Grazie al lettore che ha scritto questa attenta e chiara recensione ♟️
Un'imprescindibile bussola geopolitica
In un mondo che cambia velocemente, dove le vecchie certezze crollano e nuovi equilibri emergono, questo libro è una vera e propria mappa per potersi orientare. Partendo dal ruolo cruciale dei BRICS in questo frangente storico, il saggio di Margherita Furlan realizza un’analisi dettagliata dell'attuale riassestamento geopolitico, scavando nei meccanismi delle strategie economiche e delle alleanze politiche che stanno ridisegnando gli equilibri internazionali, ma anche e soprattutto aprendo gli occhi su scenari che restano fuori non solo dai radar dell'informazione 'mainstream', ma anche da quelli della cosiddetta 'controinformazione'.
Leggendo il testo, il lettore rimarrà sorpreso e affascinato da quante dinamiche geopolitiche possiamo dare per scontate o, peggio ancora, ignorare completamente. Furlan non si limita, infatti, a fare la cronaca di ciò che sono i BRICS, ma smonta pezzo per pezzo le narrazioni preconfezionate dei grandi media per restituire un panorama completo sulle complesse dinamiche che stanno dietro la nascita e lo sviluppo di questa alleanza. Non, quindi, un semplice saggio di geopolitica, né un 'pamphlet' contro il 'mainstream': 'BRICS - Scacco Matto' è una finestra su un nuovo mondo che ha ormai deciso di uscire allo scoperto, mentre l’Occidente –e soprattutto l’Europa– fatica invece a capire chi è e cosa vuole fare da grande.
L’ascesa del nuovo ordine multipolare, che ormai sembra essere accettata come un dato di fatto anche da Donald Trump, viene interpretata dall’autrice come una necessaria reazione al colpo di coda con cui gli Stati Uniti di Joe Biden hanno voluto difendere l’unilateralità e l’eccezionalità occidentale fino all’ultimo ucraino, sacrificando anche i vecchi alleati europei sull’altare dell’espansionismo a stelle e strisce. Un paradigma che non poteva durare e che è infatti stato scardinato da una serie di processi paralleli che questo saggio si incarica di mettere in relazione fra loro, dalla dedollarizzazione galoppante alla crescente cooperazione tra i Paesi del cosiddetto Sud globale, non più disposti a fare la parte delle marionette dei "padroni universali" tante volte citati da Giulietto Chiesa, che di Furlan –non a caso– è stato maestro.
La storia dei BRICS è, in questo senso, la storia di nazioni che per la prima volta trovano un terreno comune di cooperazione e sviluppo, lasciandosi alle spalle le vecchie logiche di conflitto su cui il 'divide et impera' anglo-americano ha da sempre gettato benzina. Un nuovo paradigma post-coloniale basato su investimenti infrastrutturali e grandi intese geopolitiche, ma che potrebbe anche trovare una trasposizione a livello individuale, segnando la via non solo per un nuovo mondo, ma anche per un nuovo uomo, capace di andare oltre le apparenze e di superare le divisioni preconfezionate dall’alto per prendere coscienza di ciò che è veramente importante.
Un monito, questo, che Furlan sembra rivolgere soprattutto ai cittadini europei, abitanti di un Vecchio Continente sempre più periferico e incapace di intraprendere rotte autonome. Un continente ormai fuori dai giochi che contano, che non solo ha perso qualunque capacità di influenza, ma che è anche incapace di mostrare un’identità propria. Esattamente come l’uomo occidentale contemporaneo, sempre più appiattito su posizioni precostituite e funzionali al Potere di turno. Posizioni che rischiano di trascinarci verso il baratro, ma che nelle pagine di 'BRICS - Scacco Matto' non trovano diritto di cittadinanza.