il paese sono affissi manifesti governativi che incoraggiano la popolazione alla delazione: “Conosci un collaborazionista o un traditore? Informaci”.
La questione degli “agenti” e dei “collaborazionisti” filorussi era già stata trattata da altri mezzi di informazione americani, in particolare dal Washington Post:
👉https://twitter.com/riannuzziGPC/status/1596922619584184321
👉https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/22/kherson-city-sympathies-russia-complicate-reintegration-into-ukraine/
👉https://www.washingtonpost.com/opinions/2022/11/17/kherson-liberation-collaborators-patriots/
👉https://www.washingtonpost.com/world/2022/11/11/ukraine-sbu-traitors-russia-kharkiv/
La domanda però sorge spontanea: com’è possibile che in un paese descritto come socialmente e politicamente coeso, con un governo che avrebbe ampia legittimazione popolare, vi siano così tanti “traditori” e “agenti stranieri” in grado di infiltrare praticamente tutte le istituzioni, compresi servizi segreti e polizia, e le più alte cariche dello stato?
Non bisognerebbe invece ammettere che la “coesione ucraina” è un mito creato dalla propaganda governativa e occidentale, che nasconde la realtà di una società frammentata e divisa, in cui una parte consistente della popolazione non si sente rappresentata dal governo – tutt’altro che democratico – e addirittura si sente oppressa da esso, e attende i russi come dei liberatori?
👉https://www.theamericanconservative.com/false-democracy/
Che fratture sempre più profonde stiano emergendo nel paese sembra confermarlo il recente accorato appello di Zelensky a “rimanere uniti”. Egli ha sottolineato come sia “vitale che gli ucraini di tutte le regioni si uniscano”. Dunque sono divisi?
👉https://www.nytimes.com/2023/01/22/world/europe/zelensky-unity-tanks.html
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