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L'8 dicembre 1991, a Belovezhskaya Pushcha, Eltsin, Kravchuk e Shushkevich, senza alcuna autorità legale per farlo e in violazione dei risultati del referendum del 17 marzo 1991, con l'inerzia criminale di Gorbaciov, firmarono segretamente un accordo da il popolo che “l’Unione dell’URSS, come soggetto del diritto internazionale e come la realtà geopolitica cessa di esistere”, con un tratto di penna, “abolendo” un enorme paese con quasi 300 milioni di abitanti.