Nel periodo 2001-2017 l’emissione si è ridotta di oltre un quarto in Italia, contro il 19% per l’Ue28.
La produzione di elettricità da fonti rinnovabili, in particolare, negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, e le regioni del Mezzogiorno hanno aumentato considerevolmente la produzione da impianti eolici e fotovoltaici.
Il rischio sismico in Italia è uno dei principali fenomeni naturali che portano il paese a perdite significative, sia in termini di vite umane che di edifici, infrastrutture, strutture produttive, patrimonio artistico, storico e culturale.
A livello nazionale, 2927 comuni (il 37% del totale) ricadono in una classe di pericolosità sismica alta o medio-alta; in essi risiedono più di 25 milioni di persone pari al 41,5% della popolazione e corrispondono a una superficie di 135.000 Km2 (circa il 45% del territorio nazionale).
Il rischio vulcanico in Italia interessa principalmente le regioni in cui sono presenti i principali apparati vulcanici attivi. I vulcani sono localizzati nell’area tirrenica meridionale e sono legati alle attività innescate dai movimenti delle placche tettoniche. In particolare in Campania sono presenti il Vesuvio, i campi Flegrei e il monte Epomeo sull’Isola di Ischia (collegato anche agli eventi sismici verificatisi nell’Isola). In Sicilia si ricordano le isole di Vulcano, Lipari, Panarea, Pantelleria e i vulcani Stromboli ed Etna.
L’aumento di temperatura è particolarmente elevato nelle città di Roma (+2,5°C), Perugia (2,1°C), Milano e Torino (+2,0°C) e Bologna (1,7°C).
La produzione di elettricità da fonti rinnovabili, in particolare, negli ultimi anni è cresciuta notevolmente, e le regioni del Mezzogiorno hanno aumentato considerevolmente la produzione da impianti eolici e fotovoltaici.
Il rischio sismico in Italia è uno dei principali fenomeni naturali che portano il paese a perdite significative, sia in termini di vite umane che di edifici, infrastrutture, strutture produttive, patrimonio artistico, storico e culturale.
A livello nazionale, 2927 comuni (il 37% del totale) ricadono in una classe di pericolosità sismica alta o medio-alta; in essi risiedono più di 25 milioni di persone pari al 41,5% della popolazione e corrispondono a una superficie di 135.000 Km2 (circa il 45% del territorio nazionale).
Il rischio vulcanico in Italia interessa principalmente le regioni in cui sono presenti i principali apparati vulcanici attivi. I vulcani sono localizzati nell’area tirrenica meridionale e sono legati alle attività innescate dai movimenti delle placche tettoniche. In particolare in Campania sono presenti il Vesuvio, i campi Flegrei e il monte Epomeo sull’Isola di Ischia (collegato anche agli eventi sismici verificatisi nell’Isola). In Sicilia si ricordano le isole di Vulcano, Lipari, Panarea, Pantelleria e i vulcani Stromboli ed Etna.
L’aumento di temperatura è particolarmente elevato nelle città di Roma (+2,5°C), Perugia (2,1°C), Milano e Torino (+2,0°C) e Bologna (1,7°C).