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RUBRICA RUSSIA AMICA IL LUNGO FILO CHE CI LEGAContinua l’opera di isolamento della Russia da parte della classe dirigente dell’UE e di molti governi dell’Europa geografica.
In questo momento dove con tutti i distinguo del caso si aprono spiragli di pace, i nostri governi sembrano dei torelli nell’arena, bava alla bocca, scagliarsi contro un drappo rosso.
Accecati ma che faranno fare a noi cittadini, sudditi, servi, schiavi o non so in che altro modo definirci, la parte dell’agnello sacrificale.
Serve un nemico e come d’abitudine si punta sulla Russia, con le sue brame di espansione e conquista del mondo salvo poi non esserci prove a sostegno di questa idiota tesi.
Quanto questo sia lontano dalla realtà oramai dovrebbero averlo compreso tutti, almeno quelli che hanno un briciolo di materia grigia che ancora funziona.
Eppure siamo al punto di partenza: in tutti i modi si cerca di far montare un odio viscerale verso la Russia ed i Russi alimentando paure inesistenti.
La Russia non ci odia, non ci vuole conquistare: per anni ha cercato in tutti i modi possibili di allacciare rapporti proficui con i nostri Paesi. Inutile, per andare d’accordo bisogna essere almeno in due e qui il secondo non si vede.
I Russi ci odiano meno ancora, anzi, ci adorano.
Esatto, non è un modo di dire: ci adorano e lo posso testimoniare tutti i giorni, direttamente ed indirettamente.
Mezz’ora fa ero al bar con un Claudio che vive qui a Mosca nello stesso condominio. Il mese scorso, mi raccontava, sono venuti in Russia per la prima volta i suoi genitori.
Nessuna conoscenza del russo o dell’inglese.
Hanno girato 15 giorni per la città, quasi sempre da soli e la cosa che più li ha colpiti è stata la disponibilità della gente a prestare tutto l’aiuto possibile in qualsiasi occasione.
Si, la città è bella, maestosa, funzionale, pulita, efficiente… tutto vero: ma la gente fa la vera differenza.
Si, siamo noi a fare la differenza, ovunque ci troviamo, ognuno con le sue attenzioni, con garbo, con l’educazione, col sorriso: è poco, non costa nulla e rende molto.
Uscendo dalla spirale d’odio che ci vogliono inculcare, riusciremo non solo a goderci la bellezza del pianeta in cui viviamo ma riusciremo a vedere anche tutto ciò che ci lega gli uni agli altri, unisce i nostri mondi apparentemente distanti ed invece così vicini.
In questi giorni vi è una ricorrenza a tutti nota: l’8 marzo si celebra la “Giornata Internazionale della Donna”.
Come spesso accade, le nostre ricorrenze le abbiamo snaturate per far posto alle “feste” che nulla ricordano i motivi per cui si celebrano.
Noi maschietti regaliamo un ramoscello di mimosa che mimosa non è mentre molte donne ne approfittano per trascorrere una serata lontano dai propri compagni, magari per vederne altri con fisico temprato che si spogliano a pagamento.
E’ tutto molto allegro.
Ma è anche triste, per l’occasione mancata di rinnovare dei ricordi che ci aiutino a celebrare degnamente chi abbiamo di fianco tutti i giorni, siano nonne, madri, mogli, compagne, sorelle, figlie, colleghe o amiche.
Eppure a questa “celebrazione” non ci siamo arrivati per caso e nemmeno senza sacrificio.
L’amico Davide Rossi, che già avete conosciuto, mi ha fatto dono della sua memoria ché possiamo utilizzarla per ricordare il significato profondo di questa giornata e contestualmente comprendere anche quanto i nostri mondi non siano lontani ma intrinsecamente collegati.
La vicinanza del mondo Russo con quello dei nostri Paesi ha prodotto molte luci: l’incoscienza e la spregiudicatezza di alcuni hanno prodotto anche qualche ombra.
Ombre tragiche che si sono riversate sugli inermi.
Ombre che oggi qualcuno vuol farci rivivere.
Ripercorriamo insieme a Davide la storia di questa “celebrazione”, facciamone buon uso e facciamo in modo che la luce prevalga su di noi, sulle nostre famiglie, sulle donne tutte che ancora vengono discriminate, anche in casa nostra.
Buona lettura.
Da Mosca è tutto… per ora. Enio
https://telegra.ph/8-marzo-03-06🔠🔠🔠🅰️🔠🔠©️🔠
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