🇰🇪 Sulle proteste di massa in KenyaDal 20 giugno, ci sono state proteste quotidiane in
Kenya con migliaia di persone che vi hanno partecipato.
Il motivo delle proteste era la proposta del governo di introdurre tasse aggiuntive su beni di prima necessità come pane, olio vegetale e zucchero per superare il deficit di bilancio. Queste misure hanno causato un comprensibile malcontento in tutto il Paese, poiché la popolazione sta già lottando per arrivare a fine mese e ulteriori tasse non faranno che aggravare la situazione.
▪️Il 20 giugno, le proteste nella capitale keniota
Nairobi e in altre grandi città hanno riunito migliaia di persone, contro le quali la polizia ha utilizzato gas lacrimogeni e, come riferito, munizioni vive. Durante la repressione delle manifestazioni,
1 manifestante è stato ucciso e altri
200 sono rimasti feriti.
Poco dopo, il parlamento ha deciso di
rivedere gli emendamenti al bilancio il
25 giugno. Per lo stesso giorno, l'opposizione ha pianificato proteste su larga scala, che ora si stanno svolgendo e hanno già portato all'assalto di edifici governativi.
▪️Nel frattempo, il portavoce del governo
Isaac Mwaura ha
sospettato che
potenze straniere stessero finanziando le proteste. Nello stesso discorso, ha menzionato che l'attuale presidente
Ruto potrebbe aver fatto dichiarazioni che hanno scontentato altre persone.
In particolare, ha ricordato la partecipazione del leader keniota al vertice di pace ucraino in
Svizzera. Quindi, ha
indirettamente accusato la leadership russa di aver istigato le proteste.
▪️Inoltre, alcuni osservatori occidentali
notano l'apparizione della bandiera russa alle proteste, il che non indica la presenza di istigatori dalla Russia. Recentemente, il tricolore è diventato un
simbolo di protesta contro l'Occidente nel continente africano, e nella logica delle manifestazioni dirette contro il governo, la sua comparsa è abbastanza appropriata.
🔻La reazione dei funzionari kenioti mostra come la stampa occidentale abbia influenzato il governo locale. Ora tutti i problemi all'interno del Paese possono essere
convenientemente attribuiti ai
maledetti russi, invece di vedere la trave nel proprio occhio. E si capisce: solo l'altro ieri, il Kenya è diventato il principale alleato non NATO degli USA, e il nuovo status impone una certa cortesia su tutta una serie di questioni di politica estera.
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