Ci sono dei tipini in giro che ve li raccomando. Fanno tutti parte della solita cerchia che abbiamo già nominato più e più volte, manco a farlo apposta. Ce ne fosse uno dicasi uno che invece, da sostenitore della Palestina, abbia utilizzato gli spazi social per minacciare, bullizzare o aggredire altrui con violenza. Non ne sono a conoscenza, se qualcuno lo sia è pregato di farne menzione tra i commenti. Dove tra l'altro pubblico lo sclero di un sionista, suppongo di Milano, che minaccia un utente Instagram, reo di chiedere giustizia e legalità in Palestina, paventandogli una visitina del Mossad in qualche vicoletto buio, al riparo da occhi indiscreti.
Bella gente, dai.
Sì beano della loro impunità come osceni bulletti di quartiere. Microcosmo che ripropone in piccolo gli stessi meccanismi di prevaricazione violenta a cui assistiamo nel territori occupati. Lì il sangue però scorre per davvero, rosso e copioso. E accade ad esempio che contadini palestinesi si ritrovino il cranio fracassato dai sassi lanciati dalla teppaglia delle colonie che stanno erodendo l'intero territorio della Palestina occupata, impunemente appunto. Oggi, nel villaggio di Silwad, est di Ramallah, domani chissà.
Sono giunti da tutto il mondo per banchettare sul corpo dilaniato della Terra Santa. Girano armati, vivono in piccoli ghetti - la mentalità del ghetto in cui rinchiudere se stessi e gli altri - circondati da esercito e militari - una spesa enorme che pesa come un macigno sulle spalle degli ignari contribuenti americani - sono in parte davvero convinti di stare realizzando la volontà del loro Dio agente immobiliare apocrifo, in parte invece sanno di essere ladruncoli comuni e si comportano di conseguenza..
Mi chiedo quale faccia abbiano i sostenitori di questo pattume. I sostenitori medi, intendo dire, quelli che ci camminano a fianco. Quelli che nel diritto di israele a rompere il cazzo ai palestinesi inglobano tutto il pacchetto, compreso le Danielle Weiss ed il loro scatafasciato senso della legge morale ed internazionale: tutto è nostro, Dio ce lo ha dato e chi voglia restare in vita dovrà accettare la nostra supremazia e vegetare zitto e buono nel piccolo zoo che generosamente gli elargiremo. In caso contrario, Amalek e le stragi bibliche e bla bla bla. Anno domini 2023/24.
E, per ciò che concerne Gaza, " il grembo della nazione che verrà", ho negli occhi gli ultimi video degli infanti morti di freddo - piccoli corpi che nel rigore della morte per ipotermia hanno assunto una sinistra sfumatura di violetto - dei cadaveri dilaniati dalle fauci di gatti che si aggirano scarnificati dalla fame in quella landa di estremo dolore e del "guardiano degli infermi",
l'eroico direttore dell'ultimo ospedale caduto a Gaza - sembra un ossimoro, ma non lo è: gli ospedali cadono anch'essi , come umani braccati da un mostro sanguinario - arrestato, deportato, possibilmente bendato, denudato, violato mentre assolveva al più sacro dei doveri, la cura degli infermi.
Parlatemi ancora (della violenza insita nel concetto) di terra promessa ed io vi parlerò di radici che resistono all'estirpazione.
#PalestinianLivesMatter
Rossella Ahmad