Voluntarismo en Lucha✊🏴


Channel's geo and language: Italy, Italian
Category: Politics


Volontarismo e Libertarismo🏴‍☠️
Canal de voluntaristas que acepta que el sistema estado-nación forma parte del pasado
Quieres unirte al grupo? escríbenos aquí
: volenlucha@gmail.com
Ex-Contropotere

Related channels  |  Similar channels

Channel's geo and language
Italy, Italian
Category
Politics
Statistics
Posts filter




Abajo el fascismo todxs con Corea 🔻✊🏴










Solo el pueblo salva al pueblo 🏴✊


















Forward from: Cannibali e Re
Questo testo è tratto dall’ultima lettera del partigiano Remo Dovano alla sua amata Rina, scritta poco prima di essere ucciso dai fascisti.

Remo Dovano, nato a Torino il 21 aprile 1920, fu un operaio della Way-Assauto di Asti e partigiano, noto con il nome di battaglia "Donovan". Già nei primi anni '40 si unì al gruppo comunista clandestino della fabbrica e nel marzo del 1943 partecipò all'organizzazione degli scioperi contro la guerra fascista. Dopo l'armistizio si aggregò all’VIII Divisione Garibaldi “Asti” nella zona di Borgo San Dalmazzo e combatté nella battaglia di Boves. Nel febbraio 1944 la sua formazione si disperse a causa di un rastrellamento nazifascista, costringendolo a tornare ad Asti, dove si unì alle Squadre d’Azione Patriottica (SAP). Nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 1944 Dovano e altri tre compagni affissero manifesti clandestini che incitavano gli astigiani a scioperare contro la guerra ma furono scoperti da una pattuglia fascista. Dovano fu catturato e portato in carcere, dove venne torturato per due giorni senza rivelare alcuna informazione. Il 4 maggio 1944 fu sommariamente condannato a morte e fucilato al poligono di tiro di Sessant, una frazione di Asti. Durante il trasporto verso il luogo dell’esecuzione i fascisti continuarono a torturarlo, colpendolo ripetutamente con il calcio dei fucili.

La lettera di Remo Dovano a Rina è contenuta insieme a quelle di altre 150 donne e uomini della Resistenza nel nostro ultimo libro “Qui soltanto il cadavere, l’idea non muore”: https://cronacheribelli.it/products/qui-soltanto-il-cadavere-lidea-non-muore-lettere-di-donne-e-uomini-della-resistenza


Forward from: Cannibali e Re


Forward from: Cannibali e Re
"Soffia il vento e fischia la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar" ed andremo fino alla fine, fino alla vittoria, alla libertà, alla nostra casa, che ci attende all’amore che si schiude alla nostra gioventù.”
Questo brano è tratto da una lettera scritta dal partigiano Giampaolo Grosso alla sua fidanzata Gisella poco prima di essere ucciso.
Giampaolo, nato a Genova il 30 marzo 1920, era uno studente di Scienze Agrarie all'Università di Bologna. Allo scoppio della Seconda guerra mondiale si arruolò come volontario e divenne allievo ufficiale del 1º Reggimento artiglieria da campagna della Divisione “Acqui”. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943 fu catturato dai tedeschi, ma riuscì a fuggire prima di essere internato. Successivamente si unì alle formazioni partigiane della Valtellina, assumendo il nome di battaglia "Paolo". Nel maggio del 1944 fu nominato commissario politico della 55ª Brigata “Fratelli Rosselli”, parte della II Divisione Garibaldi “Lombardia”. Il 20 agosto 1944 Grosso guidò i suoi uomini in un attacco al presidio tedesco presso la centrale elettrica di Regoledo di Cosio, nel territorio di Sondrio. Dopo aver disarmato il nemico, il gruppo partigiano fu sorpreso dall'arrivo di rinforzi tedeschi e Grosso fu ucciso in uno scontro a fuoco. Aveva ventiquattro anni. Un distaccamento della Brigata "Fratelli Rosselli" fu successivamente intitolato a lui.
"Noi non ci aspettiamo lodi, né ricompense, siamo vilipesi, vituperati, denigrati, ma sappiamo che il domani metterà in luce molte cose e che gli "eroi" di adesso, che fanno quello che hanno fatto in questi poveri passi, saccheggiando, bruciando e rubando, avranno la giusta ricompensa. Ti amo tanto e so che il mio amore è ricambiato con eguale slancio ed eguale fervore. Per questo voglio vivere, voglio combattere, perché tu sii mia per sempre e perché l’avvenire dei nostri pupetti abbia ad essere radioso, senza incertezze, tutto luce come quello che tanto desideriamo e che ci dobbiamo piuttosto plasmare con le nostre mani."

La lettera di Giampaolo Grosso è contenuta insieme a quelle di altre 150 donne e uomini della Resistenza nel nostro ultimo libro “Qui soltanto il cadavere, l’idea non muore”. Le prime 100 copie del libro sono a disposizione a prezzo scontato. Lo trovate qui: https://cronacheribelli.it/products/qui-soltanto-il-cadavere-lidea-non-muore-lettere-di-donne-e-uomini-della-resistenza





20 last posts shown.