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NUOVO STUDIO: I VENTILATORI, UN TRATTAMENTO MORTALE MASCHERATO DA SALVEZZA Durante la pandemia di COVID-19, milioni di pazienti sono stati attaccati ai ventilatori meccanici nella speranza di salvarli. Ma una nuova ricerca svela una realtà sconcertante: i ventilatori non hanno salvato tutte queste vite; anzi, in molti casi, li hanno danneggiati irreparabilmente. Quello che doveva essere un trattamento di salvataggio si è rivelato essere un'arma a doppio taglio, che ha aggravato le condizioni dei pazienti e ha contribuito a fare più danni che benefici.
Gli scienziati dell'Università di Tulane hanno scoperto che l'aria forzata nelle sacche polmonari collassate dai ventilatori può causare piccole "esplosioni" nei polmoni, provocando danni ai tessuti polmonari che peggiorano condizioni già letali come la sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), una delle complicanze più gravi del COVID-19. Invece di migliorare la respirazione dei pazienti, i ventilatori hanno contribuito a un circolo vizioso di danni polmonari che ha condotto molti pazienti a una morte prematura.
Il fatto che milioni di persone siano state messe sui ventilatori senza una valutazione sufficiente dei rischi è un errore colossale che non può essere ignorato. Mentre si credeva che il ventilatore fosse un salvavita, molti pazienti hanno subito danni che avrebbero potuto essere evitati. La ventilazione meccanica è stata trattata come la soluzione universale per tutti i casi gravi, ma in realtà è stata una pratica crudele che ha aggravato i problemi respiratori, lasciando i polmoni dei pazienti a subire danni irreversibili.
La ricerca suggerisce che l'uso indiscriminato dei ventilatori in una situazione di emergenza ha causato esplosioni microscopiche nei polmoni dei pazienti, esponendoli a un rischio maggiore di complicazioni fatali. E non parliamo di casi isolati. Milioni di persone sono state sottoposte a questa pratica, che si è rivelata devastante per la loro salute a lungo termine. Per quante vite salvate, quante ne sono state rovinate o addirittura tolte dai ventilatori?
L'interrogativo fondamentale che emerge è: quanti pazienti sono stati danneggiati dai ventilatori? Mentre il mondo correva per salvare il maggior numero di vite possibile, non è stato fatto abbastanza per comprendere a fondo i danni collaterali di questo trattamento. La verità è che, in molti casi, i ventilatori non solo non hanno salvato i pazienti, ma li hanno esposti a un rischio di morte maggiore, contribuendo a un esito tragico che sarebbe potuto essere evitato con un approccio più mirato.
Invece di essere un trattamento risolutivo, i ventilatori sono diventati un simbolo di quanto il sistema sanitario abbia agito d’impulso, cercando soluzioni veloci a un problema complesso senza considerare le gravi conseguenze. Il danno che questi dispositivi hanno causato non può più essere ignorato: non sono stati strumenti di salvezza, ma piuttosto killer silenziosi che hanno peggiorato le condizioni di molti pazienti già in gravi difficoltà.
Fonte: SciTechDaily
Secondo alcune stime, gli ospedali hanno ricevuto tra i 15.000 e i 48.000 dollari per ogni paziente in trattamento intensivo a causa del COVID-19, con pagamenti che variavano da 13.000 a 40.000 dollari per paziente, a seconda della gravità e della necessità di ventilazione meccanica. Questi pagamenti erano legati al trattamento dei pazienti COVID-19, spesso codificati come insufficienza respiratoria o polmonite, condizioni comuni per i pazienti ricoverati in terapia intensiva.
La teoria "Segui i soldi" invita a riflettere su come gli interessi economici possano influenzare le decisioni sanitarie.
In un momento di emergenza sanitaria globale, la domanda è se la salute dei pazienti sia stata davvero la priorità assoluta, o se gli interessi finanziari abbiano avuto un ruolo determinante nel trattamento dei malati.
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T.me/Davide_Zedda