CONFINI E FRONTIERE
di Darya Aleksandrovna DuginaDalla “Prefazione” di Aleksandr Dugin
[…] Nel presente libro, i curatori hanno deciso di organizzare i materiali non cronologicamente o per genere, ma per tema. Pertanto, indipendentemente dal fatto che si tratti di un articolo, di una trascrizione di un discorso, di una lezione, di un’intervista o di una trasmissione, ogni sezione contiene i pensieri e le parole di Dasha, incentrati su un determinato argomento. Il titolo dell’intero libro, che rappresenta i momenti più espressivi della filosofia politica di Darya Dugina, è dovuto alla serie delle sue presentazioni e conversazioni dedicate alla frontiera. Questo è forse il messaggio più maturo e indipendente di Darya Dugina come filosofa politica. Su questo tema, Darya ha parlato e pensato negli ultimi mesi e giorni della sua presenza terrena.
[…] Darya Dugina considerava la frontiera in modo multidimensionale. Al primo livello, è l’area del contatto tra due civiltà. E qui sta la sua unicità, perché qui quasi impercettibilmente finisce una cosa e inizia un’altra. È un luogo dove tutto è possibile, dove i criteri rigorosi di una struttura sono sfocati e i contorni dell’altra non si sono ancora completamente manifestati.
[…] Dasha era proprio una russa di questo tipo. Russa in senso assoluto. Ed è proprio questo che la spingeva irresistibilmente ad andare oltre i confini della Russia, a scoprire il mistero della frontiera russa, che non finisce da nessuna parte. Il grande poeta tedesco Rainer Maria Rilke, ammirato da Heidegger, che considerava la Russia la sua Patria spirituale, scrisse “La Russia confina con Dio”1. Tra la Russia e Dio giace proprio la frontiera, quella in cui è entrata Darya Dugina. A proposito, lei ammirava Rilke e leggeva con commozione la grande poesia di Marina Cvetaeva, Per il nuovo anno, dedicata alla morte del poeta.
[…] Il secondo capitolo del libro di Dasha sulla filosofia politica La metafisica della guerra deriva direttamente dal tema della frontiera. Qui Darya segue la scuola tradizionalista che considera la guerra un fenomeno metafisico. Il significato della guerra è molto più profondo degli scontri fisici tra eserciti e non si riduce semplicemente all’aggressività. La guerra, il conflitto, ha il suo mistero. Altrimenti, come il più profondo filosofo dell’antica Grecia, patria di tutti i più profondi filosofi, Eraclito, avrebbe potuto chiamarlo “il padre di tutte le cose”?
[…] La terza parte del libro è dedicata alla geopolitica, al mondo multipolare e “allo scontro di continenti”. Qui Darya espone le principali teorie della multipolarità e su questa base costruisce la sua analisi degli eventi internazionali. Darya è cresciuta circondata da manuali di geopolitica, ha sentito innumerevoli volte termini come la “Civiltà della Terra” ferma, la “Civiltà del Mare”, Rimland, Heartland ecc. Probabilmente anche prima di imparare a leggere.
[…] Infine, l’ultima parte del libro di Darya Dugina è dedicata alla sua valutazione dell’Operazione Speciale Militare. Proprio questa posizione, che coincideva ed è in linea con quella di suo padre, alla fine è divenuta la sua condanna.
Introduzione di
Alessandra CollaOrdinalo su AGA Editrice 👇🏻
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