Controllo Globale

In questo incontro, desidero proporvi un tema di grande rilevanza geostrategica, che spesso tende ad essere trascurato: Kaliningrad.

Kaliningrad, exclave dell'attuale Federazione Russa, situata tra Polonia e Lituania, fu assegnata all'Unione Sovietica alla fine della Seconda Guerra Mondiale in seguito agli accordi di Potsdam. In precedenza sotto il controllo della Prussia tedesca, venne rinominata in onore del rivoluzionario bolscevico Mikhail Kalinin.

Kaliningrad rappresenta l’unico sbocco marittimo russo sul Mar Baltico; infatti, l’omonima flotta navale russa ha la sua base nel porto della città. Questa posizione è vitale non solo per le operazioni navali della Russia, ma anche per il commercio e la proiezione di potenza in una regione altrimenti dominata dai membri della NATO.

La base navale e l'aeroporto militare di Kaliningrad ospitano una significativa presenza militare russa, inclusi sistemi avanzati di difesa aerea e missili a corto e medio raggio. Questa presenza conferisce alla Russia un notevole potere di deterrenza e la capacità di monitorare e, se necessario, contrastare le attività della NATO nel Baltico.

Inoltre, negli ultimi anni si è osservato un aumento delle manovre militari da entrambe le parti. La NATO ha intensificato le sue attività per rassicurare i membri dell'Europa orientale attraverso esercitazioni militari come “Steadfast Defender” e il dispiegamento di forze. In risposta, la Russia ha condotto esercitazioni simili nel suo exclave di Kaliningrad, sottolineando l'importanza strategica della regione.

Il suddetto quadro militare sfocia in un'altra questione geostrategica, ovvero le continue esercitazioni/provocazioni NATO (Polonia e Lituania in primis) nei pressi del corridoio di Suwalki, un territorio di circa 100 chilometri che divide Kaliningrad dal confine bielorusso. L'importanza di questa area, incastonata tra territori non amichevoli, è stata ulteriormente evidenziata dal sopralluogo effettuato dal Presidente Putin nel gennaio di quest'anno, che ha stimolato una dose aggiuntiva di irrefrenabile fantasia nei media occidentali.

In virtù di quanto sopradescritto, gli analisti internazionali si sono concentrati sui possibili fattori scatenanti del quadro attuale; vediamone insieme alcuni: la NATO è impegnata in una missione di deterrenza; la NATO difende i paesi a ridosso dei confini russi e bielorussi; la Russia si sente costretta a difendersi dall'aggressività della NATO e dalla sua espansione; le esercitazioni NATO e quelle russe/bielorusse potrebbero annunciare un possibile conflitto diretto; tutte le parti in causa perseguono esclusivamente i propri interessi nazionali. Ovviamente non è un quiz con una risposta giusta, bensì una riflessione collettiva su quello a cui potremmo andare incontro.


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