IL G7 PROMUOVE LE SMART CITY E ATTACCA LA PROPRIETÀ PRIVATANella sessione del G7 di Roma hanno deciso che tutte le città andranno convertite in smart city, inoltre iniziano ad aprire finestre di Overton contro la proprietà privata della casa.
1) USARE GUERRE E EVENTI CLIMATICI ESTREMI PER RICOSTRUIRE LE CITTÀ COME SMART CITYIl comunicato di Roma si può leggere
cliccando qui, ed è il frutto di una riunione dedicata allo sviluppo urbano sostenibile. Vogliono raggiungere l'agenda 2030 (p.2) con il green, perché vogliono arrivare alle città net 0 e promuovere la
smart mobility, che significa ridurre il più possibile il possesso di veicoli privati e noleggiare tramite app dotate di qr code mezzi di trasporto elettrici con GPS integrato così da poter monitorare ogni spostamento. Una parte di p.2 è dedicata alle smart city che vengono viste come città totalmente digitalizzate nelle quali l'IA gestisce ogni cosa. Il tutto viene chiarito a p.6, dove spiegano che gli strumenti digitali e l'IA dovranno essere utilizzate per risolvere i problemi urbani, per pianificare e per governare. A p.3 dichiarano che in seguito a guerre, eventi climatici estremi e crisi umanitarie si dovrà ricostruire seguendo i principi della sostenibilità così da imporre il green e l'IA. Questi eventi quindi sono per loro un ottimo modo per
fare piazza pulita delle città pre-esistenti e ricostruirle da zero come dei carceri digitali. A p.4 si dice che le città devono essere ricostruite avendo come obiettivo la parità di genere, e quando si parla di parità di genere nel contesto delle smart city si parla del reskilling,
un concetto del WEF secondo il quale le persone devono riqualificarsi ottenendo nuove competenze digitali per poter interagire con l'IA, e quelle che non riescono o non vogliono farlo verranno escluse dall'attività lavorativa.
2) DISTRUGGERE LA PROPRIETÀ PRIVATAPiantedosi nella relazione conclusiva sul G7 ci fa intendere che l'Italia non solo è allineata a questi progetti distopici, ma ne è una delle forze trainanti (
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5). Le smart city e la digitalizzazione per Piantedosi sono la soluzione alle tre "transizioni": digitale, ecologica e demografica. Sostiene che queste transizioni siano delle sfide e che come tali ci impongono delle azioni, con la stessa retorica adottata ai tempi della farsa pandemica dove veniva detto che i lockdown non erano una decisione politica, arbitraria ed ideologica, ma
erano imposti dal virus stesso. Quindi per rispondere a queste sfide bisogna trasformare le città in luoghi di sorveglianza tramite le smart city e anche riqualificare a livello energetico le aree urbane. Nel
video sul canale youtube del Ministero dell'Interno dichiara che il governo italiano segue l'agenda 2030 e che avrebbe partecipato al
World Urban Forum, un evento dell'ONU in cui viene sviluppata la questione delle case presentata al G7 (
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4). Si parla di una crisi dell'accessibilità economica delle case e sostengono che la soluzione sarebbe un intervento massiccio degli Stati nell'economia immobiliare attraverso regolamentazioni. Sostengono anche che bisogna superare il paradigma della "homeownership", cioè del possesso della propria casa e che gli stati devono attivamente regolare la proprietà e l'uso della terra. Anche qui, come nel G7, viene detto che le guerre e le catastrofi naturali sono un ottimo modo per ricostruire "comunità sostenibili".
CONCLUSIONI La questione delle case nel G7 è stata fondamentale, e il World Urban Forum ne è stata una continuazione. A p.2 del comunicato del G7 si parla di case economicamente accessibili tramite l'energia green, a p.4 si parla contro gli affitti brevi e di casa per tutti, a p. 6 si promuove l'interventismo statale nel mercato immobiliare e si dice anche che i governi dovrebbero finanziare loro stessi progetti per costruire case da dare in affitto. Il World Urban Forum in uno dei suoi eventi mette in questione esplicitamente la proprietà privata, ed ora è apertamente manifesto dove vogliono arrivare con le idiozie green e smart.
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