Per chiudere la questione REFERENDUM (1 di 2):
dopo la pubblicazione del mio articolo, o più precisamente del testo coordinato a colori, moltissime associazioni, comprese alcune che avevano precedentemente accolto con favore l'iniziativa, hanno preso le distanze adducendo come motivazione l'alto rischio di assenteismo e/o la quasi impossibilità di raggiungere il quorum.
Pochissimi sono entrati nel merito del testo in sé, neanche i sostenitori e proponenti: l'unica cosa che fanno è ripetere fino alla nausea le ragioni per le quali NON si poteva fare questo o quello, evitando però accuratamente di analizzare il testo della legge così come resterebbe se entrassero in vigore le abrogazioni proposte o anche solo una parte di esse.
Personalmente, noto come siano stati depositati 4 diversi referendum e non uno solo.
Le ragioni addotte da chi ha fatto questa scelta sono state piuttosto insoddisfacenti: sostanzialmente si sarebbe trattato di mantenere una unità tale da rendere difficile per la Corte Costituzionale trovare delle incongruenze... in realtà, i 4 referendum non si sovrappongono in nulla, dunque la spiegazione sembra più una supercazzola che una tecnica giuridica.
C'è anche da dire che, se per caso i vari quesiti fossero risultati in conflitto fra loro, il problema si sarebbe comunque riproposto in caso di vittoria del sì per tutti e quattro...
A me sembra piuttosto che proporne 4 aumenti il rischio che anche uno solo non venga votato, cosa che inibirebbe altri referendum per 5 anni.
E come giustamente sottolineato dal signor Billeci, se al "sistema" fa comodo che vengano votati, userà qualunque mezzo affinché lo siano.
E se gli fa comodo che ne passino alcuni specificamente e altri no, idem.
La legge Lollò, dopo la pandemenza, è ormai superata: il governo ha trovato modi ben più efficaci per costringerci a quasi qualunque cosa. Una legge ormai sviscerata in ogni suo dettaglio costituisce in effetti un limite anziché uno strumento di coercizione e oltre 600 ricorsi in attesa di giudizio sono un problema serio; da un lato perché l'erario perderebbe tanti soldi (i nostri!) e i solerti dirigenti pubblici ne avrebbero grane a non finire (questo potrebbe portarli a non ubbidire più alle circolari e applicare invece la legge... un dramma!), dall'altro perché, dopo l'exploit del DL 44 e con gli effetti avversi ormai alle stelle, ritoccare dall'alto la Lollò confermerebbe ulteriormente le teorie dei cd. "complottisti" e, peggio ancora, aumenterebbe i sospetti e la resistenza ai vari trattamenti sanitari, già un gigantesco flop allo stato attuale.
Dispiace per il signor Ferrari, che sicuramente era partito con le migliori intenzioni e che, più a torto che a ragione, si sente attaccato personalmente dalle critiche: in realtà nessuno se l'è presa o se la prende con lui, le obiezioni sono tutte correttamente incentrate sull'opportunità e le possibili conseguenze dell'iniziativa in sé, non sulle intenzioni del comitato promotore.
Diverso è il ragionamento che riguarda gli avvocati, in quanto è seriamente poco credibile che possano non essersi accorti delle falle, non averle potute correggere, non aver letto il testo della legge eventualmente rimanente dopo le abrogazioni o non aver riflettuto in termini di concrete possibilità che oltre il 50% degli aventi diritto vada effettivamente alle urne e voti effettivamente tutti e quattro i referendum.
Peraltro, come e perché si sia verificato tutto ciò è ininfluente: che si tratti di un passo falso è ormai lampante
Fortunatamente, il signor Ferrari e gli altri del comitato (tutti rigorosamente anonimi, non si capisce il perché)
possono ancora rimediare non raccogliendo o non depositando le firme, di modo che restino i vantaggi mediatici della loro iniziativa (dicono che abbia riaperto il dibattito sulle vaccinazioni pediatriche e questo è senz'altro un bene) senza che possa verificarsi alcun danno concreto.
Però non è affatto vero, contrariamente a quanto falsamente sostenuto da qualcuno, che nessuno avrebbe "fatto un cazzo" negli ultimi anni, ANZI!
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