L’attacco con droni all’installazione militare iraniana nella città di Isfahan sarebbe stato compiuto da Israele.
Esso avviene sullo sfondo dell’inedita partnership militare fra Teheran e Mosca.
Ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi israeliani.
👉https://www.wsj.com/articles/israel-strikes-iran-amid-new-international-push-to-contain-tehran-11675004979
A partire dal 2010, Israele ha compiuto decine di attacchi contro l’Iran: attacchi informatici contro le strutture del programma nucleare, omicidi mirati ai danni degli scienziati iraniani, attentati alle installazioni nucleari (in particolare Natanz nel 2020 e nel 2021).
La serie di attacchi e attentati israeliani cominciò il 12 gennaio 2010, quando Masoud Ali Mohammadi, professore di fisica all’Università di Teheran, fu assassinato con una bomba controllata a distanza posta sulla sua motocicletta.
👉https://www.youtube.com/watch?v=VOSsrWgSg5A
Uno fra gli attacchi più gravi fu l’esplosione che il 2 giugno 2020 provocò seri danni al principale sito iraniano di arricchimento dell’uranio, a Natanz. La detonazione distrusse lo stabilimento che produceva centrifughe avanzate IR-4 e IR-6.
👉https://twitter.com/TheGoodISIS/status/1280939842260676609
Il 27 novembre 2020, Israele assassinò Mohsen Fakhrizadeh, importante scienziato considerato il padre del programma nucleare iraniano, vicino a Teheran tramite un’arma automatica azionata a distanza.
👉https://www.youtube.com/watch?v=0GZ7BoZhIt8
Tutti questi attacchi hanno immancabilmente spinto l’Iran a moltiplicare gli sforzi nella ricerca nucleare ed a costruire installazioni fortificate, sotterranee e in ogni caso più difficilmente attaccabili, ed a produrre sistemi militari di difesa più sofisticati.
Gli attacchi israeliani, e la decisione americana di reimporre le sanzioni (in realtà mai del tutto rimosse) tradendo l’accordo nucleare (JCPOA) del 2015, hanno spinto Teheran a perdere fiducia nel negoziato con l’Occidente e a guardare verso l’Asia.
👉https://twitter.com/BrewerEricM/status/1618953146956673024
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Sono anche su Twitter: @riannuzziGPC
Esso avviene sullo sfondo dell’inedita partnership militare fra Teheran e Mosca.
Ma questo è solo l’ultimo di una lunga serie di attacchi israeliani.
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A partire dal 2010, Israele ha compiuto decine di attacchi contro l’Iran: attacchi informatici contro le strutture del programma nucleare, omicidi mirati ai danni degli scienziati iraniani, attentati alle installazioni nucleari (in particolare Natanz nel 2020 e nel 2021).
La serie di attacchi e attentati israeliani cominciò il 12 gennaio 2010, quando Masoud Ali Mohammadi, professore di fisica all’Università di Teheran, fu assassinato con una bomba controllata a distanza posta sulla sua motocicletta.
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Uno fra gli attacchi più gravi fu l’esplosione che il 2 giugno 2020 provocò seri danni al principale sito iraniano di arricchimento dell’uranio, a Natanz. La detonazione distrusse lo stabilimento che produceva centrifughe avanzate IR-4 e IR-6.
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Il 27 novembre 2020, Israele assassinò Mohsen Fakhrizadeh, importante scienziato considerato il padre del programma nucleare iraniano, vicino a Teheran tramite un’arma automatica azionata a distanza.
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Tutti questi attacchi hanno immancabilmente spinto l’Iran a moltiplicare gli sforzi nella ricerca nucleare ed a costruire installazioni fortificate, sotterranee e in ogni caso più difficilmente attaccabili, ed a produrre sistemi militari di difesa più sofisticati.
Gli attacchi israeliani, e la decisione americana di reimporre le sanzioni (in realtà mai del tutto rimosse) tradendo l’accordo nucleare (JCPOA) del 2015, hanno spinto Teheran a perdere fiducia nel negoziato con l’Occidente e a guardare verso l’Asia.
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