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“E SOPRATTUTTO SICURE…”
“Un monitoraggio continuo come un grande occhio a cui non sfugge nulla”: sembra Orwell e invece è il TG1 che annuncia con entusiasmo l’arrivo a Roma della soluzione a tutti i mali dei romani, ossia diventare una “smart city”.
Malati di monitoraziosmo.
Ne parlavo nel capitolo 1 di Digital Detox:
Per leggere il capitolo completo, cliccate qui 👈🏻
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“Un monitoraggio continuo come un grande occhio a cui non sfugge nulla”: sembra Orwell e invece è il TG1 che annuncia con entusiasmo l’arrivo a Roma della soluzione a tutti i mali dei romani, ossia diventare una “smart city”.
Malati di monitoraziosmo.
Ne parlavo nel capitolo 1 di Digital Detox:
I regimi occidentali sono sempre più simili a “totalitarismi morbidi”, che usano la manipolazione mentale tramite la propaganda e la tecnologia per controllare gli individui e la società sotto i quattro aspetti indicati da Stephen Hassan, tenendoli a loro insaputa in una
simbolica “morsa” (“bite”, in inglese, vuol dire appunto “morso”).
L’humus su cui prospera questo controllo sempre più totale ha tra i suoi elementi culturali costitutivi il monitorazionismo securitario.
La società moderna ha sviluppato negli ultimi secoli una mentalità iper-scientista e una devozione per la tecnologia, in direzione di un vero e proprio culto della tecnica di matrice messianica. Questa fede verso lo scientismo e la tecnologia ha favorito lo sviluppo di un atteggiamento ossessivo verso la misurazione, il monitoraggio e il controllo, in ogni ambito e aspetto della vita e della società […] Non ci affidiamo più al senso pratico e al buon senso. Abbiamo smarrito ancestrali capacità naturali di valutazione, perché ci affidiamo a ogni genere di strumento di misurazione. E la tecnologia va imprescindibilmente in questa direzione.
Questo è divenuto talmente parte di ognuno di noi (che in questa cultura ci siamo cresciuti, assorbendone le caratteristiche in modo inconsapevole) al punto che nemmeno ci rendiamo conto che la vita sarebbe possibile anche senza questa ossessione misurazionista. Anche perché questo è divenuto presto il pretesto per i governi di imporre norme e regolamenti con il dichiarato scopo della nostra “sicurezza”, o, come viene a volte anche detto “per il nostro bene”.
Anche quello della sicurezza ad ogni costo è in realtà un fenomeno culturale. La sicurezza ad ogni costo non esiste. Vivere ha in sé l’ontologico rischio della morte.
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