A volte si preferisce evitare certi argomenti per non passare per misogini, dati i limiti intrinseci ai social, limiti che spesso portano a incomprensioni dovute alla distorsione dei concetti che si vorrebbe trasmettere, magari a causa del tentativo di essere concisi, ma io ritengo inutili e addirittura dannose "feste" come quella di oggi. La donna, esattamente come l'uomo, è un semplice essere umano e come tale può essere una grande o una misera persona. Ciò non toglie che il genere femminile nel suo complesso ha storicamente patito molto e questo va riconosciuto, parimenti alle sue capacità, che sarebbe ingiusto, criminale e dannoso per l'intera società non valorizzare adeguatamente. Il problema dell'attuale impianto culturale liberalprogressista, che si vuole imporre dall'alto, è che ha come suo portato un'accentuata conflittualità fra i due generi. Questa conflittualità si è creata perché si tende da parte di molti/e a generalizzare considerazioni e valutazioni legate ad azioni deprecabili compiute da uomini indegni di essere definiti tali, dimenticando che la stragrande maggioranza degli uomini, almeno nella nostra parte di mondo, rispetta le donne e non si sognerebbe mai di far loro del male. Eppure si accusa generalmente l'universo maschile provocando poi reazioni, da parte di molti uomini che si percepiscono come ingiustamente accusati a prescindere on quanti tali, che sfociano spesso nella diffidenza e nella sfiducia nei confronti delle donne, creando di fatto una spaccatura che impoverisce tutti. Si presentano disegni di legge palesemente incostituzionali e viziati da ideologia, che aprono la strada a future attività legislative altrettanto folli, laddove la difesa della donna dalla violenza di certi maschi andrebbe attuata prima di tutto introducendo modelli culturali sani ed equilibrati, nel contesto familiare come in quello scolastico. Chiedere agli eurodeputati di non usare più termini come "virile" in quanto esaltanti la mascolinità, è folle e degno di un romanzo orwelliano. Allo stesso tempo la (in)cultura che va per la maggiore ci pone di fronte all'oggettificazione quotidiana di legioni di ragazze che spesso, e tristemente per loro stessa scelta, si mettono in vendita su piattaforme come Onlyfans e simili, andando quindi a contraddire clamorosamente tutta la retorica mielosa sulla valorizzazione delle qualità intellettuali femminili che ci viene propinata in giornate come quella odierna. Per quanto mi riguarda, un sistema sano dovrebbe portare all'integrazione delle rispettive qualità dei due sessi con l'obiettivo del bene e della crescita comuni. Siamo però lungi dal raggiungere un tale risultato.
Per questo motivo i miei auguri vanno alle donne che sanno rapportarsi con modalità sane con noi uomini, che riescono a mettere in luce le proprie capacità senza vittimismi se questi non hanno ragione di essere e opponendosi nello stesso tempo a ogni tentativo di prevaricazione nei loro confronti, particolarmente quando lo stesso sia basato sul loro essere donne.
E la parità, per essere concreta, non dimentichiamolo, dev'essere estesa anche a comportamenti e abitudini che esulano dall'ambiente strettamente lavorativo.
Piccola provocazione: generalmente non ci si pensa ma è contraddittorio chiedere all'uomo di contribuire ai lavori di casa, come conquista in termini di parità, se poi si mantengono vivi altri preconcetti culturali che stonano con la parità stessa, come "prima le donne" se una nave sta naufragando (e perché?), "l'uomo deve sempre fare il primo passo" nei rapporti sentimentali (ma dove, nell''800?), "fai l'uomo" laddove si chiede allo stesso un sacrificio maggiore in determinate situazioni (ma va?) come la guerra, tema tristemente attuale, e via dicendo.
...Continua
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