LO HA DETTO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
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L’Intelligenza Artificiale dirime ogni dibattito dall’alto di una potenza, di un’aura di infallibilità superiore a ogni oracolo o divinità.
La tecnica si divinizza e intanto esenta dal pensiero, dal giudizio, dall’onere di ragionare o risolvere autonomamente problemi.
Siamo diventati ipopensanti o de-pensanti liberati da un affanno insostenibile, la riflessione che dà il mal di capo e obbliga a prendere in considerazione punti di vista, idee, prospettive diverse.
Impresa faticosa, noiosa, soggetta a sbagli.
Meglio la rassicurante opinione comune, specie se indiscutibile perché prodotta (il verbo dovrebbe indurre alla riflessione) da una macchina.
Scrive lo psicologo Roberto Marchesini che “perdere la capacità di compiere alcune azioni, compreso il pensiero, significa che la tecnologia ci sta facendo precipitare all’età della pietra”.
Dell’ intelligenza, della libertà.
Troppo difficile da capire: meglio la soluzione pronta, a portata di clic sullo smartphone o sulla Chat GPT alimentata dall’I.A.
La generazione ipopensante è fatta di recettori passivi il cui motto è credere, obbedire, consumare.
Esente da dubbi, poiché solo chi riflette mette in discussione l’esistente.
Il resto lo fa la macchina, con le sue risposte confezionate ammantate di indiscutibilità tecnoscientifica e di onnipotenza.
E’ il soluzionismo: a tutto esiste una soluzione, offerta dalla tecnica.
Non sarà trascorso molto tempo da che sul calendario sarà passato l’anno 2000, che si manifesterà – a partire dall’America – un divieto, non diretto, ma comunque un divieto di ogni tipo di pensare, una legge che avrà lo scopo di soffocare ogni pensiero individuale.
Rudolf Steiner (O.O.167)
https://www.ereticamente.net/gli-ipopensanti-roberto-pecchioli/
https://t.me/NOZTLITALIA
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L’Intelligenza Artificiale dirime ogni dibattito dall’alto di una potenza, di un’aura di infallibilità superiore a ogni oracolo o divinità.
La tecnica si divinizza e intanto esenta dal pensiero, dal giudizio, dall’onere di ragionare o risolvere autonomamente problemi.
Siamo diventati ipopensanti o de-pensanti liberati da un affanno insostenibile, la riflessione che dà il mal di capo e obbliga a prendere in considerazione punti di vista, idee, prospettive diverse.
Impresa faticosa, noiosa, soggetta a sbagli.
Meglio la rassicurante opinione comune, specie se indiscutibile perché prodotta (il verbo dovrebbe indurre alla riflessione) da una macchina.
Scrive lo psicologo Roberto Marchesini che “perdere la capacità di compiere alcune azioni, compreso il pensiero, significa che la tecnologia ci sta facendo precipitare all’età della pietra”.
Dell’ intelligenza, della libertà.
Troppo difficile da capire: meglio la soluzione pronta, a portata di clic sullo smartphone o sulla Chat GPT alimentata dall’I.A.
La generazione ipopensante è fatta di recettori passivi il cui motto è credere, obbedire, consumare.
Esente da dubbi, poiché solo chi riflette mette in discussione l’esistente.
Il resto lo fa la macchina, con le sue risposte confezionate ammantate di indiscutibilità tecnoscientifica e di onnipotenza.
E’ il soluzionismo: a tutto esiste una soluzione, offerta dalla tecnica.
Non sarà trascorso molto tempo da che sul calendario sarà passato l’anno 2000, che si manifesterà – a partire dall’America – un divieto, non diretto, ma comunque un divieto di ogni tipo di pensare, una legge che avrà lo scopo di soffocare ogni pensiero individuale.
Rudolf Steiner (O.O.167)
https://www.ereticamente.net/gli-ipopensanti-roberto-pecchioli/
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