NON LEGGETE QUELLE BOZZE!
Da molti anni Governo e ministeri hanno preso l'abitudine di pubblicare le versioni provvisorie di atti legislativi e amministrativi non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Il compito di diffonderle viene affidato per lo più alla stampa e tutti, anche in buona fede, si precipitano a commentarle.
Più che altro, in realtà, a me sembra una gara a chi arriva prima.
Pochi si soffermano a riflettere su quanto sia deleterio partecipare a questi giochetti del potere: le versioni finali quasi sempre differiscono in maniera significativa, magari grazie all'aggiunta o eliminazione di poche ma significative parole.
Questo però avviene solo DOPO che l'opinione pubblica si è già formata e consolidata, per cui anche l'interpretazione di quei pochi che effettivamente leggono l'atto finale, quello che poi diventa efficace, è sostanzialmente pilotata.
E c'è un altro fatto ancora più grave: le critiche espresse, in particolare dalle persone più competenti, diventano un manualetto con istruzioni per la modifica.
E siccome in maniera, a mio avviso del tutto illegittima, ormai abbiamo sdoganato la normazione ordinaria fatta con decreti-legge che nulla hanno di urgente e ancora meno di coerente (perché quando un dl si occupa di mille mat tie diverse, arrivando persino a modificare in via postuma la legge di bilancio, sarebbe preciso obbligo delle Camere prima e del Preside della Repubblica poi non lasciare che diventi legge!)...
E beh: in fase di conversione, che avviene entro 60 giorni, lo cambiano ancora!
In quei lunghissimi 60 giorni, insomma, hanno altro tempo per raccogliere informazioni, sia sull'opinione pubblica (di cui si interessano sempre meno) e sia, soprattutto, sui punti deboli individuati dagli esperti.
Che poi ormai... non hanno alcuna vergogna ad apportare modifiche a leggi dello Stato con decreto-legge nonostante in effetti il nostro ordinamento non lo consenta, perché trattasi di un atto che ha FORZA di legge ma NON valore di legge.
Noi dovremmo premere compatti affinché si torni alle leggi parlamentari, quelle che devono essere discusse dalle camere in sessioni pubbliche e che non possono essere cotte e mangiate in pochi giorni e, soprattutto, non possono essere modificate ogni 5 minuti da quattro cialtroni che si arrogano un potere legislativo che APPARTIENE A NOI.
Laura
https://t.me/LeggiamoLeLeggi
Da molti anni Governo e ministeri hanno preso l'abitudine di pubblicare le versioni provvisorie di atti legislativi e amministrativi non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale.
Il compito di diffonderle viene affidato per lo più alla stampa e tutti, anche in buona fede, si precipitano a commentarle.
Più che altro, in realtà, a me sembra una gara a chi arriva prima.
Pochi si soffermano a riflettere su quanto sia deleterio partecipare a questi giochetti del potere: le versioni finali quasi sempre differiscono in maniera significativa, magari grazie all'aggiunta o eliminazione di poche ma significative parole.
Questo però avviene solo DOPO che l'opinione pubblica si è già formata e consolidata, per cui anche l'interpretazione di quei pochi che effettivamente leggono l'atto finale, quello che poi diventa efficace, è sostanzialmente pilotata.
E c'è un altro fatto ancora più grave: le critiche espresse, in particolare dalle persone più competenti, diventano un manualetto con istruzioni per la modifica.
E siccome in maniera, a mio avviso del tutto illegittima, ormai abbiamo sdoganato la normazione ordinaria fatta con decreti-legge che nulla hanno di urgente e ancora meno di coerente (perché quando un dl si occupa di mille mat tie diverse, arrivando persino a modificare in via postuma la legge di bilancio, sarebbe preciso obbligo delle Camere prima e del Preside della Repubblica poi non lasciare che diventi legge!)...
E beh: in fase di conversione, che avviene entro 60 giorni, lo cambiano ancora!
In quei lunghissimi 60 giorni, insomma, hanno altro tempo per raccogliere informazioni, sia sull'opinione pubblica (di cui si interessano sempre meno) e sia, soprattutto, sui punti deboli individuati dagli esperti.
Che poi ormai... non hanno alcuna vergogna ad apportare modifiche a leggi dello Stato con decreto-legge nonostante in effetti il nostro ordinamento non lo consenta, perché trattasi di un atto che ha FORZA di legge ma NON valore di legge.
Noi dovremmo premere compatti affinché si torni alle leggi parlamentari, quelle che devono essere discusse dalle camere in sessioni pubbliche e che non possono essere cotte e mangiate in pochi giorni e, soprattutto, non possono essere modificate ogni 5 minuti da quattro cialtroni che si arrogano un potere legislativo che APPARTIENE A NOI.
Laura
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