Lui è Lorenzo, 9 anni. Scrive e sbaglia. Anche i suoi compagni sbagliano. Ma Lorenzo sbaglia di più. Troppo rispetto a loro. Omissioni di lettere. Doppie. Separazioni di parole. Così tanti errori che arriva la diagnosi. Lorenzo è Disortografico.
Un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) che concerne una difficoltà nella corretta transcodifica ortografica. Lorenzo è nato DSA. Come è nato con gli occhi castano chiaro ed i capelli scuri. Come è anche nato ed è intelligentissimo.
Lorenzo vede sua mamma Cristina aiutarlo ogni giorno nei temi, nel correggergli "valiGLie" con "valigie", a fargli leggere meglio le paroline mentre gli tiene la mano. Ed il mondo di Lorenzo è tutto li, nel calore della mano di sua madre.
Poi torna a scuola. Gli viene chiesto di raccontarsi e descriversi.
Lorenzo si rappresenta come un bambino insicuro, timido, pauroso del mondo, ma anche coraggioso. E dove trova quel coraggio? Dal pensiero di quella mano calda che lo sorregge negli sbagli.
Perché l'amore è anche questo, aiutare tenendosi per mano, riconoscere insieme l'errore, ed andare avanti, insieme.
Apprendimento ed emozioni passano entrambe da un'unica via, quella delle parole.
Dosatele con il cuore, perchè le parole possono essere le mani che lievemente abbracciano ma anche i macigni che senza pietà sotterrano.
Lorenzo oggi ci insegna la forza delle parole.
Che queste vanno oltre ogni errore.
Oltre ogni correzione.
Perchè, anche se formalmente in errore, caro Lorenzo, «La more della mamma» nella sostanza sei sempre tu, e va bene così ❤️
Con un cordiale saluto
Dr. G. Lo Presti.
Psicologo professionista
Un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) che concerne una difficoltà nella corretta transcodifica ortografica. Lorenzo è nato DSA. Come è nato con gli occhi castano chiaro ed i capelli scuri. Come è anche nato ed è intelligentissimo.
Lorenzo vede sua mamma Cristina aiutarlo ogni giorno nei temi, nel correggergli "valiGLie" con "valigie", a fargli leggere meglio le paroline mentre gli tiene la mano. Ed il mondo di Lorenzo è tutto li, nel calore della mano di sua madre.
Poi torna a scuola. Gli viene chiesto di raccontarsi e descriversi.
Lorenzo si rappresenta come un bambino insicuro, timido, pauroso del mondo, ma anche coraggioso. E dove trova quel coraggio? Dal pensiero di quella mano calda che lo sorregge negli sbagli.
Perché l'amore è anche questo, aiutare tenendosi per mano, riconoscere insieme l'errore, ed andare avanti, insieme.
Apprendimento ed emozioni passano entrambe da un'unica via, quella delle parole.
Dosatele con il cuore, perchè le parole possono essere le mani che lievemente abbracciano ma anche i macigni che senza pietà sotterrano.
Lorenzo oggi ci insegna la forza delle parole.
Che queste vanno oltre ogni errore.
Oltre ogni correzione.
Perchè, anche se formalmente in errore, caro Lorenzo, «La more della mamma» nella sostanza sei sempre tu, e va bene così ❤️
Con un cordiale saluto
Dr. G. Lo Presti.
Psicologo professionista