Camilla Toffali dan repost
Salve a tutti!
Guardandomi intorno noto sempre di più una crescente superbia. Il ritenersi migliori di ciò che si è in realtà e dei professionisti qualificati che dovrebbero svolgere al meglio il loro lavoro (es. medici, professori, capi di aziende, etc.) provoca, insieme alla piaga dei social, una incredibile ondata di disinformazione. Il superbo infatti pensa di essere capace di procurarsi le informazioni da solo e, pare incredibile, va sempre a fidarsi di fonti che rivelano verità celate e che nessuno, a parte il soggetto in esame, è capace di comprendere. La sfiducia verso il "superiore" è dovuto a tantissimi fattori: la poca meritocrazia italiana, la distanza gerarchica tra capo e impiegato, il crescente divario tra ricchi e poveri che genera rabbia repressa per l'impossibilità di ribaltare la situazione. Anche l'abbassamento del livello d'istruzione è un fattore da non sottovalutare in quanto toglie alcuni strumenti critici adatti per poter riflettere con la propria testa. E quindi l'effetto Dunning Kruger è libero di esercitarsi: più non si sa, più si crede di conoscere e quindi ci si ritiene di essere superiori agli altri.
Non riesco ancora a comprendere a fondo le cause dell'evoluzione della nostra cultura, così distante a quella professata dai miei nonni e che miei genitori mi raccontavano: rispetto verso le autorità e verso le persone più qualificate che sicuramente avrebbero agito meglio rispetto ad un "non qualificato". Forse questo mondo digitale ci ha dato l'illusione di conoscere a fondo un argomento senza mai averlo veramente studiato o averci riflettuto profondamente. Questa conoscenza apparente fornisce la scusa di poter parlare al pubblico di temi complessi senza averne il diritto e, se una volta questi discorsi venivano considerati da pochi, ora la risonanza é di gran lunga superiore.
Penso che comunque l'umiltà che manca possa essere insegnata alle varie generazioni tramite l'educazione: educazione all'altro e rispetto del pensiero e delle capacità altrui.
Guardandomi intorno noto sempre di più una crescente superbia. Il ritenersi migliori di ciò che si è in realtà e dei professionisti qualificati che dovrebbero svolgere al meglio il loro lavoro (es. medici, professori, capi di aziende, etc.) provoca, insieme alla piaga dei social, una incredibile ondata di disinformazione. Il superbo infatti pensa di essere capace di procurarsi le informazioni da solo e, pare incredibile, va sempre a fidarsi di fonti che rivelano verità celate e che nessuno, a parte il soggetto in esame, è capace di comprendere. La sfiducia verso il "superiore" è dovuto a tantissimi fattori: la poca meritocrazia italiana, la distanza gerarchica tra capo e impiegato, il crescente divario tra ricchi e poveri che genera rabbia repressa per l'impossibilità di ribaltare la situazione. Anche l'abbassamento del livello d'istruzione è un fattore da non sottovalutare in quanto toglie alcuni strumenti critici adatti per poter riflettere con la propria testa. E quindi l'effetto Dunning Kruger è libero di esercitarsi: più non si sa, più si crede di conoscere e quindi ci si ritiene di essere superiori agli altri.
Non riesco ancora a comprendere a fondo le cause dell'evoluzione della nostra cultura, così distante a quella professata dai miei nonni e che miei genitori mi raccontavano: rispetto verso le autorità e verso le persone più qualificate che sicuramente avrebbero agito meglio rispetto ad un "non qualificato". Forse questo mondo digitale ci ha dato l'illusione di conoscere a fondo un argomento senza mai averlo veramente studiato o averci riflettuto profondamente. Questa conoscenza apparente fornisce la scusa di poter parlare al pubblico di temi complessi senza averne il diritto e, se una volta questi discorsi venivano considerati da pochi, ora la risonanza é di gran lunga superiore.
Penso che comunque l'umiltà che manca possa essere insegnata alle varie generazioni tramite l'educazione: educazione all'altro e rispetto del pensiero e delle capacità altrui.