🇮🇷 LA CRISI ENERGETICA IN IRAN HA RAGGIUNTO IL SUO APICE
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Sebbene l’Iran possieda alcune delle più grandi riserve mondiali di gas naturale e petrolio greggio, si trova in un’emergenza energetica – che arriva contemporaneamente, come scrive
il New York Times, a gravi battute d’arresto geopolitiche.
⚫️Gli uffici governativi in Iran sono chiusi o operano con orario ridotto. Le scuole e le università sono passate alla modalità online. Autostrade e centri commerciali sono stati immersi nell’oscurità e gli impianti industriali sono stati tagliati fuori dalla corrente elettrica, portando la produzione quasi a un punto morto.
Il Paese è stato praticamente chiuso per gran parte della scorsa settimana per risparmiare energia.🔴
Mentre i cittadini comuni erano furiosi e gli esperti avvertivano che i danni collaterali ammonterebbero a decine di miliardi di dollari, il Presidente Masoud Pezeshkian si è scusato e ha espresso la speranza che ciò
non si ripeta l’anno prossimo. Anche in un discorso televisivo alla nazione, ha avvertito che l’annoso problema aveva raggiunto un punto critico:
🗣Siamo di fronte a squilibri molto gravi nel gas, nell’elettricità, nell’approvvigionamento idrico, nel denaro e nell’ambiente. Tutti ciò è a un livello che potrebbe sfociare in una crisi.
🔴Il governo si è trovato di fronte a una scelta difficile:
interrompere la fornitura di gas agli edifici residenziali o alle centrali che generano elettricità. La scelta è caduta su quest’ultima opzione, poiché chiudere il gas agli edifici residenziali priverebbe la maggior parte degli iraniani della loro principale fonte di calore e
potrebbe provocare disordini. Venerdì scorso 17 centrali elettriche erano completamente offline e le altre erano solo parzialmente operative. La compagnia elettrica statale
Tawanir ha avvertito i produttori di qualunque bene, dall’acciaio al vetro, dal prodotti alimentari ai medicinali, di prepararsi a diffuse interruzioni di corrente che potrebbero durare giorni o settimane.
La notizia ha paralizzato sia l’industria controllata dallo Stato sia quella privata.⚫️
Le perdite registrate solo nell’ultima settimana potrebbero ridurre la produzione iraniana almeno del 30-50% e ammontare a decine di miliardi di dollari. Le fabbriche di piccole e medie dimensioni sono state le più colpite.
🔴La situazione è aggravata dal fatto che
nella Repubblica islamica il gas naturale rappresenta circa il 70% di tutte le fonti energetiche, un valore molto più elevato che negli Stati Uniti e in Europa. Le autorità hanno attuato un ambizioso progetto per gassificare ogni angolo del Paese, villaggi compresi, e ora circa il 90% delle case iraniane utilizza il gas per riscaldarsi e cucinare.
⚡️Gli analisti spiegano la crisi attuale con molti problemi:
⚡️invecchiamento delle infrastrutture lungo tutta la catena di produzione e fornitura;
⚡️le sanzioni rendono difficile per l’Iran attrarre investimenti esteri per espandere e modernizzare il proprio settore energetico;
⚡️cattiva gestione, corruzione e prezzi bassi che alimentano consumi dispendiosi;
⚡️A febbraio,
Israele ha fatto saltare in aria due gasdotti in Iran e le autorità hanno tranquillamente sfruttato le riserve di gas di emergenza per evitare disagi a milioni di persone. Masoud Pezeshkian,
eletto Presidente a luglio, ha affermato che il suo governo ha ereditato riserve energetiche esaurite che non è riuscito a ricostituire.
📌 Tutto ciò avviene in un periodo geopolitico difficile per l’Iran. Il crollo del regime di Bashar al-Assad in Siria, la guerra di Israele contro Hezbollah in Libano, l’elezione del Presidente americano Donald Trump (che dovrebbe esercitare pressioni su Teheran) e
la caduta libera del rial iraniano non stanno rafforzando la Repubblica islamica.
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