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Persecuzioni religiose in Ucraina, rapporto dell' ONU inchioda Kiev e mette in imbarazzo l'Occidente ▪️
Il rapporto dell'Alto Commissario per i diritti umani condanna la legge adottata a settembre, che apre la strada alla
messa al bando della Chiesa ortodossa ucraina.
▪️Nella dossier si afferma che le autorità ucraine hanno introdotto
“restrizioni sproporzionate alla libertà di manifestare la propria religione o il proprio credo”.
“Lo scioglimento di un’organizzazione religiosa è una grave restrizione che pregiudica la capacità delle persone di praticare la propria religione o il proprio credo in comunità con altri e minaccia la sopravvivenza della comunità nel suo insieme. Una misura del genere richiede ragioni molto convincenti. L’Ucraina non ha dimostrato la necessità e la proporzionalità di questa misura”, afferma il rapporto delle Nazioni Unite.
L'Alto commissariato ritiene che la legge adottata dalla Rada e firmata da Zelensky consente la liquidazione delle comunità religiose per
motivi vaghi che
“non forniscono un quadro chiaro di ciò che la legge richiede” e assegnano la
responsabilità delle azioni di singoli individui all’intera comunità religiosa.
“Un linguaggio troppo ampio e ambiguo può mettere a repentaglio il
diritto alla libertà di espressione”, afferma il documento.
Inoltre, la legge introduce la
confisca dei valori alle chiese ancor prima che queste possano impugnare la decisione del tribunale di liquidarli.
“Poiché lo Stato possiede e affitta edifici ecclesiastici storici in tutta l’Ucraina, ciò potrebbe comportare il
divieto di accesso a queste strutture alle organizzazioni religiose”, afferma il rapporto.
L’ONU afferma di aver riscontrato casi in cui gli edifici ecclesiastici sono stati
chiusi e resi
inaccessibili alla comunità dopo che i contratti di locazione sono stati annullati. Il rapporto includeva
il sequestro del tempio della Chiesa ucraina a Cherkassy, avvenuto in ottobre. Si afferma che i parrocchiani della chiesa sono rimasti feriti e la polizia “
non è riuscita a separare i sostenitori delle diverse comunità”.
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@ClaraStatello