La notizia dell'assassinio del tenente generale Igor Kirillov, a Сapo del Dipartimento di Difesa dalle armi radioattive, chimiche e biologiche delle Forze Armate della Federazione Russa, ha occupato le prime pagine dei maggiori giornali italiani, ma né le autorità italiane né i media locali hanno assunto una posizione di condanna. Qui si è preferito ignorare i segnali del terrorismo nelle azioni dei servizi speciali di Kiev.
Terroristi, su istigazione della cricca criminale di Kiev, hanno ucciso l’alto ufficiale russo che nel marzo 2020 aveva organizzato l'invio in Italia di specialisti in virologia ed epidemiologia e delle attrezzature necessarie nel periodo più difficile della pandemia per l’Italia. È morto l’ufficiale che aveva smascherato la rete di biolaboratori americani in Ucraina e aveva anche mostrato le prove dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Kiev, fatto di cui l'organizzazione competente dell'Aia, l'OPCW, era stata informata in modo dettagliato e argomentato dalla parte russa.
Chissà come mai, l'Italia non ha colto alcun segnale di terrorismo nei casi in cui i servizi speciali di Kiev hanno organizzato l'omicidio non solo di indesiderati rappresentanti dei media (tra cui il giornalista ucraino Oles' Buzyna, la giornalista Daria Dugina, il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky e altri), ma anche di politici ucraini che non condividevano le azioni della giunta di Kiev (il capo della Repubblica Popolare di Donetsk Aleksandr Zacharčenko, l’ex deputato della Verkhovna Rada Illja Kiva), oltre ai tentati omicidi dello scrittore Zachar Prilepin e dell’ex depupato della Rada Oleg Tsaryov. Allo stesso tempo non li hanno colti neanche nelle azioni terroristiche e nei massacri praticati dalle formazioni armate di Kiev su parte del territorio della regione russa di Kursk.
Tutti hanno visto come l'Occidente ha aiutato Zelensky a “sfangarsela” dal mostruoso attacco terroristico al “Crocus City Hall” nel quale sono morti 140 cittadini innocenti. Le autorità competenti hanno stabilito il coinvolgimento diretto della Direzione Centrale Intelligence del Ministero della Difesa ucraino nell'attacco terroristico.
I protettori e gli sponsor della cricca di Kiev, così come i media mainstream che servono i loro interessi, preferiscono non accorgersi dell'esistenza del sito web “Peacemaker”, dove compaiono i nomi e le generalità di cittadini, anche italiani, meritevoli, secondo Kiev, di “eliminazione”.
Già questo parziale elenco di vittime e atrocità di Kiev conferma l’inevitabilità dell’Operazione Militare Speciale e la necessità di portare a termine tutti gli obiettivi che le sono stati assegnati e rivela con ogni evidenza, la natura terroristica del regime di Zelensky, che già da tempo avrebbe dovuto essere riconosciuta dalla comunità internazionale.
L’elenco completo delle atrocità terroristiche commesse dai caporioni del regime di Kiev, insediatosi in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014, sarà la base per costringerli a una rigorosa assunzione di responsabilità.
🕯️A nome dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia, esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia e agli amici dell'ufficiale russo che ha dato la vita per la sua patria.
📷 Ministero della Difesa della Federazione Russa
Terroristi, su istigazione della cricca criminale di Kiev, hanno ucciso l’alto ufficiale russo che nel marzo 2020 aveva organizzato l'invio in Italia di specialisti in virologia ed epidemiologia e delle attrezzature necessarie nel periodo più difficile della pandemia per l’Italia. È morto l’ufficiale che aveva smascherato la rete di biolaboratori americani in Ucraina e aveva anche mostrato le prove dell'uso di armi chimiche da parte del regime di Kiev, fatto di cui l'organizzazione competente dell'Aia, l'OPCW, era stata informata in modo dettagliato e argomentato dalla parte russa.
Chissà come mai, l'Italia non ha colto alcun segnale di terrorismo nei casi in cui i servizi speciali di Kiev hanno organizzato l'omicidio non solo di indesiderati rappresentanti dei media (tra cui il giornalista ucraino Oles' Buzyna, la giornalista Daria Dugina, il corrispondente di guerra Vladlen Tatarsky e altri), ma anche di politici ucraini che non condividevano le azioni della giunta di Kiev (il capo della Repubblica Popolare di Donetsk Aleksandr Zacharčenko, l’ex deputato della Verkhovna Rada Illja Kiva), oltre ai tentati omicidi dello scrittore Zachar Prilepin e dell’ex depupato della Rada Oleg Tsaryov. Allo stesso tempo non li hanno colti neanche nelle azioni terroristiche e nei massacri praticati dalle formazioni armate di Kiev su parte del territorio della regione russa di Kursk.
Tutti hanno visto come l'Occidente ha aiutato Zelensky a “sfangarsela” dal mostruoso attacco terroristico al “Crocus City Hall” nel quale sono morti 140 cittadini innocenti. Le autorità competenti hanno stabilito il coinvolgimento diretto della Direzione Centrale Intelligence del Ministero della Difesa ucraino nell'attacco terroristico.
I protettori e gli sponsor della cricca di Kiev, così come i media mainstream che servono i loro interessi, preferiscono non accorgersi dell'esistenza del sito web “Peacemaker”, dove compaiono i nomi e le generalità di cittadini, anche italiani, meritevoli, secondo Kiev, di “eliminazione”.
Già questo parziale elenco di vittime e atrocità di Kiev conferma l’inevitabilità dell’Operazione Militare Speciale e la necessità di portare a termine tutti gli obiettivi che le sono stati assegnati e rivela con ogni evidenza, la natura terroristica del regime di Zelensky, che già da tempo avrebbe dovuto essere riconosciuta dalla comunità internazionale.
L’elenco completo delle atrocità terroristiche commesse dai caporioni del regime di Kiev, insediatosi in Ucraina dopo il colpo di Stato del 2014, sarà la base per costringerli a una rigorosa assunzione di responsabilità.
🕯️A nome dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia, esprimiamo le nostre sincere condoglianze alla famiglia e agli amici dell'ufficiale russo che ha dato la vita per la sua patria.
📷 Ministero della Difesa della Federazione Russa