Collettivo Comunista Broz-Veneto Orientale

Le principali aziende energetiche dell'Europa centrale hanno scritto al capo dell'UE Ursula von der Leyen per chiedere di estendere l’accordo di transito che trasporta il gas russo in tutta l'Ucraina, segnando l'ultima spinta della regione per garantire la continuità delle forniture da Mosca.
In una lettera inviata martedì al presidente della Commissione europea, le aziende di fornitura di gas, gli operatori di rete e i consumatori industriali di Ungheria, Slovacchia, Austria e Italia hanno affermato che la fine dell'accordo potrebbe "complicare la fornitura di gas" e "comportare un aumento dei prezzi del gas per i consumatori europei".
Slovacchia e Ungheria – guidate da Robert Fico e Viktor Orbán, amici della Russia – hanno cercato per mesi di rinnovare l'accordo, firmato tra Kiev e Mosca nel 2019, che consente il passaggio del gas attraverso l'Ucraina verso l'Europa. Le due nazioni sostengono che la fine dell'accordo minaccia la loro sicurezza di approvvigionamento e potrebbe aumentare i prezzi dell'energia in pieno inverno.
SPP, il fornitore di energia statale slovacco, che ha firmato la lettera, ha avvertito che il taglio costerà al Paese "più di 220 milioni di euro" per sostituire le forniture perse. La lettera è stata firmata anche dalla Federazione delle Industrie Austriache e dalla società consortile Gas Intensive, un organismo che rappresenta le imprese ad alta intensità di gas in Italia.