Giorgio Bianchi Photojournalist dan repost
Io non metto in dubbio che l'arresto della giornalista Cecilia Sala da parte delle "retrogradi" autorità iraniane sia un atto deliberato di un governo autoritario e così via...che merita riprovazione e così via...
Tra l'altro, la Sala è autrice di articoli di assoluto valore come "10 cose memorabili di Barack Obama" (Sic!); pubblicato sul sempre obiettivo giornale della rete "Wired", lo stesso che ci ricordava quanto fosse figo Juan Guaido', ad esempio.
Tuttavia, non riesco a capire come mai nessuno osi alzare la voce sui 200 giornalisti uccisi nella striscia di Gaza "dall'unica democrazia del Medio Oriente" (quella che strappa e sputa sulle croci, per intenderci) dopo il 7 ottobre 2023, letteralmente presi di mira perché testimoni di un genocidio. Quella stessa "democrazia" che prima uccise la giornalista Shireen Abu Akleh in Cisgiordania e poi massacrò a colpi di manganello gli astanti al suo funerale.
Giusto per fare un raffronto, faccio notare che (fonte Freedom Forum) nel corso della guerra del Vietnam (più o meno dal 1962 al 1975) sono morti 63 corrispondenti; 17 in quella di Corea (1950-53); 69 nel corso della Seconda Guerra Mondiale; 75 nelle guerre balcaniche tra il 1991 ed il 1995. Curiosamente, i numeri iniziano a salire con le "guerre al terrore" dell'era Bush (71 giornalisti morti solo tra 2003 e 2006 in Iraq, numero salito ulteriormente negli anni successivi). Altrettanto curioso il fatto che ci siano giornalisti di serie A ed altri di serie B, laddove i secondi non sono meritevoli di particolari attenzioni (penso all'assassinio di Andy Rocchelli in Ucraina, risolto in un processo farsa con il colpevole acclamato come eroe da Kiev).
Daniele Perra
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
Tra l'altro, la Sala è autrice di articoli di assoluto valore come "10 cose memorabili di Barack Obama" (Sic!); pubblicato sul sempre obiettivo giornale della rete "Wired", lo stesso che ci ricordava quanto fosse figo Juan Guaido', ad esempio.
Tuttavia, non riesco a capire come mai nessuno osi alzare la voce sui 200 giornalisti uccisi nella striscia di Gaza "dall'unica democrazia del Medio Oriente" (quella che strappa e sputa sulle croci, per intenderci) dopo il 7 ottobre 2023, letteralmente presi di mira perché testimoni di un genocidio. Quella stessa "democrazia" che prima uccise la giornalista Shireen Abu Akleh in Cisgiordania e poi massacrò a colpi di manganello gli astanti al suo funerale.
Giusto per fare un raffronto, faccio notare che (fonte Freedom Forum) nel corso della guerra del Vietnam (più o meno dal 1962 al 1975) sono morti 63 corrispondenti; 17 in quella di Corea (1950-53); 69 nel corso della Seconda Guerra Mondiale; 75 nelle guerre balcaniche tra il 1991 ed il 1995. Curiosamente, i numeri iniziano a salire con le "guerre al terrore" dell'era Bush (71 giornalisti morti solo tra 2003 e 2006 in Iraq, numero salito ulteriormente negli anni successivi). Altrettanto curioso il fatto che ci siano giornalisti di serie A ed altri di serie B, laddove i secondi non sono meritevoli di particolari attenzioni (penso all'assassinio di Andy Rocchelli in Ucraina, risolto in un processo farsa con il colpevole acclamato come eroe da Kiev).
Daniele Perra
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist