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Sparatoria a Parigi, il killer: "Ho agito per razzismo"

Il 69enne, autore dell'attacco contro la comunità curda, rimarrà in custodia cautelare
Si è definito "razzista" l'uomo arrestato per l'attacco di ieri a Parigi contro la comunità curda, in cui sono morti tre militanti curdi. Lo ha riferito l'emittente Bfmtv, precisando che durante l'interrogatorio il principale sospetto ha ammesso di aver agito perché è "razzista". L'uomo, un cittadino francese pensionato di 69 anni, secondo quanto indicato dall'ufficio del procuratore della capitale francese rimarrà in custodia cautelare fino a domani.
"La Francia deve proteggerci", ha intanto dichiarato Berivan Firat, portavoce del Consiglio democratico curdo in Francia (Cdkf). Durante l'incontro in programma questa mattina con il prefetto di Parigi, "ribadiremo il fatto che circa tre settimane fa abbiamo comunicato alle autorità francesi che eravamo in pericolo", ha spiegato Firat all'emittente Bfmtv. "Lo sappiamo, siamo minacciati: i curdi in generale, gli attivisti curdi, i militanti curdi sono minacciati e la Francia ci deve proteggere", ha aggiunto, sottolineando che "la comunità curda è stata direttamente presa di mira" nell'attacco di venerdì "ed è per questo che rifiutiamo la qualificazione di atto razzista. Riteniamo e sottolineiamo che questo è un attacco terroristico".
Secondo il portavoce del Consiglio democratico curdo in Francia (Cdkf), Agit Polat, "non c'è dubbio che si tratti di omicidi politici orchestrati dalla Turchia".
Adnkronos


🔥I combattimenti in Ucraina hanno "fatto emergere difetti nella pianificazione strategica degli Stati Uniti" e "rivelato lacune significative" nella base industriale militare degli Stati Uniti e della NATO, ha scritto il Washington Post.
Poiché le forze di Kiev consumano più munizioni di quelle che l'Occidente può produrre, il Pentagono cerca di addestrarle a combattere come gli americani.
"Le scorte di molte armi e munizioni chiave sono quasi esaurite e i tempi di attesa per la nuova produzione si allungano di mesi e, in alcuni casi, anni".
Gli USA hanno speso circa 20 miliardi di dollari in aiuti militari a Kiev. Di questi, solo 6 miliardi in nuovi contratti di armi.
Il complesso militare-industriale degli USA può fabbricare circa 14.000 munizioni per gli obici da 155 mm al mese, mentre le forze ucraine ne consumano 6.000 al giorno.
"Siamo in pessime condizioni e non stiamo nemmeno combattendo, se gli USA affronteranno la Cina o la Russia in un conflitto convenzionale non supereremo i 4 o 5 giorni"
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Si, decisamente gli Usa stanno con le spalle al muro e non sanno come muoversi. Andare allo scontro diretto? Un suicidio.
Non fare nulla? Resa e sconfitta e addio sogni di gloria di dominio del mondo.
Cosa fare? Continuare ad alimentare la propaganda mediatica, mettere in atto una escalation lenta per step e prendere tempo, aspettando i passi falsi del nemico che per il momento non arrivano.


Un’agenzia creata negli Stati Uniti da uno dei personaggi più potenti della Borsa di Wall Street, come espressione diretta dei gangli del potere Usa e con riferimenti diretti a Nsa, CIA e Council of Foreign Relation, ha il potere di dare bollini di “verità” a chi fa informazione in Italia. Questa agenzia, NewsGuard, lavora a stretto contatto con la Commissione europea, con il gruppo mediatico Gedi della Famiglia Agnelli-Elkann, con browser, motori di ricerca e social che filtrano l'informazione, può indirizzare i proventi della pubblicità online e riceve “autopremi” da un Consolato Usa.
Non si tratta di presunti hacker russi da San Pietroburgo o fantasmagoriche interferenze cinesi secondo fonti che vogliono restare anonime del Dipartimento di Stato Usa. Stiamo parlando di un’agenzia statunitense reale alla quale, nei fatti, è stato impunemente dato il potere di bloccare chi porta avanti una visione di mondo diversa da quella decisa a Washington. Il suo operato è chiaramente inconciliabile con i dettami della nostra Costituzione. 
Vi abbiamo scritto come uno dei campioni della propaganda atlantista, Open, ha il potere di censurare direttamente (non passando per gli algoritmi) le pagine Facebook di giornali regolarmente registrati come quella de l'AntiDiplomatico. Pensate - e noi abbiamo dovuto rileggerlo varie volte per crederci - che nonostante questo record in materia di fake news, per il Caronte (Usa) delle notizie il giornale di Mentana non solo è da "bollino verde", è il "sito più attendibile in Italia". Ci sarebbe da ridere per ore se non fosse tutto così tragico.
Nell'assordante, religioso e coloniale silenzio di tutti i partiti del Parlamento italiano, anche questo articolo subirà la censura di browser, motori di ricerca e social, grazie al "filtro" di un'agenzia che lavora da, e per conto di, Washington.
Per approfondire ⏬
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-newsguard_come_unagenzia_usa_censura_testate_regolarmente_registrate_in_italia/5871_48262/


Video oldindan ko‘rish uchun mavjud emas
Telegram'da ko‘rish
Soldato ucraino commenta il materiale bellico inviato dall'italia a supporto dell'esercito che dovrebbe battere la Russia sul campo.
Roba di altissima qualità...😂


🇺🇸🥶🌨❄Sugli Stati Uniti - su tutte le regioni centrali, settentrionali, meridionali e orientali, dai Grandi Laghi alle Grandi Pianure, dal Texas a New York, dalla North Carolina al Maine - si sta abbattendo la più violenta tempesta che si ricordi nella stagione delle festività. Un cosiddetto “Bomb cyclone”, un ciclone-bomba in arrivo dall’Artico caratterizzato da crolli della pressione barometrica di almeno 24 millibar in altrettante ore, che rendono brutale la collisione tra masse d'aria differenti.
Gravi anche le condizioni in Canada, in particolare in Ontario e Quebec. Più che abbastanza per far scattare l’emergenza del Servizio meteorologico nazionale e delle autorità federali e statali. Se un ciclone-bomba non è necessariamente raro, quello esploso sul Paese, e che minaccia di durare più giorni, è considerato particolarmente grave per dimensioni e intensità.
Negli Stati centrali le temperature effettive sono già piombate a ridosso dei -20 gradi.


Il Mondo Unipolare: dall’idea alla realizzazione
Ottavo episodio
L’espansione NATO verso i confini russi: Parte 1

Sin dalla sua fondazione, la NATO si orienta a contrapporsi all’Unione Sovietica e agli Stati membri del Patto di Varsavia, stipulato nel 1955.
Dopo lo scioglimento dell’URSS e l’annullamento del Patto, è il nuovo Stato Russo a diventare il “bersaglio” privilegiato dell’Alleanza, ma in modo subdolo.
I Paesi fondatori e primi membri della NATO sono 12: Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Islanda, Italia, Canada, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Stati Uniti e Francia.
Nel 1952, all’Alleanza Nord Atlantica si uniscono Grecia e Turchia, nel 1955 la Repubblica Federale Tedesca e nel 1982 la Spagna.  
Nel febbraio 1990, durante le trattative sulla riunificazione della Germania, l’Occidente promette all’Unione Sovietica che non ci sarà alcuna espansione della NATO verso Est.
La promessa viene violata più di una volta. Dopo l’annullamento del Patto di Varsavia e lo scioglimento dell’URSS, la NATO inizia a creare diversi meccanismi di consultazione con gli ex membri del Patto socialista.  
Nel 1997, viene stipulato un documento, denominato “Atto Fondatore”, tra la Russia e i Paesi NATO. I punti principali del testo siglato prevedono che “la NATO e la Russia non si considerino nemici” e, su questa base, che “mirino a sviluppare una collaborazione forte, stabile e duratura… Assumendo il principio che la sicurezza di tutti gli Stati della comunità euroatlantica è inscindibile, NATO e Russia lavoreranno insieme per contribuire a instaurare in Europa una sicurezza comune e globale”.
E invece la continua espansione ad Est delle infrastrutture militari della NATO diventa uno dei problemi principali nelle relazioni tra NATO e Russia.

Di questo e di altre cose parleremo nel prossimo post di #excursustorico, martedì 27 dicembre.


#approfondimenti
La guerra in Ucraina non è una fantasia di Call of Duty. È un ampliamento della tragedia umana creata dall’espansione verso est della NATO. Le vittime non vivono in Nord America. Vivono in una regione che la maggior parte degli americani non riesce a trovare su una mappa. Washington ha esortato gli ucraini a combattere. Ora Washington deve esortarli a fermarsi”. Il colonnello Douglas MacGregor , L’American Conservative.
Tuttavia Washington non può permettere al mondo di vedere che è stato battuto dalla Russia. Pertanto, Washington deve perseguire l’unica opzione rimasta loro, il dispiegamento di truppe statunitensi in Ucraina (molto probabile una coalizione di volenterosi che entreranno con la copertura di una missione umanitaria).
Forse prevarranno le teste più fredde e l’amministrazione si ritirerà dall’orlo del baratro, ma riteniamo che sia altamente improbabile. Pensiamo che la decisione sia già stata presa: gli Stati Uniti entreranno in guerra con la Russia ⏬
https://www.controinformazione.info/perche-loffensiva-invernale-di-putin-provochera-lentrata-in-guerra-degli-stati-uniti/


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🇨🇳Cina: "Stop bullismo Usa, non puntateci coltello contro"

E' quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso di una conversazione telefonica con il segretario di Stato americano Antony Blinken
''Stop al bullismo unilaterale contro la Cina'' da parte degli Stati Uniti, che ''mentre dicono di cercare il dialogo puntano il coltello'' contro Pechino.

E' quanto ha detto il ministro degli Esteri cinese Wang Yi nel corso di una conversazione telefonica con il segretario di Stato americano Antony Blinken, invitandolo a mettere in atto le strategie discusse tra il Xi Jinping e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a Bali, in Indonesia.

''Gli Stati Uniti non dovrebbero invocare il dialogo e allo stesso tempo contenere la Cina, parlare di cooperazione, ma puntare il coltello contro la Cina. Questo non è gestire le controversie, ma intensificare i conflitti'', ha detto Wang. ''La Cina continuerà a difendere la propria sovranità e gli interessi per lo sviluppo. Gli Stati Uniti devono prestare attenzione alle preoccupazioni giustificate della Cina e smettere di cercare di contenerla. E soprattutto non sfidare le linee rosse della Cina", ha aggiunto.


Lo capiranno? Io dico di no.
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Parigi 🇫🇷
Questa mattina un uomo ha aperto il fuoco davanti a un centro culturale curdo in un quartiere di Parigi. Sono almeno tre le vittime, mentre altre quattro persone risultano ferite.
È questo il bilancio provvisorio dell'attacco avvenuto venerdì 23 dicembre nel decimo arrondissement di Parigi, per la quale la polizia ha arrestato un uomo di età superiore ai 60 anni con precedenti per razzismo. Lo riporta il sito di Le Parisien, citando una comunicazione ufficiale della procura. La testata parigina riferisce che l'assalto è avvenuto di fronte a un centro culturale curdo. La ricostruzione è confermata anche all'agenzia Afp.

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Il killer sarebbe un 69enne francese, pensionato della compagnia ferroviaria, con precedenti penali per aggressioni xenofobe. Fu indagato nel 2021 per tentato omicidio dopo aver attaccato un campo migranti di Parigi armato di una sciabola.




🇷🇺🛢La Russia potrebbe tagliare del 5-7 per cento la sua produzione di petrolio all'inizio del 2023, ovvero di 500mila-700mila di barili al giorno. Lo ha annunciato il vice primo ministro russo Alexander Novak intervistato dalla televisione di Stato Rossiya 24. Si tratta, ha spiegato Novak, di una risposta ai limiti imposti dal G7 al prezzo del petrolio esportato dalla Russia. Il vice premier ha poi aggiunto che Mosca non venderà il suo petrolio a quei Paesi che hanno aderito al tetto massimo di 60 dollari al barile entrato in vigore lo scorso 5 dicembre.
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🇺🇸🌨🥶 Usa, ondata di gelo estremo: stato d'allerta per 135 milioni di persone

Attese per i giorni di Natale tempeste di neve e temperature fino a -45C in alcune parti del paese.
Stati Uniti e Canada paralizzati da un'eccezionale ondata di gelo. Una potente tempesta invernale artica ha messo più di 135 milioni di persone sotto allerta meteo nel fine settimana prima dei giorni delle feste di Natale, i più trafficati dell'anno.
L'allarme si estende da costa a costa e raggiunge l'estremo sud fino al confine tra Stati Uniti e Messico e la Florida. I principali aeroporti hanno cancellato migliaia di voli mentre la tempesta si intensifica. L'ondata di freddo potrebbe portare il Natale più gelido degli ultimi decenni, affermano i meteorologi.
Il National Weather Service (NWS) ha dichiarato che temperature nel fine settimane sono possibili temperature fino a -45C in alcune parti del paese. Le temperature in picchiata potranno portare al congelamento sulla pelle nuda in soli 5-10 minuti.

In Europa invece la solita solfa, tempo insipido e molto mite 🌤


🔥Gas: scende a 88 euro come il 23 febbraio scorso
Il prezzo del gas continua a scendere, grazie al price cap, e si porta verso i livelli del 23 febbraio, vigilia dell'invasione della Russia in Ucraina. Il contratto Ttf, che ieri era rimasto sopra soglia 90 euro, segna un calo del 4,2% a 88 euro al megawattora. 

Effetto feste di Natale 📉


Industria, i prezzi tornano a salire: +2,6% a novembre.

A novembre 2022 i prezzi alla produzione dell'industria tornano a crescere su base mensile e aumentano del 2,6% da ottobre e del 29,4% su base annua (dal 27,7% di ottobre).
L'unica flessione si registra sul mercato estero area euro per coke e prodotti petroliferi raffinati (-1,3%). Sul mercato interno, la crescita tendenziale dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas si conferma molto elevata (+89%).  
I prezzi alla produzione delle costruzioni per «Edifici residenziali e non residenziali» diminuiscono dello 0,1% su base mensile. I prezzi di «Strade e Ferrovie» diminuiscono dello 0,4% in termini congiunturali e crescono dell'8,2% in termini tendenziale.


Il Mondo Unipolare: dall’idea alla realizzazione
Settimo episodio

L’Ucraina gioca col fuoco… atomico

In seguito, le autorità ucraine diranno più volte che rinunciare alle armi nucleari è stato un errore: lo ribadisce nel 2018 Olexander Turchinov, all’epoca Segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Ucraina.
Nel 2021, Andrij Mel’nyk, all’epoca Ambasciatore dell’Ucraina in Germania, torna sull’argomento e dichiara che, se la NATO non dovesse accogliere l’Ucraina, Kiev dovrebbe iniziare a pensare seriamente a ripristinare il suo status di “Stato nucleare”:
“O diventiamo parte di un’alleanza come la NATO e contribuiamo a rendere più forte l’Europa, oppure ci resta una sola alternativa: armarci e ripensare allo status di Stato nucleare. Altrimenti, come facciamo a garantire la nostra sicurezza?”
Ed ecco che, nel febbraio 2022, durante un cruciale intervento alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky minaccia di rivedere l’accordo sulla rinuncia dell’Ucraina alle armi nucleari.
Mosca non può ignorare le minacce di Kiev che dichiara apertamente l’intenzione di disporre di armi nucleari. Tanto più che l’Ucraina ha tutte le tecnologie necessarie, il suo territorio è ricchissimo di uranio ed è in tutto e per tutto “supportata” dagli USA.
Così, le intenzioni dell’Ucraina di rinunciare al proprio status di Stato non nucleare diventano una delle ragioni per cui è iniziata l’Operazione Militare Speciale: per la Russia, la bomba atomica in Ucraina è come la bomba atomica a Cuba per gli Stati Uniti.

Nel prossimo post di #excursustorico parleremo delle tappe di espansione della NATO.


📇📃Reality Of War🔎📖 dan repost
‼️🇷🇺❌🇺🇳🇪🇺🇺🇸Putin ha dichiarato che tra lunedì e martedì firmerà un decreto sulle misure di ritorsione al tetto del prezzo del petrolio:
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"La Russia non perderà nulla da questo massimale".
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Per quanto riguarda il tetto sul prezzo del gas,ha affermato che:
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"Dato che questo viola i nostri contratti,ci riserviamo il diritto di rispondere".
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"Chi era interessato al transito del gas attraverso l'Ucraina ha fatto saltare il Nord Stream".

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Così, un po' alla volta, gli Stati Uniti puntano a erigere una gigantesca "cortina del silicio" intorno alla Cina. Gli Stati Uniti ritengono che limitare e tagliare il flusso di semiconduttori che entrano nel Paese possa soffocare la crescita della Cina nel lungo periodo, costringendola a dipendere maggiormente da Taiwan per i chip di fascia alta che può ottenere. Questo, a sua volta, può essere usato come leva strategica contro la Cina per estorcere concessioni, mentre Washington avanza contemporaneamente nella militarizzazione della sua periferia.

Ciò ha portato Pechino a una rapida corsa contro il tempo per sviluppare tecnologia propria e diventare autosufficiente nel settore dei semiconduttori. Pechino sta già preparando un pacchetto di sovvenzioni da 143 miliardi di dollari per le proprie aziende. Ci sono alcuni piccoli segnali di successo, come il fatto che la Cina avrebbe raggiunto la pietra miliare dei chip a sette nanometri, anche se questo è stato fatto utilizzando attrezzature straniere che aveva già ottenuto in precedenza.

La Cina si trova ora ad affrontare l'arduo compito di costruire la propria catena di approvvigionamento, dal basso verso l'alto, da zero. Ciò significa che deve essere in grado di innovare e investire su larga scala. Poiché l'ipotesi statunitense si basa in gran parte sull'arrogante linea di pensiero secondo cui, senza l'accesso a tecnologie esterne, la Cina non può innovare o progredire, non vi è alcuna garanzia che la strategia di Washington abbia successo, anche se pone dei seri "ostacoli" sul percorso.

Tuttavia, è anche un segno del mondo in cui viviamo oggi e un'altro segnale di come gli Stati Uniti siano disposti a distruggere la globalizzazione e persino a ribaltarla quando produce risultati geostrategici a loro sfavorevoli. La catena di fornitura dei semiconduttori e il mondo della tecnologia "aperta", così come lo conoscevamo, sono tornati ai tempi della Guerra Fredda. (2/2)


Può la Cina superare l'embargo sui semiconduttori che gli Stati Uniti stanno imponendo? (Timur Fomenko per RT) Gli Stati Uniti puntano a costruire quello che un giornalista ha definito una "cortina del silicio" intorno alla Cina, una barriera di sanzioni che mira a rendere impossibile per Pechino l'importazione di tecnologia avanzata per la produzione di microchip.

Washington cerca di cooptare gli Stati alleati a sostenere le sue norme sull'esportazione di tecnologia avanzata. Dopo aver adottato nuove sanzioni il mese scorso, gli Stati Uniti vogliono bloccare i progressi tecnologici della Cina nel tentativo di contenere l'ascesa del Paese.

A partire dal 2018, la principale strategia americana per frenare la Cina si è concentrata sui semiconduttori, che Washington considera una risorsa critica necessaria a Pechino per abbandonare la "produzione di fascia bassa" per entrare nel campo dei prodotti di fascia alta. In questo caso, gli Stati Uniti temono che la Cina possa superare la loro leadership nel settore tecnologico, e quindi, per estensione, delle tecnologie militari, e minacciare la loro posizione egemonica.

Nell'attuare questa strategia, gli Stati Uniti hanno fatto ricorso a una tattica: embarghi e ancora embarghi, puntando al contempo a ricostruire la catena globale di fornitura dei semiconduttori attorno a sé. Gli Stati Uniti hanno progressivamente aggiunto un numero sempre maggiore di aziende alla "lista delle entità" del Dipartimento del Commercio, vietando così alle aziende americane di esportare prodotti tecnologici verso queste aziende. A partire dal 2022, l'elenco delle aziende interessate ha raggiunto le centinaia e continua ad allungarsi.

Alcune aziende, come Huawei e le aziende cinesi produttrici di chip, sono state soggette a restrizioni ancora più severe. In quella che è nota come la "regola dei prodotti diretti esteri", gli Stati Uniti utilizzano la loro proprietà dei brevetti dei semiconduttori tecnologici per proibire anche a Paesi terzi di trattare con la Cina. I più critici in questo senso sono stati gli sforzi degli Stati Uniti per costringere l'azienda olandese di litografia ASML a non esportare i suoi macchinari più potenti per la produzione di chip ai clienti cinesi. A partire dal 2018, l'azienda ha bloccato l'esportazione in Cina delle macchine per litografia ultravioletta estrema.

L'amministrazione Biden si è dimostrata ancora più spietata nel tentativo di stringere il metaforico cappio intorno all'industria cinese dei semiconduttori, e un mese fa ha rivelato regole radicali che vietano a tutte le aziende statunitensi di esportare in Cina apparecchiature per la produzione di chip di fascia alta, nonché di vietare ai cittadini americani di partecipare all'industria cinese dei chip. Tuttavia, per andare avanti, ha bisogno della cooperazione degli Stati alleati e sta spingendo i Paesi Bassi e il Giappone a concordare una posizione comune sull'esportazione di apparecchiature per la produzione di semiconduttori in Cina.

Ma questo è più facile a dirsi che a farsi. La Cina è il mercato più grande e in più rapida crescita del mondo e la sua domanda di semiconduttori per alimentare la crescita è più alta che mai. Accettando queste regole imposte dagli Stati Uniti, i Paesi Bassi e il Giappone e le loro rispettive industrie sono destinati a soffrire a causa degli interessi di Washington. L'amministratore delegato di ASML ha espresso apertamente queste preoccupazioni. Ma gli Stati Uniti non accettano un "no" come risposta ed entrambi i Paesi hanno già accettato "in linea di principio" di aderire alle restrizioni. (1/2)




🇺🇸🇺🇦Zelensky al Congresso Usa: "Ucraina è viva, non ci arrenderemo mai"
Il presidente ucraino in uno storico discorso al Congresso americano: "State investendo nella democrazia".....
Discorso intriso di propaganda che vi risparmio.
Sempre in tuta, con sul petto un simbolo nostalgico, controllato dalle arpie del Deep State e con tanto di standing ovation a fine intervento preparatogli per l’occasione.
Altri miliardi e tante armi, missili Patriot compresi.

Ovvero fine guerra mai.


Ma già lo sapevamo...

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