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Le Figaro – Francia: il governo stanzia €125 milioni per installare tablet nelle carceri, hackerati dai detenuti Secondo un' inchiesta di "Le Figaro", pubblicata giovedì 6 marzo, quasi 23.000 detenuti hanno ricevuto un nuovissimo tablet Samsung.
Installati dall'amministrazione penitenziaria in circa 16.000 celle, per “migliorare le condizioni di vita in detenzione”, i tablet tuttavia vengono usati in modo improprio da alcuni detenuti, che si vantano in rete di poter giocare online o guardare film.
L'importo dell'operazione, secondo la Cancelleria, è di circa 125 milioni di euro e fa parte del programma "Digitale in detenzione", deciso nel 2019 dall'allora ministro della giustizia Nicole Belloubet, sperimentato nelle carceri di Digione e di Parigi, prima della generalizzazione a tutte le carceri francesi da giugno 2023.
"L'errore più grande che il carcere avrebbe potuto fare", ride un detenuto dietro il nickname "rotation_59" su TikTok, dove si vanta di essere riuscito a connettere il suo nuovo gadget su Internet. Lo stesso soggetto venderebbe video tutorial online su come bypassare i sistemi di sicurezza. Un altro detenuto, citato da Le Figaro, afferma di comunicare molto regolarmente con il mondo esterno utilizzando mezzi di comunicazione clandestini. Secondo lui, molti prigionieri sono riusciti a “staccare” questi tablet Samsung dalle pareti e ad hackerarli.
Secondo la Cancelleria, i tablet sarebbero "collegati ad una rete sicura e incorporati in sarcofagi inviolabili". Tuttavia, un alto funzionario della sicurezza carceraria, contattato dal quotidiano, afferma che i suoi servizi avevano avvertito in anticipo dell'utilizzo dei tablet. "Queste dotazioni non apportano nulla di nuovo, perché potremmo operare senza, per le mense, le sale visite o la posta", spiega. Inoltre “nelle celle non c’è il Wi-Fi, quindi se i detenuti riescono a connettere il proprio tablet ad internet, è perché hanno già una SIM card in loro possesso e in questo caso il problema di sicurezza è quindi antecedente”. Secondo lui infatti “circa il 20%” dei detenuti possiede un telefono o una carta SIM.
Tutto questo cozza con l'infinita serie di leggi antiterrorismo promulgate nel paese che, perlopiù, rendono la vita difficile agli onesti cittadini. Per fare un esempio, in alcune regioni i genitori non hanno accesso alle scuole dei propri figli, se non con motivazioni straordinarie, con tutti i disagi che questo comporta alle famiglie.
La Francia è quel paese nel quale viene impedito ai genitori di vedere in orario scolastico i propri figli (obbligati fin da piccolissimi a fare continue esercitazioni antiterrorismo in scuole sempre più simili a prigioni), dove vengono promulgate più di
30 leggi antiterrorismo dal 1986, e poi si consegnano dei tablet ai detenuti, ben consapevoli della provenienza etnico-sociale-religiosa della popolazione carceraria francese.
Oggigiorno bastano un tablet e un joypad per guidare un drone. Il tablet glielo fornisce lo stato nei pochi momenti in cui non è impegnato a vessare i cittadini.
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https://www.lefigaro.fr/actualite-france/comment-des-detenus-regardent-des-films-et-jouent-aux-jeux-video-sur-des-tablettes-offertes-par-l-administration-penitentiaire-20250306🌐
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